“Gaza sta morendo, l’Europa agisca”
In occasione della Giornata dell’Europa, i gruppi di maggioranza dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna si fanno sentire contro la drammatica crisi umanitaria nella Striscia di Gaza
In occasione della Giornata dell’Europa, i gruppi di maggioranza dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna si fanno sentire contro la drammatica crisi umanitaria nella Striscia di Gaza
A causa di un importante guasto a una condotta in via Bacchelli, durante la mattinata di venerdì 9 maggio, varie zone della città stanno facendo i conti con cali di pressione dell'acqua
Nel corso delle recenti festività primaverili, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ferrara ha intensificato i controlli contro il lavoro sommerso, effettuando una serie di interventi mirati presso esercizi commerciali sparsi sul territorio estense e trovando nove lavoratori in nero presso cinque esercizi commerciali
Inizialmente accusato di violenza privata da Nicola Lodi, dopo la sentenza di non luogo a procedere pronunciata dal tribunale di Ferrara nei propri confronti, Diego Marescotti - ex candidato del Pd alle ultime elezioni comunali - ha presentato una controdenuncia verso l'ex vicesindaco e l'ex consigliere comunale Benito Zocca
Ogni giornalista ucciso è un osservatore della condizione umana in meno. Ogni attacco distorce la realtà creando un clima di paura e autocensura
Migliarino. Caro Stato ti scrivo o, meglio, ti parlo. Uno sfogo pubblico contro uno stato ‘reo’ di essere troppo oppressivo con chi è in difficoltà senza nulla dare in cambio. Con un video su Facebook un’imprenditrice ferrarese, proprietaria di un bed&breakfast a Migliarino, annuncia la sua volontà di “resistere” allo Stato scegliendo ‘di non mantenerlo più’.
La ‘resistenza’ di Alessandra Marazzi – questo il nome dell’imprenditrice – è una resistenza fiscale: niente più tasse pagate allo Stato, quelle stesse che in pochi anni, nonostante gli affari siano andati in picchiata, sono rimaste sempre altissime. “La mia è una protesta civile, non attacco nessuno, non sono violenta ma voglio farmi sentire – afferma accoratamente l’imprenditrice contattata da Estense.com -. Non voglio suicidarmi come molti altri di cui nessuno parla, né mandare a monte ciò che ho costruito: ho una figlia di 11 anni a cui badare e voglio continuare con la mia impresa”.
La protesta fiscale si trasforma così in una battaglia per la sopravvivenza, l’autonomia e in una durissima contestazione contro lo Stato e la burocrazia: “Io sono una liberale, voglio uno Stato che fa poco ma lo fa bene – spiega – e, soprattutto, non voglio che i dipendenti statali, parlo di dirigenti e politici, non prendano cifre incredibili e si arricchiscano così: ci si arricchisce con l’attività privata non nel pubblico”. Pur essendo liberale, a un certo punto Marazzi cita, forse involontariamente Padoa Schioppa, l’ex ministro dell’Economia che disse che pagare le tasse è bello: “Quando uno stato funziona bene – afferma l’imprenditrice -, i cittadini sono contenti di pagare le tasse e io le voglio pagare come ho sempre fatto, purché siano giuste e per uno Stato che funzioni”.
Il video in cui viene annunciata la protesta è stato ‘postato’ sulla pagina “Protesta fiscale a oltranza”, un gruppo composto da imprenditori medio piccoli che contestano l’eccessivo carico fiscale imposto dallo Stato. “Siamo imprenditori con redditi medio bassi, ridotti sul lastrico da uno Stato prepotente e vessatorio – spiega -. Nel gruppo abbiamo trovato un po’ di calore umano e di conforto”. E arriviamo così al video. “Sono un’imprenditrice e da un paio di anni sto affrontando la crisi – racconta Marazzi agli amici sul social network blu – ho tagliato i costi, ridotto gli sprechi, riorganizzato completamente la gestione della mia piccola attività facendo tutto io: giardiniere, pulizia camere, accoglienza clienti, gestione dell’amministrazione, contati con il commercialista, contatti con le banche, promozione, contatti coi fornitori e ho cercato in qualche modo di sopravvivere. Sto pagando le bollette per quanto siano quadruplicate – prosegue -, ma non riesco a pagare le tasse perché con quello che incasso non riesco a pagare l’enormità di tasse che continuano ad arrivare e aumentare nonostante abbia ridotto di molto le entrate”. Una situazione personale, uno sfogo, che trova la condivisione e l’apprezzamento di molti commentatori del video che in 7 giorni ha ricevuto 433 ‘mi piace’.
“Sono qui a testimoniare il fatto che io resisto, tengo botta e non mi arrendo a uno Stato che in questo momento vuole solo una cosa: i miei soldi per mantenere tutti i suoi privilegi – afferma con convinzione l’imprenditrice -: Non vedo altro dallo Stato, non vedo nessuno che mi rappresenta, una tutela, una protezione, qualcosa di cui andare fiera, solo un un gruppo di parassiti che sono lì a gestire la cosa pubblica per il loro tornaconto personale”. E proprio sulle tutele e sullo stato sociale finanziato anche con le sue tasse Marazzi, interrogata da Estense.com sul tema è perentoria: “Non sono una ladra, semmai lo sono i dirigenti e manager pubblici che prendono 850 mila euro all’anno, loro sì che tolgono il pane di bocca alla gente. Non accetto – prosegue – di sentirmi dire che sottraggo risorse allo stato sociale e a chi ne ha bisogno, perché io sono proprio una di quelle persone che avrebbe bisogno dello stato sociale – afferma -. Sono una persona onesta e ho cercato di realizzarmi con un’attività autonoma quando ho visto che nessuno mi assumeva, non mi sono messa a lavorare in nero, voglio solo essere ascoltata, voglio che lo Stato mi rispetti e mi tuteli, voglio giustizia”. “Ribadisco che voglio vivere – afferma Marazzi nei minuti finali del video -, mantenere la mia famiglia, voglio cercare di mantenere in vita la mia azienda e voglio vivere con la dignità che mi spetta per essere stata una persona che ha sempre studiato e lavorato e ha sempre fatto il suo dovere. Quindi, caro Stato – conclude Marazzi – per quanto mi riguarda, continuo a ribadirti che non ti mantengo più”.
E se un giorno dovessero arrivare i controlli? “Le porte sono sempre aperte, la mia attività è su una strada pubblica e quando vorranno venire a controllarmi non potrò far altro che presentarmi davanti a un giudice e chiedere di essere ascoltata”.
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