Cronaca
7 Maggio 2015
Secondo la procura, i lavori sulle mura estensi e per due scuole sarebbero stati subappaltati senza informare le autorità

Appalti e lavori post-sisma, 15 imprenditori a processo

di Ruggero Veronese | 2 min

tribunale2Quindici gli imprenditori alla sbarra nel tribunale di Ferrara nel processo, iniziato ieri, sulle presunte irregolarità negli appalti relativi a tre opere di ricostruzione post-sisma a Ferrara e Bondeno. Secondo la procura di Ferrara infatti l’azienda che si aggiudicò i tre lavori, la Aurora Costruzioni Sas di Francesco Anania, affidò in subappalto alcune tranche di lavori ad altre aziende, senza prima chiedere i permessi necessari alle autorità competenti.

Un’irregolarità che – se dimostrata – non riguarderebbe quindi l’esecuzione vera e propria delle opere, ma una serie di procedure formali a cui avrebbero dovuto adempiere le aziende coinvolte. Tra gli imputati figurano quindi sia l’appaltatore originario (Anania) che i 14 rappresentanti legali delle ditte che poi materialmente eseguirono i lavori. Gli appalti al centro dell’inchiesta, tutti affidati a fine 2012, riguardano il recupero della scuola elementare a Ospitale di Bondeno (per 111mila euro) e quello della scuola di Gaibanella (64mila euro), oltre all’intervento di restauro e riqualificazione di alcuni tratti delle mura estensi (480mila euro).

A finire sul banco degli imputati sono quindi numerosi professionisti e imprenditori che operano nella provincia estense: Vincenzo Vegliante, Mario Anania, Michele Curci, Alessandro Pappi, Giancarlo Pancaldi, Alessandro Benatti, Domenico Barbieri, Luca Castellini, Massimo Veronesi, Gianluca Pavanelli ed Emanuele Tuffanelli. La norma che secondo la procura avrebbero infranto è, nello specifico, l’articolo 21 delle “disposizioni in materia di misure di prevenzione di carattere patrimoniale”, secondo cui chi, in un appalto con la pubblica amministrazione, “concede anche di fatto, in subappalto o a cottimo, in tutto o in parte, le opere stesse, senza l’autorizzazione dell’autorità competente, è punito con il pagamento di una sanzione pecuniaria pari a un terzo del valore complessivo dell’opera”, mentre il subappaltatore “è responsabile in via solidale del pagamento della sanzione”.

Durante la prima udienza le difese hanno avanzato alcune eccezioni formali riguardo alle notifiche agli imputati e il processo è stato rinviato a inizio settembre per l’inizio del dibattimento.

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