Cronaca
22 Luglio 2014
Boujemaa Hamad e Anis Jamad erano stati arrestati dai carabinieri appostati nella vegetazione vicino al 'nascondiglio' delle sostanze

Un chilo di hashish nel sottomura, condannati due pusher

di Ruggero Veronese | 3 min

(foto d'archivio)

(foto d’archivio)

I carabinieri li avevano aspettati a lungo, nascosti nella vegetazione delle mura di via Baluardi, fino a ‘beccarli’ con le mani nel sacco mentre recuperavano oltre un chilo di hashish da un nascondiglio scavato sotto al prato. E ieri, 21 luglio, sono arrivate anche le condanne in tribunale (rispettivamente a due e tre anni) per i due spacciatori di nazionalità tunisina Boujemaa Hamad e Anis Jamad, processati per direttissima.

L’operazione dell’Arma si era conclusa il 26 giugno scorso con l’arresto dei due pusher, dopo un lungo appostamento che era seguito al ritrovamento delle sostanze stupefacenti. I carabinieri di Ferrara infatti, supportati dai colleghi della centrale di Bologna, nel corso delle indagini sul mondo dello spaccio ferrarese, avevano scoperto che i trafficanti solitamente ‘di stanza’ sulle mura ferraresi si rifornivano nella zona del canale Boicelli, nei pressi del passaggio ferroviario. Da lì trasportavano le sostanze fino ai bastioni di via Baluardi, dove le sotterravano in terra per poi tirar fuori il necessario al momento delle cessioni.

Ed è proprio nella zona dei bastioni che i militari hanno rinvenuto oltre un chilo di hashish, diviso in due grosse ‘panette’ e in quattro ovuli, occultato nel terreno. E hanno deciso a quel punto di nascondersi nella vegetazione circostante e di attendere che arrivassero i suoi ‘proprietari’. Dopo qualche tempo sono comparsi due figure in bicicletta, che hanno effettuato un primo ‘sopralluogo’, credendo di non essere visti. I due tunisini, infatti, a circa un metro di distanza dal nascondiglio degli stupefacenti, si sono solo guardati attorno rovistando genericamente. C’è voluta calma e sangue freddo da parte dei carabinieri per rimanere fermi in silenzio, a pochi metri di distanza, senza farsi notare.

Dopo pochi minuti però, i due tunisini, data anche la pioggia copiosa, si sono allontanati in bici dando così qualche istante ai militari per fuoriuscire e verificare velocemente che si erano fermati proprio a un metro. Avuta la certezza che fossero loro i proprietari di quel tesoro nascosto, gli uomini dell’Arma sono tornati al loro posto tra la vegetazione. Dopo circa mezz’ora, quando la pioggia è cessata, a premiare la loro pazienza ci hanno pensato gli spacciatori. Tornati indietro, questa volta a piedi, mentre uno si è fermato sulla rotabile guardandosi attorno e facendo da palo, l’altro si è diretto proprio nel punto tenuto in osservazione, calandosi e iniziando a scavare con le mani. Appena posate sulla sostanza però, non ha avuto neppure il tempo di sollevarla che i due si sono ritrovati circondati da carabinieri che uscivano da ogni dove. Sono finiti così entrambi in manette, con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di oltre un chilo di sostanza stupefacente.

La sentenza emessa dal tribunale di Ferrara ha confermato la colpevolezza dei due pusher. Per Hamad, 33 anni, colto mentre rovistava nel nascondiglio, il pm Stefano antinori ha chiesto una condanna di 3 anni di detenzione e 3mile euro di multa, mentre per Jamad, 44 anni, che al momento dell’arresto stava facendo ‘da palo’ la richiesta è stata di due anni di detenzione e 2mila euro di multa. Il tribunale ha accolto le richieste della procura, concedendo la sospensione condizionale della pena a Jamad.

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