Politica
10 Dicembre 2015
Il Comune prenderà in comodato l'ex caserma di via Poledrelli e a breve emanerà il bando per la gestione

Spazio Grisù, finalmente si fa sul serio

di Daniele Oppo | 4 min

IMG_20151209_150716541“Il mio obiettivo è la trasparenza, sia per il Comune, sia per i cittadini e sia per le aziende che dovranno sapere in anticipo cosa le attende”. Il vicesindaco Massimo Maisto segna così – si spera almeno – il punto di svolta nella gestione della ex caserma dei vigili del fuoco di via Poledrelli, ora affidata all’associazione Spazio Grisù.

L’intero edificio sarà infatti oggetto di una convenzione tra Provincia (che è la proprietaria) e il Comune per un comodato d’uso gratuito dalla durata di nove anni (a partire da marzo 2016) che garantirà la continuità dell’insediamento delle imprese creative in un momento in cui l’ente provinciale ha perso, a seguito della riforma Delrio, le competenze specifiche. Nel frattempo, a ottobre, la stessa Provincia ha prolungato fino a febbraio la convenzione con l’associazione Spazio Grisù, sempre in nome della continuità.

Lo farà dando finalmente corso al bando per la selezione del gestore degli spazi, così come richiesto dalla Regione per concedere il finanziamento – già approvato lo scorso anno – per l’esecuzione dei lavori di miglioramento strutturale dell’immobile (il progetto esecutivo è stato già approvato). Si tratta in tutto di 800mila euro, cofinanziati per metà dalla Provincia e per metà, appunto, dalla Regione.

“Garantiamo la prosecuzione del progetto – spiega Maisto alla commissione consiliare convocata nel pomeriggio di mercoledì – e il passaggio da progetto sperimentale e progetto strutturato”. Lo stesso vicesindaco, pur ribadendo l’appoggio del Comune a Spazio Grisù, ammette che l’inizio sia stato “faticoso, con polemiche di stampa”, anche se smorza le polemiche: “Non ho comunque mai ricevuto proteste ufficiali, anzi, ho visto persone che sono entrate e poi sono scappate vie perché c’erano troppe cose da fare”.

Ma il vero cambio di rotta è dato dal bando pubblico per l’affidamento esterno della gestione che, nelle intenzioni, verrà preparato subito a ridosso dell’approvazione da parte del Consiglio comunale della convenzione Comune-Provincia. La forma scelta per l’ente gestore sarà quella del consorzio che dovrà integrare obbligatoriamente le aziende insediate: “È un modo per responsabilizzare coloro che si sono insediati – spiega il capo di Gabinetto Giovanni Lenzerini -. È lo strumento giuridico che ci serve unire forze e soggetti distanti in una medesima finalità, che è quella di creare una factory creativa e innovativa, ed evitare fenomeni distorsivi”. Tali fenomeni li spiega ancora il vicesindaco: “Un domani sarà il consorzio a decidere chi far insediare o chi escludere, ma dovrà farlo in maniera motivata, con un controllo dell’amministrazione. Un’azienda insediata non potrà impedire l’accesso di una concorrente. E io chiederò che nel bando venga inserita una cabina di monitoraggio”.

Il vicesindaco assicura che chiederà “criteri rigorosi e verificabili, paletti standard sia economici che di trasparenza: ogni nuovo ingresso o rifiuto – ribadisce – dovrà essere comunicato all’amministrazione comunale e si dovrà prevedere anche l’eventuale revoca dell’affidamento di fronte ad errori gravi nella gestione”.

“L’intento – spiega ancora Lenzerini – non è quello di distribuire spazi ma realizzare una factory creativa: l’indice di successo non sarà avere tutti gli spazi occupati ma non produttivi, ma sarà quando, tra sette anni, tutte le imprese avranno il loro capannone da un’altra parte”.

Il nuovo soggetto gestore, ovviamente, non dovrà solo alzare o abbassare la sbarra per nuovi ingressi o uscite, ma si dovrà occupare anche di altro: “Non sarà solo un amministratore di condominio – spiega Maisto – ma avrà anche compiti legati alla promozione e al marketing”.

Poca convinzione dall’opposizione, Claudio Fochi (M5S) si augura che la gestione non vada ai “soliti noti”, ricevendo per questo qualche rimprovero per le ‘accuse’ sibilline e poco circostanziate da Luigi Vitellio (Pd) e dallo stesso Maisto. Vittorio Anselmi (Fi), che pure si augura la riuscita del progetto, esprime scetticismo anche per via del fatto che “oggi le attività insediate sono meno dell’anno scorso e questo dà un segnale. Mi pare un’operazione rischiosa”, conclude.

Reazione positiva invece da Ilaria Baraldi (Pd) che vede nel bando una “opportuna chiarezza, anche non lasciare aperte le porte alle polemiche”. “La delibera – afferma Leonardo Fiorentini (Sel) – sana il peccato originale di quanto fatto dalla Provincia per un progetto comunque interessante”.

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