Sport
11 Settembre 2014
Il presidente biancazzurro analizza a il momento difficile e conferma mister Brevi : «Abbiamo fiducia in lui»

Mattioli rialza… la Spal

di Federico Pansini | 7 min

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Walter Mattioli, Presidente della Spal

Walter Mattioli, Presidente della Spal

Dopo due sconfitte di fila in altrettante gare di campionato, ci si potrebbe aspettare di trovare un Walter Mattioli furibondo, arrabbiato e di pochissime parole. E invece il massimo dirigente biancazzurro a pochi giorni dall’importante sfida contro il Santarcangelo (sabato, in anticipo, al “Paolo Mazza” ore 19,30) prova ad alzare il morale della truppa di mister Brevi. Con una analisi a 360° sul non facile momento in casa Spal, raccogliendo le critiche espresse dai lettori di estense.com in seguito alle prime opache prove stagionali di Giani e compagni.

Presidente, domanda di rito. Come va?

«Male, grazie – sorride -. Male perchè la sofferenza più grande, in questo momento, è che sono ancor più convinto di prima di avere una grande squadra, fatta di ottimi giocatori ed allenata da un bravo allenatore. E lo so che la Spal ha perso due brutte partite, giocando male. Ma non posso e non possiamo farci pervadere da dubbi sulla consistenza di questo gruppo. Li vedo allenarsi, vedo come sono allenati, mi rifiuto di pensare che quella vista con il Pontedera e a Savona sia la squadra».

Sei gol al passivo, uno solo segnato, zero punti in classifica; gioco che fatica a decollare e gambe ancora molto pesanti: qualcosa che non funziona però c’è..

«Sicuramente, non stiamo a nascondere la testa sotto la sabbia. Leggo e leggiamo i commenti dei Vostri lettori, non siamo certamente presuntuosi e lavoriamo ogni giorno per migliorare. Quando tra le righe passa la delusione rispetto alle aspettative, la sofferenza aumenta. Perchè alla Spal, da Presidente, quello che più mi fa stare male è vedere il rammarico dei nostri tifosi, vedere che qualcuno già vede un futuro nero. Probabilmente la colpa è anche nostra se le aspettative in questo momento non sono seguite dalle prestazioni e probabilmente dai risultati. Il tifoso non si inventa uno stato d’animo, questo deriva spesso dalle parole che vengono dette dai loro riferimenti. E quindi qui forse abbiamo “peccato”, sottovalutando certe situazioni come, prima di tutto, il tempo fisiologico che serve a un gruppo completamente nuovo per amalgamarsi, diventare squadra. Ecco, quello che oggi alla Spal serve è proprio il tempo: le sconfitte delle prime due giornate sono certo che serviranno, saranno una esperienza importante per tutti da qui in avanti. E lo ribadisco: abbiamo giocatori di assoluto valore. Non lo dico io ma i tanti addetti ai lavori, dai dirigenti delle altre squadre alla carta stampata, ai tecnici di Lega Pro. Dobbiamo trovare l’amalgama giusta. Sulla condizione atletica della squadra, mi sono relazionato anche con il nostro allenatore: è vero, abbiamo tanti giocatori prestanti fisicamente, ma il problema è stato più mentale che fisico. Per quanto riguarda Gentile e Legittimo, va ricordato che questi due ragazzi arrivano da un mese di inattività, quindi necessitano di qualche partita per ritorvare brillantezza. E questo processo di crescita lo si affronta solamente giocando, seppure la mancanza di brillantezza può portare ad alcuni errori. Ma dobbiamo essere bravi a sopperire pure a queste insidie. Le due sconfitte? Mi è dispiaciuto perdere con il Pontedera, ma può succedere di perdere all’esordio, seppur malamente: metteteci la tensione, la voglia eccessiva di fare bene. Ci sono stati tanti errori tutti insieme  nella stessa gara, due espulsioni, è stata davvero una partita stregata. Ho fatto più fatica ad accettare il ko dello scorso sabato: perchè la Spal ha fatto la gara nel primo tempo, ha creato occasioni incredibili, ha trovato un pareggio meritato subito all’inizio della ripresa poi, dopo il gol del 2 a 1 del Savona si è seduta, senza reagire. Ecco, quello non mi è piaciuto. Ma come detto, i ragazzi ne faranno tesoro».

Sul banco degli imputati mister Oscar Brevi da una parte e, soprattutto dopo la sconfitta con il Pontedera, le Sue critiche nei confronti del tecnico davanti agl organi di stampa, dall’altra.

«Ho letto quello che hanno scritto tanti tifosi, e per primo ho già promesso che da ora in avanti mi impegnerò ad essere più Presidente e meno… tifoso. Le parole post-Pontedera nascono dal rammarico di quanto aveva detto Brevi in conferenza prima della gara («L’età media? Non faccio il ragioniere, ma l’allenatore..»; ndr). Quella frase mi aveva infastidito più della sconfitta, perchè il nostro mister sa che ci sono degli obiettivi (il rispetto delle norme per ottenere i contributi relativi all’ utilizzo dei giovani; ndr) che questa società si è prefissata. Poi, certamente: potevo evitare di esternare questo dettaglio pubblicamente, è stato un mio errore. Ma le difficoltà e le incomprensioni, spesso, avvicinano. E così è successo con lui: ci stiamo conoscendo meglio, ci siamo confrontati tanto nelle ultime settimane. Lui ha il suo carattere, io il mio, ma passando del tempo insieme stiamo entrando in sintonia. E vedendo il suo lavoro sul campo negli ultimi giorni, resto convinto della bontà della nostra scelta. Questo è per rispondere alla prossima domanda, e cioè quella rispetto alla richiesta di un possibile esonero. Non se ne parla, non dimentichiamo che abbiamo scelto Brevi pochi mesi addietro perchè lo abbiamo ritenuto l’allenatore adatto al nostro progetto: volevamo legarlo a noi con un contratto biennale, ma lui ci ha chiesto un anno per essere giudicato sul suo lavoro e questo certifica la professionalità e la serietà del nostro tecnico che non può essere messo in discussione dopo due sconfitte. Giusto ieri (martedì;ndr) ci siamo incontrati e mi ha detto: «Presidente, mi dia tempo e vedrà che questa squadra mostrerà il suo valore». Ed io non ho motivo di dubitare delle sue parole».

Il digì Vagnati ha definito la prossima come “la gara, in questo momento, più importante della stagione”.

«Concordo. Affronteremo una avversaria che conosciamo come il Santarcangelo, che ha fatto due pareggi nelle prime gare del torneo in partite difficilissime, mostrando il proprio valore, la compattezza. E’ una squadra ostica e non semplice da affrontare, ma arriva nel momento giusto per noi, per rialzare la testa, prendere punti e dare una bella svolta a questo inizio di stagione. Ho incontrato i ragazzi nelle scorse ore, è importante che la società sia vicino alla squadra in questo momento, e nel modo giusto. Non serviva rimproverarli, vedendo quanto stanno soffrendo per i risultati delle prime partite. Così ho agito a mio modo, con quache “scopaccione” affettuoso e parole di conforto per tutti. Era quello che serviva, dal mio punto di vista, e spero che possano preparare la prossima partita con concentrazione e la giusta serenità: la società ha fiducia in loro».

I ragazzi della Curva Ovest sono tornati a seguire la squadra in trasferta e a fine gara hanno invitato i giocatori a mostrare carattere.

«E’ una richiesta comprensibile e legittima, dopo la brutta prestazione. Quei ragazzi ci tengono come il sottoscritto, sabato mattina ci siamo incontrati e salutati mentre loro partivano con il pullman per la trasferta ed io in macchina con il Direttore Vagnati. Eravamo tutti fiduciosi e speravamo in una bella partita. Poi è arrivata la delusione, ma anche ai nostri tifosi chiedo solo di avere un po’ di pazienza, di sostenere la squadra remando tutti insieme nella stessa direzione perchè è il modo in cui le cose possono cambiare. Noi continuiamo a lavorare ogni giorno per migliorare, e purtroppo gli errori possono capitare. Ma sono questi ad aiutarci neklla crescita».

In chiusura, nell’ultimo brutto weekend spallino si sono registrati i tre gol di Cozzolino con la maglia del Delta e la rete della vittoria di Sereni al debutto a Pavia. Qualche nostro lettore ha espresso il rimpianto, criticando l’addio forse frettoloso a due protagonisti della passata stagione.

«Premesso che si tratta di due ragazzi a cui voglio bene, e che non ho mai dubitato sul loro valore, sono state due scelte puramente tecniche che la società ha assecondato. Non c’erano e non ci sono motivi di attrito con Cozzolino e con Sereni, abbiamo semplicemente ritenuto che chi c’è oggi al loro posto possa dare un contributo ugualmente importante. Era difficile ipotizzare che due giocatori di questo valore potessero accettare di stare in panchina, ed è giusto che siano andati dove possono esprimersi con continuità. Rimane grande affetto per entrambi, ma è importante proteggere, supportare e sostenere chi oggi indossa i nostri colori, perchè sono convinto che potranno fare grandi cose».

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