Cronaca
28 Settembre 2015
Sul palco, tra gli altri, i 99 Posse: "Il lutto della famiglia Aldrovandi è il lutto della democrazia"

Tutti in piazza per Federico

di Elisa Fornasini | 4 min

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Una piazza Municipale stracolma per ricordare Federico. Per ricordare che lui oggi avrebbe 28 anni e a un concerto così, nel centro della sua città, si sarebbe proprio divertito. Una città che non dimentica cosa è successo il 25 settembre di dieci anni fa, che ogni 25 settembre chiede a gran voce giustizia, che vorrebbe il licenziamento dei quattro poliziotti che hanno ucciso un diciottenne innocente, colpevole solo di aver incontrato le persone sbagliate durante il suo ritorno a casa. Che non è mai avvenuto. Quello che sta accadendo, invece, è la crescita dell’evento organizzato dall’associazione Federico Aldrovandi onlus.

Partito dalla piazzetta dell’ippodromo, sul cui asfalto si è consumato il massacro, il concerto per Aldro è cresciuto sempre di più fino a raggiungere l’anno scorso il cuore della città e a trasformarsi quest’anno in “Musica, Parole e immagini per Federico”. Una due giorni che “forse rappresenta dieci anni di consapevolezza per la città di Ferrara” aveva esordito il sindaco Tiziano Tagliani al dibattito di venerdì, “utile non per lodare la parte sana della polizia ma per criticare quella parte di polizia malata” come aveva commentato il senatore Luigi Manconi. Nel lungo concerto di sabato si è scelto di non nominare gli agenti, ma i nomi di Pollastri, Forlani, Pontani e Segatto sono ben impressi nella mente della comunità, per lo più composta da giovani ma anche da tante famiglie, accorsa in piazza per la maratona di 6 ore di musica no stop.

Ad aprire il concerto, iniziato con un’ora di ritardo a causa della pioggia che ha poi graziato l’evento, è la madre di Federico. “Vorrei salutare Federico che in qualche modo sicuramente è qui – annuncia dal palco Patrizia Moretti – e vorrei ringraziare tutti gli artisti che ci hanno sostenuto, che sono molti di più di quelli inseriti nel programma perché il tempo non era sufficiente per far suonare tutti. Io li ringrazio col cuore perché loro suonano con il cuore e ci saranno altre occasioni per invitarli qui” conclude Moretti, sottintendendo che la festa è destinata a diventare un appuntamento fisso del settembre ferrarese. Un ultimo ringraziamento al Comune di Ferrara, che ha concesso l’uso della piazza e il patrocinio all’iniziativa, e a tutti quelli che hanno aiutare a costruire questo evento, prima di lasciare spazio alla musica.

I primi a salire sul palco sono i Trinacria Express, gruppo nato nel 2012 dall’incontro di quattro giovani musicisti siciliani, tutti studenti al conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara. Accompagnato dal docente Roberto Manuzzi, il treno musicale fa scalo nelle sonorità del jazz etnico che scaldano l’atmosfera in attesa dell’esibizione di Thomas Cheval. Il giovane talento ferrarese propone le canzoni che l’hanno fatto arrivare alla finale di The Voice, particolarmente toccante la sua interpretazione di The sound of silence. Il suono del silenzio viene interrotto dagli ultras di Brescia e della Spal che intonano i cori da stadio “Federico sempre con noi”, “licenziate i poliziotti che hanno ucciso Federico”, “giustizia per Federico”. “In questi dieci anni non è mancato l’amore ma la giustizia” confermano i membri della Costa prima di lasciare il palco all’energia della Gasparazzo Bandabastarda.

Il ricordo di Aldro entra nel vivo con Giorgio Canali, definito da un amico di Aldrovandi “il primo che ci accolse a casa sua come fosse casa nostra quando morì Federico”. Ad arricchire l’esibizione dei Rossofuoco, la partecipazione del cantautore Vasco Brondi, che canta la sua Cara catastrofe, e dell’attore Valerio Mastandrea che legge un testo sul “pacifismo gastronomico dell’Italia a cui piace mangiare perché la guerra è lontana”. Una fame di giustizia che diventa vorace con gli Strike, che ribadiscono che “vogliamo togliere la divisa ai poliziotti che hanno sporcato questa ‘città sotto tiro’”, il titolo di una loro canzone che dà il via al pogo a ritmo di ska. Le danze diventano ancora più sfrenate quando salgono sul palco i 99 Posse che fanno ballare tutti i presenti con Stop that train 2013, Curre curre guagliò, All’antimafia, O’ documento, Tarantelle pe’ campà e L’anguilla. In quest’ultima canzone, la frase “non ci avrete mai come volete voi” è stata dedicata alla famiglia Aldrovandi: “Non sarà mai una famiglia tranquilla che si vive in pace il proprio lutto – commenta Zulù – perché non è il loro lutto ma è il lutto della democrazia. Via la divisa”.

A chiudere la maratona musicale sono i Punkreas che festeggiano i 25 anni della nascita del gruppo portando in giro le loro vecchie canzoni. Un revival che passa da Falsi preoccupati , Tutti in pista, Sfratto, Disgusto totale e La canzone del bosco, “dedicata a Federico perché si merita ogni anno questo ricordo che serve perché non accada mai più. È bello vedere quanti amici aveva Federico e quanti vogliono ricordarlo in questa bella manifestazione che speriamo ci sia ogni anno per i prossimi 50 anni”. “Sono commossa dall’affetto dimostrato da tutti i musicisti e da tutto il pubblico presente” commenta a caldo la madre di Federico alla fine dal concerto, che “è il modo giusto per ricordarlo perché sarebbe piaciuto a lui: questo evento è per lui e per tutte le vittime di Stato”.

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