Eventi e cultura
31 Luglio 2015
Il duo croato-sloveno ha trascinato il pubblico di Ferrara sotto le Stelle con un concerto denso di energia e talento

2Cellos scatenati violoncelli a (quasi) tutto rock

di Mauro Alvoni | 3 min

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(Foto di Alessandro Castaldi)

Sdoganare la classica con una virata iperbolica verso il pop-rock, prendendo una manciata di brani di famose rockstar e riarrangiandoli per due violoncelli. E’ semplice solo nella teoria la ricetta che ha portato al successo i 2Cellos, il duo croato sloveno che ieri sera in piazza Castello ha travolto con il proprio talento il pubblico ferrarese della rassegna Ferrara sotto le Stelle.

Talento, infatti, è la parola chiave. Ce ne vuole a vagoni per trasformare un concerto di cover in uno spettacolo originale e per molti versi innovativo. A facilitare in parte il compito del duo croato-sloveno è proprio la tipologia dello strumento di cui sono maestri, il violoncello appunto, quello cioé che produce il suono più simile alla voce umana. Perfetto, dunque, per riprodurre la parte vocale dei brani scelti. Luka Šulić e Stjepan Hauser – i 2Cellos – hanno però risolto brillantemente il problema della parte strumentale e ritmica riuscendo a cavare dai propri violoncelli molti altri suoni ed effetti, in forza di un virtuosismo che deriva proprio dagli studi classici e che permette loro di sfruttare appieno ogni potenzialità del “cello”. Ecco allora, perfettamente riconoscibili anche se in versione inusuale, pezzi pop, rock, metal, con qualche breve incursione nella musica da film e, ovviamente, nella classica.

Il set parte con l’atmosfera sacra da “Benedictus” di Karl Jenkins per poi sterzare gradualmente verso il pop-rock con “Where The Streets Have No Name” degli U2 e “Viva la vida” del Coldplay, inframmezzate da un assaggio della struggente colonna sonora di Ennio Morricone per il film “Mission. Il concerto, brano dopo brano, si “scalda” con musiche sempre più vivaci e ritmate e con i 2Cellos in grado di dialogare con il pubblico dando vita a qualche rapida e divertente “gag”, dispensando ironia e simpatia tra italiano stentato e inglese, sempre inquadrati da due telecamere che proiettano le immagini sugli schermi piazzati a fondo palco. Il fascino artistico del duo fa il paio con quello estetico e apprezzato dal pubblico femminile, al quale i 2Cellos dedicano “With or Without You” degli U2. Quindi, con l’ingresso sul palco del batterista Dušan Kranjc, il concerto s’infiamma e, dopo un paio di omaggi a Michael Jackson (“Human Nature” e “Smooth Criminal”) e l’immancabile “Thunderstruck” degli Ac/Dc, la serata assume la forma più energica di cui sono capaci i 2Cellos. Ecco allora altre cover degli Ac/Dc, la band maggiormente ‘sfruttata’ dalla coppia di violoncellisti, ma c’è spazio anche per “Smell Like Teen Spirit” dei Nirvana e per un tuffo nel passato dei Rolling Stones con “(I Can’t Get No) Satisfaction”, senza dimenticare una coinvolgente “The Trooper” degli Iron Maiden che si sviluppa da un'”intro” classica tratta dall’ouverture del “Guglielmo Tell” di Rossini.

Un’ora e mezza di concerto capace di tenere incollati gli spettatori e farli divertire, cantare, persino ballare. Ma attenzione, perché alla fine il congedo dei 2Cellos appare come un chiaro messaggio ai propri fan riguardo all’impostazione classica del duo. L’ultimo bis, prima dei definitivi saluti a Ferrara, è infatti l'”Aria sulla quarta corda” di Johann Sebastian Bach, a dimostrazione di come Luka Šulić e Stjepan Hauser, oltre a “scherzare”, sappiano anche fare sul serio.

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