Sport
5 Gennaio 2016
Ufficiale, dopo mesi di attesa, il ritorno del centrocampista veneto in biancazzurro: contratto firmato fino al 2018.

La Spal riabbraccia Schiavon

di Federico Pansini | 5 min

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Eros Schiavon, centrocampista classe 1983, torna alla Spal: contratto fino al 2018

Eros Schiavon, centrocampista classe 1983, torna alla Spal: contratto fino al 2018

Ha dovuto aspettare quasi tre mesi, a denti stretti e senza la possibilità di scendere in campo in gare ufficiali. Non facile per uno abituato a non fermarsi mai come Eros Schiavon, centrocampista classe 1983, che da oggi torna ad essere, a tutti gli effetti, un giocatore della Spal. «Sono contentissimo»: lo ripete più e più volte dopo la firma del contratto che lo legherà ai colori biancazzurri sino a giungo del 2018.

Quasi dieci anni dopo l’inizio della sua prima esperienza a Ferrara (luglio 2006 – agosto 2010) , ecco dunque il tanto atteso ritorno: «Sto vivendo emozioni difficili da descrivere – racconta, emozionato – perchè io sono innamorato di questa città (la moglie, Caterina, è ferrarese; ndr). Posso solo ringraziare la società biancazzurra, dalla famiglia Colombarini, al Presidente Mattioli, al Direttore Vagnati e tutti i dirigenti che mi hanno fatto sentire importante e sono riusciti a realizzare il sogno di tornare ad indossare questi colori. E’ come ritornare al mio primo giorno qui, quasi dieci anni fa (nell’allora squadra allenata da Leonardo Rossi che partecipava al campionato di C2; ndr). Le sensazioni sono identiche, di grande felicità: pensate che per uno strano gioco del destino sia allo stadio che negli spogliatoi del centro mi è stato dato lo stesso lo stesso posto di allora».

Con Schiavon è importante ben più di un passo indietro, ai tempi in cui il centrocampista, beniamino dei tifosi estensi, aveva dovuto dire addio alla Spal. Siamo nell’estate del 2010: «Me lo ricordo bene, quel periodo. E non fu facile. Io ero disposto a restare dopo quattro anni fantastici, non avevo alcuna pretesa contrattuale per firmare un nuovo accordo e lo dissi all’allora Direttore sportivo (Bortolo Pozzi; ndr). Ma ho inteso che ci fossero altri piani e che la società fosse orientata su giocatori diversi. E si è arrivati alla conclusione della mia prima esperienza in biancazzurro, con grande rammarico da parte mia. Il calcio però è anche questo. Ma non ho mai smesso di seguire la Spal e di coltivare la speranza, un giorno, di tornare».

Intanto però, mentre i biancazzurri passavano dalla presidenza Butelli a quella di Benasciutti e da una retrocessione in Seconda Divisione, sul campo, seguita da una mancata iscrizione al campionato all’ ‘inferno’ sportivo dei Dilettanti, per Schiavon ecco aprirsi le porte della serie B: Portogruaro poi Cittadella: «Bellissime esperienze, che aiutano a crescere e formarsi dal punto di vista umano e tecnico. Nel Cittadella ho avuto modo di giocare con Gasparetto: siamo diventati grandi amici e sono felicissimo di poter essere nuovamente in squadra con lui».

Poi, contestualmente all’avvento della famiglia Colombarini alla guida della società biancazzurra, l’ultima tappa del centrocampista veneto in serie cadetta: l’Avellino. Fino alla scorsa estate: «Dopo la bella stagione ed i playoff in cui abbiamo sfiorato la qualificazione per la finale-promozione in serie A, è cambiato lo staff tecnico ed è arrivato un nuovo allenatore (Tesser; ndr). Ma a due giorni dalla chiusura del calciomercato ho saputo che non rientravo più nei piani. Troppo poco tempo per trovare una soluzione diversa per il mio futuro ed anche le squadre che avevano avuto la deroga di quindici giorni per il mercato erano comunque orientate su altri giocatori».

Ecco, dunque, aprirsi la pista di un ritorno alla Spal: «In estate ho avuto modo casualmente di conoscere la nuova società – racconta Schiavon -, ed è stato bello apprezzarne la serietà, i programmi, la voglia di riportare la Spal a grandi livelli. Ma non era possibile pensare ad un ritorno a Ferrara, perchè la situazione con l’Avellino non era ancora chiara. Tutto si è invece sbloccato poco più avanti: la Spal, una volta saputo che ero alla fine della mia esperienza con gli irpini, ha dimostrato di rivolermi, fortissimamente. Ed io non ci ho pensate due volte. Così nel giro di pochi giorni è arrivato l’accordo per la rescissione del contratto con l’Avellino ed in 48 ore ho organizzato il trasloco della mia famiglia a Ferrara. Poi si è aperta la possibilità del trasferimento in deroga, visti i precedenti delle passate stagioni: mi sono attivato per presentare la richiesta in Federazione, ma dopo tanta attesa la risposta è stata negativa».

Ed arriviamo al presente: «Allenarsi senza poter scendere in campo è stata dura, non lo nascondo. Ma ho cercato di prendere l’aspetto positivo anche da questa lunga attesa che mi ha dato la possibilità di conoscere bene i miei nuovi compagni e i metodi di allenamento di mister Semplici. Posso dire, da fuori, di aver visto una grande Spal, completa, forte, competitiva sotto ogni aspetto. E ci sono tanti giocatori importanti in ogni reparto: in mediana trovo giocatori di grande livello, penso anche a Federico Gentile che sta rientrando e sarà sicuramente una ulteriore arma a disposizione. Poi la competizione per il posto è sana e tiene tutti sulla corda: giustamente giocherà chi lo merita, tutti possono dare un contributo importante. Arrivo in un gruppo solido, composto da tanti ragazzi in gamba e guidato da un allenatore bravo sia nel preparare la squadra che nello studiare gli avversari. Ci sono tutte le componenti giuste per continuare questo ‘sogno’».

Uno Schiavon più ‘esperto’ quello di oggi? «La corsa e la grinta sono quelle di sempre, poi è chiaro che le annate in serie B mi hanno aiutato a limare alcuni difetti. La Lega Pro è un torneo molto competitivo, ci sono squadre costruite per fare bene. Nella gare che ho visto, però, ho notato che gli avversari usano anche tanta furbizia per riuscire, ad esempio, a perdere tempo e lo fanno sempre quando affrontano la Spal. Questo significa anche avere timore nell’affrontarci e quindi anche il potenziale di questo gruppo. Ci aspetta un girone di ritorno tostissimo, noi dobbiamo raccogliere più punti possibili, partita dopo partita, rimanendo sul pezzo. Mister Semplici vuole qualche gol da parte mia? Garantisco che ci proverò. La mia condizione? Ho saltato un allenamento negli ultimi mesi, sto bene e sono pronto quando l’allenatore deciderà di chiamarmi in causa».

Pensiero finale per i tifosi: «Bellissimo ritrovare il pubblico di Ferrara e la Curva Ovest. Mi hanno scritto in tanti negli ultimi mesi e mi spiace se a qualcuno non ho potuto rispondere ma come sapete non potevo parlare per questioni regolamentari. Ora sono felice di potermi considerare a tutti gli effetti un giocatore della Spal e darò il 100% nell’indossare nuovamente questi colori».

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