Sport
13 Agosto 2015
Il 'mea culpa' del Presidente biancazzurro dopo la sconfitta a tavolino nella Coppa Italia Tim: «Errore nostro, prenderò provvedimenti»

Spal, l’amarezza di Mattioli

di Federico Pansini | 8 min

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Il Digì Vagnati e il Presidente Mattioli il giorno dopo la sconfitta a tavolino di Catania in Coppa Italia Tim

Il Digì Vagnati e il Presidente Mattioli il giorno dopo la sconfitta a tavolino di Catania in Coppa Italia Tim

“Il giorno di dolore che uno ha”. Se si dovesse trovare una canzone per il mercoledì in casa Spal, il titolo di quella di Ligabue sarebbe perfetta per rappresentare lo stato d’animo all’interno della dirigenza biancazzurra il giorno dopo la clamorosa quanto inattesa sconfitta a tavolino e conseguente eliminazione dalla Coppa Italia Tim.

Un errore tecnico, all’interno dello staff ‘manageriale’ di via Copparo, che ha portato a non accorgersi della squalifica da scontare – risalente al 2013 – di Mattia Finotto, schierato dalla Spal nelle partite con Rende e Catania nonostante la sanzione sulle spalle. E se nella sfida con la squadra di serie D il particolare era sfuggito, molto più ‘attenta’ è stata la società rosazzurra, che ha presentato reclamo la mattina seguente alla sfida del “Massimino” vinta dai biancazzurri con gol di Zigoni sul campo ma, ineccepibile in termini di regolamento, ribaltata nel risultato dal Giudice Sportivo.

In una struttura piramidale come quella di una società di calcio, seppure l’errore non sia imputabile direttamente a loro, sono i massimi dirigenti a dover spiegare l’accaduto e, in termini spicci, a ‘doverci mettere la faccia’. Non fanno eccezione il Presidente Walter Mattioli ed il Digì Davide Vagnati che mercoledì in tarda mattinata, con una conferenza stampa, hanno incontrato gli organi d’informazione locali e non, vista la presenza anche delle telecamere Rai.

Il “Pres” è il primo ad affrontare i taccuini, anche se basterebbe soffermarsi sulle espressioni del viso per capire lo stato d’animo: i denti stretti, gli occhi stanchi ma altrettanto intrisi di rabbia e delusione: «Ho ricevuto una telefonata dalla sede ieri (martedì; ndr) a mezzogiorno – racconta Mattioli -. Ero fuori città e mi è stato detto di rientrare in fretta e furia a Ferrara perchè si era verificato un episodio spiacevole. Non mi è stato raccontato cosa in dettaglio e sino a quando non sono arrivato in via Copparo mi sono fatto mille domande, visto che come società siamo attenti ad ogni piccolo particolare e dettaglio. Poi ho visto il preavviso di reclamo del Catania alla Lega di serie A: ho cercato di capire subito le motivazioni, ho fatto alcune telefonate alla nostra Lega per andare a fondo alla vicenda e purtroppo è emerso come Finotto avesse ricevuto una squalifica per una espulsione in Coppa Italia Tim nel 2013 ai tempi del Monza in una partita poi persa con l’Avellino. Il giocatore negli anni a venire non ha preso mai parte nuovamente a quel torneo prima della partita con il Rende di due settimane addietro, partecipando invece alla Coppa Lega Pro. Il regolamento dice che, in caso di trasferimento di un giocatore da una squadra che partecipa alla Coppa Tim ad una che gioca la Coppa Lega Pro, la squalifica può essere assorbita con un turno di stop da scontare anche nel secondo dei due tornei.  E purtoppo così non è stato:  in Coppa Lega Pro Finotto è sempre risultato in distinta nel corso della scorsa stagione, poi il ragazzo ha giocato con il Rende, prima, e con il Catania poi in nella Coppa Italia Tim con la squalifica ancora sulle spalle. E se nel primo caso il particolare era sfuggito, nel secondo la società siciliana ha evidenziato questa nostra lacuna del regolamento vincendo la partita a tavolino. Di anno in anno la Lega manda un tabulato con le squalifiche da scontare per i giocatori della rosa, ma è relativa al campionato: la Coppa Italia Tim e le sanzioni sono invece di competenza della serie A, un organo diverso. Quindi l’errore non è certo di Mattia (Finotto; ndr) ma nostro, della nostra società, che non ha controllato la situazione relativa alle precedenti sanzioni nella competizione che stavamo disputando».

Sui social, inevitabilmente, si è scatenata la ‘caccia’ al colpevole. Il Presidente biancazzurro commenta così: «Io ed il mio Direttore Vagnati ci mettiamo giustamente la faccia, perchè rappresentiamo la società e non può essere altrimenti. Ci sono ovviamente delle responsabilità precise all’interno della nostra struttura organizzativa, e non starò qui a fare nomi e cognomi: prenderemo dei provvedimenti e per chi ha sbagliato, come in qualsiasi attività lavorativa, ci saranno delle conseguenze. Su come sia nato il reclamo dei nostri avversari e come abbiano fatto a risalire a questo dettaglio del 2013, considerando anche le condizioni disastrate in cui versa la società siciliana in queste settimane con molti dirigenti agli arresti domiciliari e la segreteria senza impiegati, ci sono tante ‘voci’: in queste ore ho parlato con diversi dirigenti, anche della serie cadetta, e molti di loro mi hanno riferito come al Catania sia arrivata da qualcuno una ‘soffiata’. Ma ripeto, sono voci: nei fatti l’errore è nostro e ce ne dobbiamo assurmere la responsabilità. Io ascolto tutti, ma so che i primi a doverci rammaricare di questa situazione siamo noi. Arrabbiato? Non è la parola giusta, perchè non è descrivibile il mio stato d’animo di queste ore. Se seguissi l’istinto farei oggi delle cose che è meglio non dire. E invece bisogna usare la testa, e quindi forse questo bruttissimo episodio mi e ci servirà per ri-organizzare alcuni rami del nostro staff, inserendo qualche dirigente nuovo».

Ci sono tifosi che nelle ultime ore hanno espresso comunque solidarietà e vicinanza alla società; altri, spinti probabilmente dalla rabbia, hanno parlato di errore da ‘dilettanti’. Mattioli spiega:«Questo è il terzo anno che la famiglia Colombarini, con il sottoscritto ed il Direttore Vagnati è a Ferrara. Crediamo nei fatti, non solo nell’organizzazione della squadra, ma anche per quanto compete il settore giovanile e le attività a 360° della nostra società, di avere sempre dato dimostrazione di essere un gruppo di dirigenti seri, che lavora ogni giorno per migliorare ogni aspetto, crescere, puntare a risultati importanti. Non credo che un errore come questo, anche se grave e doloroso, possa permettere a qualcuno di definirci come una manica di incompetenti e fa male sentire e leggere certe cose. Capisco il rammarico di tutti, immaginate il mio. La cosa che fa più male è proprio questo: la delusione data alla nostra proprietà, ai nostri tifosi. E il fatto che un errore del genere possa spingere qualcuno a parlare di dilettantismo quando l’attenzione che mettiamo su ogni cosa è massimo. E’ giusto, comunque, prendere le critiche in questo momento: sarà nostra cura lavorare per riscattarci e non farci più trovare impreparati anche nei più piccoli dettagli che possono costare così caro».

Poi, sulla squadra: «Incontrerò i ragazzi oggi pomeriggio – mercoledì; ndr – perchè so che al pari di tutti noi e dei nostri tifosi ci sono rimasti ovviamente male. Abbiamo già incontrato mister Semplici, e oggi parleremo alla squadra per spiegare quanto è successo ed il nostro errore. E’ chiaro che anche per loro sarebbe stata una fantastica occasione quella di poter giocare a Cesena, una bellissima vetrina. Ma ormai non possiamo tornare indietro e serve ora metterci con la testa sul campionato, che rimane il primo obiettivo della nostra stagione. Giocheremo due amichevoli, una il 23 l’altra il 30 agosto: la prima sarà con il Bassano al “Mazza”, ed avremo immediatamente l’occasione per pensare al campo e dimenticare quanto accaduto. O, almeno, così sarà per i giocatori, che spero trovino uno stimolo in più per la stagione che ci attende. Perchè per quanto mi riguarda ci vorrà molto tempo per mettere alle spalle la rabbia e la delusione di queste ore».

Il ‘Pres’ tiene per ultimo un pensiero per la Curva Ovest, presente con una ventina di supporters anche nella trasferta difficilissima del ‘Massimino’ ed encomiabile nel sostenere la squadra lungo tutto il corso della gara: «Si tratta di ragazzi che hanno mostrato ancora una volta l’attaccamento straordinario nei confronti di questa squadra, il mio dispiacere aumenta ogni volta che penso a loro, che sono stati privati di questa gioia dopo una trasferta impossibile e della prospettiva di poter andare in tantissimi a Cesena. Ci siamo parlati telefonicamente questa mattina, scambiati idee e confrontati su quanto accaduto. Sono persone in gamba, capaci di capire l’errore che abbiamo fatto e mi auguro che già dalle prossime amichevoli possano essere in tanti a sostenerci con ancora più forza. Supereremo anche questo momento».

Tocca infine al digì Vagnati commetare la vicenda: «Il dispiacere è fortissimo, soprattutto per i protagonisti che erano in campo e per i tifosi che assaporavano la possibilità di una trasfera bella e storica come quella del “Manuzzi”. E dispiace molto per il Presidente e la Famiglia Colombarini. Certi episodi ovviamente non dovrebbero accadere: detto questo, purtroppo non possiamo cambiare le cose, bisogna metterci subito una pietra sopra e guardare immediatamente al campionato che ci aspetta, tenendo conto delle ottime indicazioni che sono arrivate dalle partite che abbiamo disputato in Coppa Italia Tim. Mattia Finotto è esente da colpe in questa vicenda, ci tengo a dirlo: non può essere responsabile il ragazzo, che giustamente deve pensare al campo ed a giocare. Lo ripeto: dobbiamo guardare avanti, sarebbe veramente un errore madornale farci condizionare da questo episodio, che non deve scalfire il lavoro che abbiamo fatto sino ad oggi. Cambi nello staff organizzativo dopo questa vicenda? Io ho una idea ben precisa, partendo dal rispetto dei ruoli. Non è compito mio intervenire su decisioni che devono prendere proprietà e Presidente, dico solo che una squadra che sul campo lavora per migliorare dal punto di vista tecnico può, allo stesso modo, migliorare a 360° anche per quanto riguarda tutto il resto del nostro assetto. Mercato? Manca unicamente una pedina, il laterale destro che completi i giocatori a disposizione insieme a Lazzari, anche se abbiamo un giovane che sta crescendo bene come Posocco e su cui vogliamo puntare perchè l’obiettivo, anno dopo anno, è quello di inserire giovani interessanti in rosa. Vedremo da qui alle prossime settimane, non escludo che l’ultimo tassello possa arrivare anche attraverso uno scambio con Germinale che non rientra, già da tempo, nel nostro progetto».

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