1 Dicembre 2014
La consigliera M5S denuncia una 'pericolosa' movimentazione di terra con Cvm all'ex Fornace, ma il Comune la smentisce

Il ‘blitz’ della Morghen in “un normale cantiere”

di Daniele Oppo | 2 min

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Foto dal profilo Facebook di Ilaria Morghen

“Stamattina blitz all’ex discarica Solvay. Trasferiscono terriccio in una discarica per rifiuti speciali extraregionale. Riprendiamo, controlliamo, e aspettiamo che l’Arpa sollecitata effettui i dovuti controlli. State connessi. Li seguiremo. Noi continuiamo a lottare. Per il territorio e sul territorio”. Lo scriveva Ilaria Morghen sulla sua pagina Facebook da “portavoce M5S per Ferrara”, con tanto di foto, il 24 settembre.

Il riferimento è ad alcuni lavori in atto nei pressi della ex Fornace (Quadrante Est), corredati da un commento della stessa Morghen “Cvm a gogo”. L’area è stata oggetto in passato di attività estrattive di argilla e le vecchie aree di cava sono state successivamente (anni ’60) riempite da rifiuti solidi urbani e, probabilmente, industriali che hanno portato a una contaminazione della falda freatica sottostante con idrocarburi clorurati, in particolare Cloruro di Vinile Monomero (Cvm), che ha raggiunto concentrazioni in falda mai rinvenute sul territorio ferrarese. La stessa area è da tempo soggetta alle operazioni di bonifica dopo le analisi compiute dall’Istituto superiore di sanità.

Ma a smentire i timori – e, se vogliamo, anche l’allarme – lanciati dai grillini interviene Ivano Graldi, dirigente del Servizio Ambiente del Comune: “È in atto un normale cantiere regolarmente autorizzato con operazioni di scavo – precisa il dirigente -. La terra viene poi trasportata in un apposito impianto che raccoglie le terre di scavo dei cantieri, una procedura normale”. E il Cvm? “Ma quale Cvm? – risponde Graldi che non nasconde un certo fastidio – È solo terreno di scavo che viene sistemato in appositi pacchi e che, per maggiore sicurezza, è stato deciso di conferirlo in discarica anche se i risultati delle analisi che abbiamo fatto ci dicevano che avremmo anche potuto riutilizzarlo”.

Insomma, niente di cui allarmarsi, nessuna operazione dubbia tenuta nascosta dalla nebbia. Una stoccata il dirigente però la lancia: “Le persone che vanno nei cantieri e vedono alcuni operatori utilizzare i dispositivi di sicurezza come le tute bianche si allarmano per nulla: sono solo normali accorgimenti da utilizzare quando si fanno quel tipo di operazioni. Qualcuno si è messo pure a parlare di ebola oltre che di Cvm, ma non c’è niente di tutto ciò”.

Un’ulteriore rassicurazione arriva anche dal direttore di Arpa Ferrara, Pierluigi Trentini: “Da quel che so è tutto regolare, so che il Comune sta facendo dei lavori in quell’area, che noi monitoriamo costantemente. Immagino che la presenza dei sacchi abbia allarmato qualcuno, ma erano del tutto regolari e sono stati portati via per essere smaltiti”.

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