Ispirato all’irraggiungibile “Mina canta Lucio” in cui Mina reinterpretava in maniera molto personale i successi di Lucio Battisti, qualche anno fa ho avuto l’illuminazione di immaginarmi un’analoga impresa musicale targata ferrarese D.O.C.: cantare dal vivo le canzoni di Alfio Finetti in una serata unica, irripetibile.
Irripetibile perché di sicuro sarebbe stato meglio non ripetere un così rischioso esperimento: un giovane comico confrontarsi dal vivo con quel monumento di comicità ferrarese di Finetti! Ho avuto anche un paio di appuntamenti con lui per stabilire la scaletta dell’evento, in cui avrebbe dato il suo contributo: avremmo quindi superato il modello di riferimento! Se in “MinaCantaLucio” il tributato era assente, qui sarebbe stato partecipe! Sono sempre stato un grande fan delle canzoni in dialetto del Nostro, come tantissimi ferraresi, e la tentazione di salire s’un palco a far divertire la gente con quel repertorio ancora non mi ha abbandonato.
Coccanil story, Al condominio, Giovanni Bui, A go al grezz, e tanti altri suoi successi non smettono mai di apparire di tanto in tanto tra le melodie che mi vengono in mente “a tradimento” mentre sto facendo altro, distogliendomi poi immancabilmente da quello per dedicarmi alla navigazione su YouTube per qualche delizioso ripasso delle sue canzoni. Alcuni “anonimi” appassionati hanno caricato di tutto Made by Alfio Finetti, fingendo di non conoscere le limitazioni del diritto d’autore (in fondo pochi sanno come funzioni e cosa NON si possa fare in rete con cose altrui…) ma così tenendo in vita e diffondendo il Verbo del vernacolo ferrarese. Non solo canzoni comiche: una su tutte, Al re dla miseria, è particolarmente struggente e poetica, credo autobiografica.
Il progetto “GianniCantaAlfio” poi non si è realizzato, finendo nell’ampio cassetto delle cose da fare. Ma, in fondo, le canzoni di Finetti sono già così belle in originale che davvero sarebbe difficile migliorarle: mica sono Mina, io!