Non luogo a procedere per intervenuta prescrizione del reato. Finisce così il processo a carico di un 35 enne di Ferrara accusato di associazione a delinquere e detenzione di materiale pedopornografico.
Il processo è lo stralcio ferrarese della maxi-operazione condotta su scala nazionale dalla procura di Catania, che ha visto coinvolte più di 100 persone, per aver scaricato materiale esplicito coinvolgente minorenni da un sito internet tedesco. L’operazione è del 2012 mentre l’avvio del procedimento penale è risalente allo scorso anno ma i fatti contestati all’imputato ferrarese – difeso dall’avvocato Alex De Anna – sono risalenti al 2008. Il fattore tempo gioca allora un ruolo fondamentale perché nel mentre è intervenuta la prescrizione del reato secondo la legge che era in vigore in quegli anni – e dunque applicabile perché favorevole al reo – e che prevedeva termini più stretti, non essendo state rilevate cause di sospensione. È stato lo stesso presidente Marini a rilevare la possibilità dell’intervenuta prescrizione, trovando l’accordo del pm e dell’imputato che ha scelto di non rinunciarvi.
Nell’udienza che si è tenuta nell’aula B del tribunale di Ferrara davanti al presidente Luca Marini e ai giudici a latere Monica Landolfi e Franco Attinà, sarebbero dovuti comparire i consulenti informatici siciliani che avevano trovato il materiale contestato nel computer del ferrarese che avrebbero dovuto spiegare i passaggi del loro lavoro ma, per la seconda volta, non si sono presentati per la testimoniare.