“Non avevo fiducia nella giustizia umana, ma adesso finalmente l’ho riacquisita”. Non trattiene la gioia Don Andrea Margutti dopo la sentenza della Corte di Appello di Bologna che lo ha assolto con formula piena dall’accusa di pedofilia. “Un’assoluzione completa, perchè il fatto non sussiste – afferma il parroco condannato a Ferrara il 4 giugno 2014 -. Sono felicissimo perchè è finito un calvario durato praticamente cinque anni. Avevo conosciuto quella famiglia nel luglio del 2010 e dopo tre mesi erano già cominciati i problemi”.
Problemi che, ricordiamo, portarono a una lunga serie di querele e controquerele da parte del ‘don’ e del suo accusatore, un padre di origine serba che assieme alla propria famiglia aveva chiesto e ottenuto ospitalità nella sua abitazione. Pochi mesi dopo però cominciarono le frizioni: il parroco chiedeva ai suoi ospiti di trovare una nuovo sistemazione, ma il capofamiglia gli avrebbe risposto minacciando di denunciarlo per violenza sessuale sul figlio, di appena tre anni: “Se mi sfratti ti denuncio per pedofilia”, sono le parole che Don Margutti riportò in aula durante il processo di primo grado.
Un procedimento che, come noto, si concluse con la condanna a un anno e quattro mesi di reclusione per il prete, e conseguente sospensione “a divinis” da parte dell’arcivescovo Luigi Negri. Un provvedimento che ora, secondo il diretto interessato, potrebbe essere annullato: “La sospensione a divinis? Adesso vediamo – prende tempo il parroco all’uscita del tribunale di Bologna -. Devo ancora chiamare il vescovo e dargli la notizia, ma il discorso canonico è un po’ diverso da quello penale. Se sono fiducioso? Si, molto, perchè questa assoluzione con formula piena di fatto mi riporta alla situazione di cinque anni fa”.
L’avvocato Cludio Maruzzi, difensore del parroco, dal canto suo vede la sentenza come “la fine di un incubo per il nostro cliente, che finalmente gli potrà restiuire serenità”, e si prepara alle prossime udienze che lo vedranno contrapposto agli accusatori del don: a metà novembre infatti nel tribunale di Ferrara si terrà l’udienza preliminare per tentata estorsione e calunnia, in cui si parlerà delle accuse rivolte da Don Andrea al padre serbo. “Confidiamo che questa sentenza abbia un peso nei prossimi procedimenti – afferma Maruzzi -, e che quanto emerso durante il processo d’appello verrà preso in considerazione dal tribunale di Ferrara”.