Vorrei intervenire ed esprimere un ringraziamento a Caterina Cornelio per il grande lavoro che ha fatto per questa città. Dal giorno del suo addio coatto nessuno più ne parla. In questa città succede così, tutto passa e va. E tutto rimane sempre uguale a se stesso, deciso sempre dagli stessi, sempre con la stessa logica.
Un ringraziamento sincero, sentito, non di rito come le parole ipocrite pronunciate dalle autorità locali che sicuramente hanno collaborato alla sostituzione della ormai ex Direttrice del Museo Archeologico di Ferrara. Di contro, non mi interessa fare gli auguri di buon lavoro alla nuova arrivata. Un buon lavoro è tenuta a farlo, almeno tanto quanto la Cornelio.
I meriti della Cornelio, oltre ai numeri di visitatori più che triplicati, oltre ad aver portato il Museo alla attenzione internazionale, oltre aver lavorato sodo per sette anni introducendo innovazione tecnologica e rigenerazione di sale ed oggetti di rarissimo valore, è stato quello di aver dato un approccio olistico alla sua direzione. Lei ha già fatto quello che va chiedendo oggi il Ministro ai nuovi direttori. Ha già messo il Museo al centro della città facendolo diventare un oggetto non isolato ma parte vitale della vita cittadina. Ha fatto di più. Con la sua intelligente visione ha fatto sì che, grazie al Museo, l’area medievale di Ferrara, la parte più bella e la più trascurata e non valorizzata, venisse conosciuta da tante persone. Ha fatto da attrattore per un numero elevato di turisti e visitatori che probabilmente la città non avrebbe avuto.
Dicevo, un approccio olistico. Per lei la cultura è cultura, senza dicotomie che la sviliscono. Con lei si sono potute fare cose per la storia, la bellezza, l’ambiente e la sua salvaguardia, la musica, la politica economica e di genere, la salute. Tutti temi trattarti, discussi, affrontati con azioni concrete dentro quel contenitore che è il Museo archeologico.
Ricordo ancora la visita guidata da lei nella giornata delle vittime dell’amianto. Un folto numero di persone, esposti all’amianto, sindacati, cittadini, da lei generosamente accompagnati nella conoscenza delle sale del Museo parlando di storia ma anche di problemi ambientali e sociali legati all’esposizione all’amianto. Una grande conoscenza della materia e disponibilità ad ascoltare e a dare. Si tratta di una donna dal grande merito, merito che in un altro Paese costituirebbe sicuramente un capitale da valorizzare al massimo.
Sulle autorità cittadine credo non ci sia nulla da dire; mi piacerebbe invece sollecitare i miei concittadini ad avere una concezione orgogliosa della città e a pretendere che chi incarna questo valore lo possa vedere riconosciuto.
Rossella Zadro
Italia Unica