Cronaca
16 Novembre 2014
Petizione di bar e attività per eliminare le contraddizioni tra regolamenti comunali e liberalizzazioni del decreto Monti

Bar del centro contro mini-market: “Disparità di trattamento”

di Ruggero Veronese | 3 min

Movida 2Commercianti del centro storico uniti in una petizione contro la “disparità di trattamento” tra i titolari delle licenze per le varie attività. Una disparità che trova il suo fulcro in una delle questioni più dibattute – non solo per questioni commerciali – a Ferrara: la somministrazione delle bevande. Che vincola bar e ristoranti del centro a rispettare orari e modalità ben definite per la vendita degli alcolici, mentre le altre attività, in seguito alle liberalizzazioni previste da Monti con il decreto Salva-Italia, oltre a non essere soggette a regole sulla somministrazione possono restare aperte anche durante la notte senza paletti di sorta.

La questione nasce da una ‘contraddizione’ tra gli stringenti regolamenti comunali (si vedano gli articoli 4 bis e 7), in vigore con varie modifiche dal 2004, e le recenti liberalizzazioni (in vigore dal 1° gennaio 2012) nazionali. Sul piano locale questo si manifesta in una “disparità di trattamento”, come spiegano i promotori della petizione, che vede avvantaggiati soprattutto i gestori dei sempre più diffusi “minimarket”, che non solo non sono sottoposti a vincoli di orario da rispettare, ma possono anche vendere le bevande nelle bottiglie di vetro anziché nei bicchieri di plastica. La petizione, assicurano i suoi promotori, non deve essere vista come un’iniziativa a sfondo razzista contro i titolari dei minimarket (in gran parte di origine mediorientale o asiatica): “Quello che vogliamo far notare all’amministrazione – affermano – è semplicemente che esiste una disparità di trattamento che ci penalizza moltissimo: la normativa contro la somministrazione del vetro fu approvata per via delle polemiche legate alla sicurezza pubblica. Ma se il problema è la presenza di bottiglie, allora le restrizioni devono valere per tutti”.

Un piccolo gruppo di commercianti ha quindi deciso di attivarsi in una raccolta firme da presentare in Comune per chiedere di rivedere i regolamenti. I contatti con i rappresentanti politici intanto sono stati avviati e l’amministrazione – secondo quanto riferito dai negozianti – ha preso tempo fino alla fine dell’anno per studiare una soluzione. L’assessore al commercio Roberto Serra, contattato da Estense.com, conferma i contatti con i commercianti, ma chiarisce che “al momento non ci è ancora pervenuto nulla di scritto, ma abbiamo intenzione di approfondire la questione e non escludo che l’esito di questa verifica possa andare incontro alle richieste dei commercianti, se non ci saranno problemi dal punto di vista delle normative regionali e nazionali”.

Il gruppo di negozianti intanto continuerà a cercare nuove adesioni per chiedere con più forza un cambio dei regolamenti: “In questo momento siamo in una situazione di concorrenza sleale, ma il danno è anche collettivo: che senso ha avere una norma contro la somministrazione del vetro quando c’è chi la può violare senza problemi? Chiunque fa un giro per il centro storico di prima mattina può vedere bottiglie di vetro sparse un po ovunque, ma la colpa non è certo dei bar”.

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