Eventi e cultura
29 Marzo 2015
A Ferrara il 'guru' tecnologico Chris Anderson: "Se l'Italia non vuole gli aeromobili, li daremo ad altri"

Drone Show, la fiera fa un balzo nel futuro

di Ruggero Veronese | 5 min

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Per farsi un’idea della particolarità della “Drone Show” a Ferrara Fiere basta osservare i visitatori che si muovono tra uno stand e l’altro, scambiando biglietti da visita con gli i rappresentanti delle aziende e osservando con occhi più o meno competenti i piccoli e leggerissimi velivoli in esposizione. Perchè se generalmente ogni fiera ha un proprio target di riferimento, in questo caso è davvero impossibile riunire i visitatori in una categoria definita: tra i padiglioni della fiera non si incrociano solo appassionati di tecnologia, ma imprenditori dei settori più disparati, agricoltori, ingegneri civili, fotografi, vigili del fuoco e addirittura ufficiali delle forze dell’ordine. Tutti in visita a Ferrara per capire e discutere le applicazioni di quello che secondo il ‘guru dei droni’ Chris Anderson è destinato a diventare il prossimo balzo tecnologico della nostra epoca.

Un concetto che lo stesso Anderson, l’ospite più atteso di questo fine settimana, ha scandito a chiare lettere durante il proprio intervento pubblico, in cui non ha risparmiato critiche alla legislatura italiana in tema di droni.”La politica sui droni e la regolamentazione del loro uso si muovono molto, troppo lentamente – afferma l’amministratore delegato di 3D Robotrics, la maggiore azienda open source del mondo – e noi non possiamo aspettare. Quella dei droni è una comunità globale e noi andiamo dove c’è richiesta. Se l’Italia non vuole gli aeromobili a pilotaggio remoto, li daremo a qualcun altro“.

L’affondo di Anderson è diretto alla burocrazia che da un anno a questa parte, quando l’Italia ha legalizzato l’utilizzo dei droni, ne ha impantanato l’utilizzo in una selva di permessi e certificazioni che rallentano la diffusione dei piccoli velivoli. Ma i temi da regolamentare, privacy in primis, sono tutt’altro che secondari, viste le potenzialità della tecnologia. “Pensare di controllare l’aria sopra le nostre teste è anacronistico perchè, se potessimo porre veti, non ci sarebbero più linee aree commerciali, nè satelliti, nè sistemi di geolocalizzazione come Google Street View. Non so quali siano le aspettative italiane in fatto di privacy nè quanto siano ragionevoli. Ma io ritengo che il problema prioritario sia un altro, ovvero quello della sicurezza. Solo dopo che avremo trovato un accordo su che cosa si intende per sicurezza, potremo dire di aver fatto un passo avanti sul tema della privacy”.

Ma a prescindere dalle evoluzioni normative, l’attenzione attorno ai droni è alta. Molto alta. Tra gli standisti c’è chi racconta di aver scambiato durante la mattinata contatti con ufficiali della marina o dei carabinieri: i piccoli velivoli sono in assoluto – e per distacco – gli strumenti più adatti per operazioni di pattugliamento, ricognizione e controllo del territorio. Al punto che già l’operazione Mare Nostrum viene condotta quasi esclusivamente tramite aerei-droni a controllo remoto, capaci di scandagliare centinaia di chilometri in poche ore e senza mai avvertire stanchezza o cali di concentrazione. E in questo caso non mancano i dibattiti tra chi sottolinea la straordinaria efficienza dei velivoli e chi teme degenerazioni di controllo sociale di stampo quasi orwelliano.

Riflessioni che meriterebbero lunghi approfondimenti e che sicuramente sentiremo ancora nei prossimi anni. Ma per il momento non si può che restare affascinati da un tecnologia che permette evoluzioni aeree, riprese dall’alto e addirittura piccoli trasporti con elicotteri di poche centinaia di grammi. E tra le imprese, naturalmente, è una corsa serrata all’innovazione. Ne è un esempio perfetto l’azienda italiana Carbon Drone, produttrice del primo drone composto da un’unica e leggerissima scocca di carbonio. L’estrazione del suo team di sviluppo è assai indicativa: tecnici e ingegneri vengono in gran parte dal mondo della Moto Gp e della Formula 1, con esperienze in Ferrari, Ducati, Yamaha, Maserati e altri grandi marchi degli sport motorizzati. “Questo drone pesa appena 2,4 chili – spiega l’italo-belga Alain Mestdagh mostrando il velivolo – e il carbonio di cui è composto pesa un quarto del filo di acciaio, ma lo supera di sette volte nella resistenza. L’unico materiale più forte, in rapporto al peso, è la tela di ragno, che ancora non possiamo replicare”. Al suo fianco Alice Margaria parla dell’utilizzo del drone: “Ci chiedono applicazioni in campo civile, nella pastorizia o nella sorveglianza privata, ad esempio per controllare i grandi campi fotovoltaici in cui sono frequenti i furti dei pannelli. Ma è anche un oggetto di design, a cui sono interessati anche semplici privati. Le potenzialità dei droni sono sterminate, al punto che stanno nascendo anche campionati di volo agonistici”.

Chi si gode il successo del weekend è il dirigente dell’Ente Fiera, Andrea Zanardi: “La Fiera di Ferrara è sempre attenta all’evoluzione tecnologica e oggi abbiamo visto a Ferrara alcuni degli esperti e delle imprese più innovative del settore. Aver ‘catturato’ i droni nel nostro sistema fieristico è un motivo di grande orgoglio”.

Dopo il battesimo d’eccezione officiato dalla “tecno-star” Chris Anderson, il Ferrara Drone Show si prepara a una non meno stimolante seconda e ultima giornata oggi domenica 29 marzo.

Tre gli epicentri dell’evento sui droni a uso civile organizzato da Ferrara Fiere Congressi e patrocinato da Enac – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile. Se nell’area espositiva le aziende leader del settore mostreranno prodotti in anteprima, ad elevatissimo contenuto tecnologico e innovativo (nuovi prototipi, velivoli non convenzionali completamente Made in Italy, tute alari), un’apposita area indoor sarà teatro di dimostrazioni e sfide all’ultimo sangue tra droni: nell’ambito del “1° Trofeo Fpv Multirotor Race”, valevole per il Campionato Italiano “Fpv Grand Prix”, si fronteggeranno droni a tecnologia “Fpv” (acronimo di “First Person View”), che permette di pilotare piccoli quadricotteri del peso di poche centinaia di grammi come se si fosse a bordo, in un’esperienza totalmente immersiva.

Terzo fulcro della manifestazione, la Sala Plenaria, dove specialisti altamente qualificati interverranno su temi di estremo interesse e attualità: dall’impiego dei droni per effettuare fotogrammetrie di siti inaccessibili o ad alto rischio all’iter per mettersi in regola e lavorare con i droni senza incorrere in sanzioni, dal percorso formativo per diventare piloti all’impiego dei velivoli a pilotaggio remoto per l’edilizia.

In parallelo al Drone Show, continua “Tecnoelettronica”, il salone sui nuovi sistemi operativi, la piattaforma elettronica “Arduino”, le stampanti e gli scanner 3D, i dispositivi per il risparmio energetico, la robotica, le tecnologie di uso quotidiano più all’avanguardia e i makers. A “Game Challenge”, sezione di Tecnoelettronica, il compito di declinare le tecnologie in versione ludica, con tornei di piattaforme “cult” di videogioco in rete, come Mortal Kombat, Call of Duty e Tekken Tag, e i “retro games”, protagonisti di una mostra-scambio di cimeli pressoché introvabili (dai giochi per il Commodore 64 e il Sega Master System fino alla PlayStation 1).

Biglietto intero, 9 euro; biglietto ridotto (scaricabile dal sito www.ferraradroneshow.it), 7 euro.

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