Turismo e vacanze
12 Luglio 2014
Strada percorsa in passato da migliaia di fedeli provenienti da ogni parte d’Europa ed oggi importante itinerario culturale d’Europa

Via Francigena del Piemonte, un itinerario della storia

di Tiziano Argazzi | 4 min

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Pellegrini in cammino sulla Via Francigena. ® Archivio Turismo Torino e Provincia

Pellegrini in cammino sulla Via Francigena. ® Archivio Turismo Torino e Provincia

All’inizio del secondo millennio l’intera Europa fu percorsa da una moltitudine di anime alla ricerca della “perduta patria celeste”. Per ritrovarla era indispensabile programmare almeno un pellegrinaggio ai luoghi santi della religione cristiana. Tre erano le peregrinationes maiores, le destinazioni principali di questa umanità in cammino: innanzitutto Gerusalemme in Terra Santa, poi Santiago di Compostela ed infine Roma. Per raggiungere il centro della cristianità migliaia di pellegrini hanno percorso la Via Francigena una strada che da Canterbury in Inghilterra arrivava fino a Roma. La strada partiva da Canterbury in quanto venne per così dire “inaugurata” da Sigerico, l’arcivescovo della città inglese che nel 990 d.C. si recò in pellegrinaggio a Roma per incontrare il papa, percorrendo l’intera “via Francisca”.

Oggi la via Francigena è un “Itinerario culturale europeo” (così ha stabilito nel 1994 il Consiglio europeo) che attraverso l’Inghilterra e la Francia arriva in Svizzera e da qui in Italia dove approda alla Città eterna attraverso la Valle d’Aosta, il Piemonte, la Lombardia, la Liguria, l’Emilia Romagna, la Toscana ed il Lazio.

Lungo il percorso sono disponibili strutture di accoglienza (B&B, agriturismi, strutture religiose, alberghi, ostelli ed affittacamere) e luoghi di ristoro che praticano prezzi molto contenuti. Sul sito www.viefrancigene.org/it vengono indicate tutte le strutture ricettive ubicate lungo il tragitto, i vari percorsi e le relative descrizioni, le tracce GPS, le news, gli eventi e le escursioni.

Recentemente è stato reso fruibile anche l’intero percorso in terra piemontese. Un tragitto interessante ed oltremodo articolato: ha una lunghezza significativa, circa 650 chilometri, coinvolge 107 comuni, cinque province (Torino, Vercelli, Biella, Asti e Alessandria) quattro parchi naturali e 368 operatori. Numeri interessanti che testimoniano l’importanza del Piemonte nei secoli quale terra di passaggio dalle Alpi verso la pianura padana, con un ruolo di cerniera tra la Via Francigena e il percorso che collegava Santiago di Compostela con la Francia e l’Italia attraverso i Colli del Monginevro e del Moncenisio nella Valle di Susa.

In terra piemontese la via Francigena comprende quattro percorsi. Il primo, denominato “Via Francigena di Sigerico” interessa il territorio Morenico Canavesano. Durante il cammino si percorre un bellissimo tratto dell’Anfiteatro Morenico di Ivreacreato dal ritiro del Ghiacciaio Balteo, una delle conformazioni geologiche di origine glaciale meglio conservate al mondo, punteggiata da laghi e caratterizzata dal lungo profilo della Serra, dorsale morenica di 25 chilometri.Numerose erano le tappe per il ristoro del corpo e dello spirito e ancora oggi è possibile individuare una serie di testimonianze romaniche che racchiudono le suggestioni del tempo. Il secondo (Via Francigena della Valle di Susa) si snoda attraverso territori di incomparabile bellezza e, attraverso il tratto Monginevro – Arles, si collega con il Cammino di Santiago di Compostela. Il terzo (Torino-Vercelli) è un territorio ricco di testimonianze architettoniche e paesaggistiche. Infine l’ultimo pezzo, da Torino alla Liguria, attraverso i territori di Asti ed Alessandria è un percorso di circa 170 chilometri ( intitolato “Via Francigena verso il mare. Città, borghi e colline del Monferrato”) che caratterizza un territorio conosciuto per le bellezze paesaggistiche e artistiche, oltre che per l’enogastronomia di qualità. Ricchissima è l’offerta di beni culturali romanici, molti dei quali inseriti nel progetto dell’Associazione Internazionale Transromanica, riconosciuta nel 2007 dal Consiglio Europeo quale “Grande Itinerario Culturale”.

Lungo il percorso sono tanti i luoghi di sosta e di ristoro. Nel medioevo chi si metteva in viaggio per un lungo periodo si imbatteva in ospizi o luoghi di sosta e ristoro che offrivano ai viandanti pietanze che caratterizzarono la cucina nel periodo medievale.

Anche oggi i pellegrini, gli escursionisti ed i semplici curiosi, possono intraprendere, passo dopo passo, un vero e proprio viaggio alla scoperta dei sapori del territorio assaporando lungo il percorso, le ricette di un’antica cucina sapientemente selezionate dai ricettari medievali. Una vera e propria avventura dell’anima e della tavola, dove cultura e acquolina vanno a braccetto. Nel tratto piemontese della via Francigena sono 24 le trattorie ed i ristoranti che propongono il “Menu del Pellegrino” per trasformare una “semplice” sosta gastronomica di assaggio dei prodotti del territorio in un tuffo nel Medioevo. Il menu si compone di un “piatto del pellegrino” composto da due antipasti ed un assaggio di primo, pane “della penitenza” e acqua con prezzi a partire da 10 euro. Qualche esempio? “Bignette” verdi, frittatine di cipolle e risotto del viandante oppure tagliere di salumi, tomini freschi con miele e noci e zuppa “d’amon” con fave o castagne da alternare alla zuppa “l’adrej” di cereali ed erbette di stagione o a quella “mitunà” con brodo, pane duro e toma.

Info: www.turismotorino.org

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