Blog
20 Aprile 2015

Fiorello (Rosario)

di Gianni Fantoni | 3 min

Pur essendo finito nei corridoi di Canale 5 nell’estate del 1991 non mi resi conto di essere veramente in televisione fino a quel settembre. Fino ad allora il “Tg delle Vacanze”, in cui ero fisso, era l’unica produzione di Cologno Monzese e la frequentazione con i più blasonati colleghi doveva ancora avvenire. Un lunedì, mentre mi recavo, come sempre, al semideserto bar degli studi lo trovai inaspettatamente popolato: Marco Columbro, Lorella Cuccarini, Gigi e Andrea, Antonio Ricci, Massimo Boldi… insomma, lì mi resi conto un po’ di più di dove mi fossi realmente catapultato.

Fu una strana sensazione: un insieme di invisibilità e di soddisfazione che ancora oggi mi accompagna quando sono presente ad eventi, o situazioni, con celebrità.

Dopo il caffè, che quella volta mi aveva tirato su più che mai, mi ritrovai nel mio solito studio, solo che stavolta era circondato dalle altre produzioni che stavano ripopolando il palinsesto autunnale. Adiacente al “Tg delle Vacanze” si registrava “Il gioco dei 9”, un programma partito con la conduzione di Raimondo Vianello a cui è subentrato Gerry Scotti.

Tra i volti che più partecipavano a quel programma c’era Fiorello. Allora era a Radio DeeJay e il suo nume tutelare, Claudio Cecchetto, cercava di lanciarlo anche in tv avendoci visto fin troppo bene. C’incontravamo nelle pause, nei corridoi. Timidi entrambi, in quel modo un po’ assurdo e difficile da spiegare visto che poi si sale s’un palco davanti a migliaia di persone, se non milioni di spettatori televisivi. Facevamo a gara a fare le imitazioni. Ricordo che gli piaceva molto come facevo l’allora allenatore dell’Italia Azeglio Vicini, di cui verosimilmente ero l’unico a riproporre la voce.

Qualche mese dopo Fiorello diventò Fiorello, inaspettatamente fenomeno con la conduzione del Karaoke. Scene apocalittiche d’isteria collettiva circondavano la produzione itinerante del programma, un successo senza precedenti, paragonabile a quello dei Beatles. La gente bloccava il traffico di Milano quando trovava Fiorello in giro. Lo incontrai di nuovo, identico nel suo rapportarsi con me, nonostante il giramento di testa che tutto quel bailamme di solito produce in chi appare in tv. A Finale Emilia mi fece salire con lui sul palco, fu molto, molto carino.

Mi disse che era costretto a girare in moto perché col casco non lo riconosceva nessuno e poteva girare indisturbato, ma aveva sacrificato l’andare al cinema e gli pesava molto: riusciva ad entrare al buio e a godersi il primo tempo, ma all’accensione delle luci all’intervallo succedeva il finimondo. Poi siamo stati colleghi a Radio 2 e ci siamo incontrati spesso. È sempre stato gentile, affettuoso, disponibile, non solo con me ma con tutti quelli che gli si avvicinano. Cosa rara tra personaggi del suo livello, anche solo per colpa dello stress che ti gira attorno. Probabilmente la sua voglia di giocare l’ha sempre salvato dalle pesantezze.

Il suo talento autentico riesce a farlo amare da tutte la fasce sociali perché incarna facilmente tanti ruoli: è un fratello grande, è amico, è ragazzo, è nipote, possibile fidanzato, figlio. Nonostante i suoi 55 anni portati benissimo, ha lo spirito del liceale, del tuo compagno di scuola discolo, indisciplinato, ma molto divertente. Quella comicità leggera, leggerissima, fatta anche di stupidaggini, non colte ma sane, sanissime, in grado di liberare una risata senza fronzoli, di tutta pancia. Certe cose può farle solo uno come lui.

Cercarono, subito dopo la sua conduzione del Karaoke, di far presentare il programma da suo fratello Beppe ma era troppo presto e quella che sarà la sua strada da bravo attore era ancora difficile da pronosticare; era stato ribattezzato frettolosamente “Fiorellino”, una deminutio che avrebbe poi dimostrato con gli interessi di non meritare assolutamente!

L’ho visto altra sera, Rosario, in teatro a Ferrara tenere il pubblico in visibilio per 2 ore, e non è affatto facile, anche se lui lo fa sembrare. Ho riso beatamente assieme a molti miei concittadini.

Mai dimenticare quanto sia importante un comico nella vita di tutti i giorni.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com