Politica
27 Maggio 2015
I grillini chiedono di far pagare 5mila euro all'ora per le manifestazioni religiose in piazza Trento-Trieste

Bilancio, i tagli alla cultura proposti dal M5S

di Daniele Oppo | 2 min
Federico Balboni

Federico Balboni

Non solo la provocazione di far pagare gli aumenti Irpef e Imu ai soli iscritti del Pd. Fra le proposte di emendamento al bilancio del M5S passate dalle ‘forche’ della ragioneria nel tentativo di fare ostruzionismo in consiglio comunale spiccano i tanti tagli alle manifestazioni culturali.

Proposte che Federico Balboni, nel presentarle, ha qualificato come altrettante “provocazioni, alcune non eticamente corrette”, attirando così il facile scherno della maggioranza.

Spulciandole si trovano richieste di tagli per 40mila euro al contributo per manifestazioni culturali ‘diverse’, altri 40mila per il capitolo di spesa relativo a “manifestazioni culturali – Associazioni diverse”. Curiosa quella di richiedere una tariffa oraria di 5mila euro all’ora “per le manifestazioni di carattere religioso svolte in piazza Trento-Trieste; nonostante si svolgano nell’area del sagrato, quindi di competenza non puramente comunale, si ribadisce l’impegno che indirettamente il Comune esercita nel mantenere l’ordine pubblico e la pulizia del loco”.

Tagli che Ilaria Morghen ha giustificato così: “Se sono per risparmiare spese folli dell’Ermitage o per la concessione di spazi gratuiti per la Vulandra e il Festival di Internazionale, allora sì”. Peccato che nei capitoli di spesa presi in considerazione, come ha fatto notare il consigliere Leonardo Fiorentini (Sel), non ci siano i fondi destinati a Vulandra e Festival di Internazionale ma altre manifestazioni minori. Un altro emendamento poi non presentato prevedeva di tagliare i fondi per la manutenzione delle fontanelle pubbliche, un altro ancora chiedeva sforbiciate consistenti agli aiuti per le manifestazioni sportive, tra le quali il memorial Carlo Duran.

“Mi chiedo che tipo di città abbiano in mente”, ha commentato Luigi Vitellio, capogruppo del Pd.

Tra gli altri tagli proposti quelli ai “contributi vari” per 12mila euro (in questo caso si tratterebbe di azzerare completamente il capitolo di spesa) più altri 16.500, l’eliminazione di poco più di 14mila euro per il “patrimonio-incarichi stime e consulenze” e di 12.578 euro per gli interventi vari dei servizi Decentramento. Via anche 2,645 euro per l’acquisto di beni di consumo per il servizio Decentramento-circoscrizioni.

Tutti gli emendamenti sono stati respinti dalla maggioranza, con astensione da parte degli altri gruppi di opposizione. Il M5S per protesta ha abbandonato l’aula al momento del voto sulla delibera di variazione del bilancio.

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