Sport
5 Giugno 2015
Oltre trecento persone ed un incredibile entusiasmo per 'Ringhio' ospite del "Trofeo della solidarietà"

A Corlo esplode la ‘Gattuso-mania’

di Federico Pansini | 7 min

Leggi anche

Pizzarotti incontra Anselmo: “Coalizione sempre più forte”

"Vista l'attuale amministrazione di Ferrara, vi troverete anche Vannacci come candidato". Si presenta con una battuta Federico Pizzarotti, in corsa alle europee con Azione. "Ma forse sarebbe meglio rimanere tra emiliano romagnoli per raccontare le nostre potenzialità che vogliamo portare in Europa"

Amianto. A Ferrara aumentano i casi di mesotelioma

La dottoressa Antonia Maria Guglielmin fa il punto su alcuni dati relativi agli infortuni e alle malattie professionali, in occasione della Giornata mondiale della sicurezza e della salute sul lavoro e delle vittime dell'amianto che ricorre il 28 aprile di ogni anno

CoopCastello, grido d’aiuto ad Anselmo: “Invertiamo la rotta che ci ha danneggiato”

Il candidato sindaco del centro sinistra Fabio Anselmo, nel pomeriggio di venerdì 26 aprile, è andato a fare visita alla Società Cooperativa Castello nei giardini di via Panetti. Una quarantina di persone, abitanti nel complesso e non, hanno accolto il candidato, che ha ascoltato con attenzione le parole di Loredano Ferrari e Massimo Buriani in merito alla situazione che sta attualmente vivendo la cooperativa

Gennaro Gattuso, al centro, con i due giocatori spallini Lazzari (sx) e Silvestri

Gennaro Gattuso, al centro, con i due giocatori spallini Lazzari (sx) e Silvestri

Fa effetto vedere Gennaro ‘Rino’ Gattuso scendere dalla macchina nel parcheggio del campo sportivo di Corlo, quando sono da poco passate le 20 di un giovedì sera di inizio estate.

Centinaia di persone, giovani e non, accolgono l’ex centrocampista del Milan e della Nazionale come se fosse uno di casa, tra abbracci e pacche sulle spalle. E ‘Ringhio’, dimostrandosi campione nella vita dopo esserlo stato sul rettangolo verde, sorride regalando un momento a tutti quelli che lo acclamano, in primis ai ragazzi che dalla vita hanno avuto solamente tanta sfortuna.

E’ lui l’ospite annunciato e promesso da Davide Fratini e dagli organizzatori del ‘Trofeo della solidarietà’ di scena in questi giorni presso il campo sportivo di Corlo, manifestazione giunta alla sua 13a edizione. Sempre all’insegna di una nobile causa il torneo calcistico dove in campo si sfidano sei squadre con giocatori professionisti e semi professionisti: i proventi oltre ai fondi ed al ricavato della manifestazione saranno interamente destinati ad undici associazioni onlus nazionali e internazionali.

La presenza di Gattuso è indubbiamente un ‘colpaccio’ per la manifestazione ferrarese, e l’ex rossonero si dimostra essere l’ospite più adatto per l’iniziativa. Rino fa il suo ingresso a Corlo tra due ‘ali’ di pubblico mentre in campo va in scena la sfida tra la rappresentativa dei Carabinieri (rinforzata dagli spallini Lazzari e Silvestri) e quella della Polizia Penitenziaria. A ‘scortarlo’ ci sono due ex biancazzurri: Riccardo Cervellati, portiere di Centese, Spal e Bologna ed oggi affermato procuratore di diversi calciatori, e Ruben Buriani, dal passato glorioso a Ferrara e pure con le maglie di Milan, Roma e Napoli, poi direttore sportivo della Salernitana, di Padova e Ternana oltre che responsabile del settore giovanile milanista a metà degli anni 90. Ad accoglierlo, tra gli altri, l’Assessore allo sport Simone Merli ed a ‘Ringhio’ viene pure consegnata una targa celebrativa.

Gennaro Gattuso con Davide Fratini, organizzatore della manifestazione benefica "Trofeo della solidarietà di Corlo"

Gennaro Gattuso con Davide Fratini, organizzatore della manifestazione benefica “Trofeo della solidarietà di Corlo”

«Quando Ruben Buriani – racconta Gattuso – mi ha chiamato due mesi fa proponendomi di partecipare a questa iniziativa non ho avuto alcun dubbio e sono felice di essere qui, in mezzo a tante persone che riempiono il cuore con manifestazioni d’affetto incredibili. Anzi, se potessi vorrei dedicare ancora più tempo di quello che ho a disposizione ad eventi di questo tipo, ma gli inviti sono tanti ed io cerco di essere presente sempre. Stare a contatto con le persone normali regala tanta energia e non fa mai dimenticare che nella vita c’è chi, purtroppo, è stato più sfortunato di noi».

Parole importanti, capaci di certificare una umanità fuori dal comune specialmente se escono dalla bocca di chi nella sua carriera di calciatore ha portato a casa successi partendo da molto lontano (come ha ricordato, dopo ogni trionfo, sin dalla sua prima Coppa dei Campioni conquistata a Manchester nella finale contro la Juventus del 2003) e più precisamente “…da Corigliano Calabro un paese di 12mila persone, dove si impara a giocare a calcio su campi di terra battuta”.

Una vita da atleta passata a correre e rincorrere palloni, a ‘darle’, certo, ma anche a prenderle. Guadagnandosi il rispetto dei compagni e degli avversari, facendosi amare dai tifosi milanisti e da quelli della Nazionale azzurra. Già, perchè Rino è tra gli ‘eroi’ indimenticabili che a Berlino, nel 2006, hanno alzato la Coppa del mondo, mettendo fine alla lunga serie di sconfitte con la Francia ed al digiuno mondiale che durava dal 1982.

E poi la storia con la maglia del Milan, il suo unico grande amore per 13 lunghi anni. Un curriculum da vincente in Italia ed in Europa: 2 scudetti, 2 Champions League, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, una Supercoppa Europea, un Coppa del Mondo per club. A cui vanno aggiunti i due campionati Primavera conquistati con le giovanili del Perugia e il titolo di Campione Europeo vinto con la Nazionale Under 21.

Oggi per Rino Gattuso è iniziata una nuova sfida, dall’altra parte del campo e nel ruolo di allenatore. Dopo le esperienze difficili con il Palermo in serie B e quella in Grecia con l’Ofi Creta, ‘Ringhio’ aspetta una nuova occasione. Una vita nel mondo del calcio e la sua presenza al “Trofeo della solidarietà” di Corlo non può che essere l’occasione per affrontare l’attualità del mondo del pallone tra tanti argomenti: il Milan, l’ormai prossima finale di Champions e, un po’ a sorpresa, anche.. la Spal.

La città di Ferrara infatti non è nuova per Gattuso, ed all’ex centrocampista evoca pure bei ricordi. «Nell’estate del 1999 abbiamo affrontato al “Paolo Mazza” il Galles con la Nazionale Under 21. Ci siamo allenati qui in zona (al Country Club di Fossadalbero; ndr) e la sera alloggiavamo in un hotel del centro, il “Duchessa Isabella”. A Ferrara sono legato dal ricordo di un momento chiave della mia carriera: proprio in albergo, raggiunto da Ariedo Braida (ex diesse milanista, oggi al Barcellona; ndr) e Ruben Buriani, firmai in quella settimana il contratto del mio trasferimento dalla Salernitana al Milan».

Si passa poi a parlare delle vicende biancazzurre. E ‘Ringhio’, un po’ a sorpresa, si dimostra informatissimo: «La Spal? Certo che la seguo, io guardo con interesse tutti i campionati e sono aggiornato: quello di Lega Pro è stato un bel campionato. A Ferrara ha allenato il mio amico Oscar Brevi, che era partito nella maniera giusta perdendo poi un po’ di punti per strada. Il cambio in panchina con Semplici ha dato la scossa al gruppo e la squadra è risalita fino ad arrivare ad un passo dai playoff. Il mio augurio ai tifosi ferraresi e spallini è che la nuova stagione possa ripartire con lo stesso slancio di quella appena conclusa». Arriva la fatidica domanda da alcuni tifosi: Le piacerebbe un giorno allenare la Spal? «Ora siete in ottime mani – sorride Gattuso -, mister Semplici è un allenatore bravo e preparato, ha dimostrato grandi qualità e sono sicuro che arriverà a risultati importanti. Chissà, un giorno perchè no? Nel calcio mai dire mai. Oggi (ieri; ndr) ho anche visitato il Centro di allenamento in via Copparo, una bellissima struttura».

Tanto entusiasmo per l'ex centrocampista del Milan a Corlo

Tanto entusiasmo per l’ex centrocampista del Milan a Corlo

Inevitabile, con Gattuso, tornare anche sul momento del Milan, alle prese con diversi ‘scossoni’ sia in società che sulla panchina dove pare essere solo questione di ore l’annuncio di Mihajlović come nuovo tecnico: «Siniša è uomo di carattere, che fa rispettare le regole. Ha dimostrato nell’ultima stagione di essere molto bravo nel suo lavoro. Lui però da solo non basta: servono giocatori importanti, forti tecnicamente e capaci di gestire la pressione che comporta indossare una maglia prestigiosa come quella del Milan, la squadra italiana più rappresentativa nel mondo. Due anni senza rossoneri in Europa non sono belli e facili da ‘digerire’, ma penso e spero con tutto il cuore che la famiglia Berlusconi, in vista della prossima stagione, possa costruire una squadra capace di tornare ai vertici e lottare per lo scudetto. Mihajlović aveva detto in passato, da ex interista, che non avrebbe mai allenato il Milan? Tante volte si dicono delle cose che in realtà non si pensano, succede e fa parte dell’essere umano farsi prendere la mano dalle situazioni, dai momenti e dalle emozioni. Ma più che le parole, oggi, conta la realtà: e credo che Siniša abbia il profilo giusto guidare la squadra e creare un nuovo corso». Partendo magari dal ritorno di Ibrahimovic, che di Gattuso è stato compagno di squadra in rossonero? «Il ritorno di Ibra lo vedo difficile, soprattutto per questioni economiche legate al suo contratto. Guadagna molto al Psg, non so se sarà disposto a rinunciare a tanti soldi per tornare in Italia. Zlatan è un fuoriclasse assoluto, ma forse la priorità del Milan in questo momento è riuscire a portare in squadra non uno ma diversi giocatori capaci di aiutare a fare il salto di qualità».

La chiosa è per la finale di Champions tra Juventus e Barcellona in programma sabato a Berlino. Lo stesso stadio dove l’Italia di Gattuso conquistò, nel 2006, il Mondiale. Corsi e ricorsi storici. «Non andrò in Germania a vederla perchè nelle prossime ore partirò per la Tunisia con il mio amico (ed ex compagno in rossonero; ndr) Shevchenko. Ma sono italiano, e da italiano spero che la Juventus possa compiere questa grande impresa riportando la Champions in Italia perchè manca da troppo tempo. Il nostro sistema e il movimento del calcio italiano hanno bisogno di un risultato così importante: nessuno pensava che i bianconeri potessero arrivare fino in fondo e invece sono a giocarsi la coppa contro la squadra più forte del mondo. Già questo è un traguardo importante. Gli italiani in quello stadio sono capaci di grandi imprese, se non ricordo male (sorride; ndr), anche se ogni partita ha una sua storia. E quella notte del 2006 rimane indelebile».

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com