Un progetto di rilancio del Palio di Ferrara basato su tre grandi aree tematiche: turismo, comunicazione e coinvolgimento dell’economia locale. Sono i pilastri su cui si basa il programma del nuovo presidente dell’Ente Palio, Alessandro Fortini, eletto venerdì sera per acclamazione dal Consiglio Superiore delle Contrade.
Sembra avere le idee chiare Fortini, 40enne rampante della Cna (di cui è responsabile di tutte le aree di Ferrara dellassociazione di categoria) che fin dal momento della sua candidatura ad aprile, avanzata dal Comune e sostenuta dal presidente dimissionario Giambaldo Perugini, ha cominciato a costruire il progetto con l’intenzione di dar luogo a un cambiamento che, come lui stesso rivela, “non intende stravolgere l’esistente o le tradizioni del Palio, ma valorizzare al massimo le sue potenzialità a ogni livello”.
Nato a Frascati e traferitosi in tenera età a Siena, Fortini ha vissuto il più famoso palio d’Italia in una delle contrade senesi, per poi trasferirsi a Ferrara a 26 anni dove si è ricongiunto con i familiari e ha avviato la sua brillante carriera manageriale e di comunicatore. “Per la presidente dell’Ente Palio – spiega Fortini – cercavano qualcuno che non fosse legato alle contrade, che sapesse però coniugare l’emotività di chi il palio lo conosce e l’ha vissuto con la capacità di dare vita a un progetto. Quando me l’hanno chiesto ci ho pensato una sola notte, poi ho accettato pensando che fosse una possibilità da cogliere al volo per fare qualcosa per la città”.
I propositi del nuovo presidente puntano in alto, pur nella consapevolezza delle difficoltà che il Palio di Ferrara ogni anno deve affrontare in termini di risorse e di organizzazione. Una sfida con la quale Fortini intende misurarsi con l’aiuto del “sistema contrada”. “La partecipazione delle contrade – dice – va migliorata coinvolgendo tutti i livelli di borghi e rioni. E’ inoltre necessaria un’opera di maggiore promozione della manifestazione. Il Palio è un evento ancora non recepito come dovrebbe dalla città e all’esterno di essa, quindi ritengo doveroso puntare su una comunicazione che vada anche oltre Ferrara e si rivolga al turismo e all’incoming, operando affinché il Palio faccia rete con gli altri eventi ferraresi. Quindi turismo e comunicazione, senza dimenticare la riocerca di partner privati, dato che oggi è impensabile che il Palio possa vivere di soli contributi pubblici. Nel progetto che ho in mente il collegamento con l’economia locale, con le attività, è importante. Inoltre farò di tutto per dotare l’Ente Palio di un vero e proprio organigramma, coinvolgendo più persone possibili e stakeholder anche dall’esterno”.
Un progetto di durata triennale, quello di Alessandro Fortini, che per la sua complessità andrà approvato “in tempi rapidissimi, perché c’è molta carne al fuoco e bisogna mettersi subito al lavoro”. Al lavoro, Fortini, dovrà mettersi pure per ripianare il bilancio non proprio positivo dell’Ente Palio: “Ci sono debiti da ripianare ed è chiaro che i conti vanno messi a posto: il reperimento di nuove risorse deve puntare nella doppia direzione della copertura delle perdite e dell’autonomia del Palio”. “Voglio che ci sia grande grande collaborazione fra contrade – aggiunge infine il neo presidente – che già nelle ultime edizioni hanno dimostrato di saper essere unite e coese per il raggiungimento di un obiettivo comune, sobbarcandosi gran parte delle difficoltà legate all’organizzazione della manifestazione. Bisognerà poi smettere di pensare al Palio come a un evento ubicato nel solo mese di maggio: questa è l’unica manifestazione della città che, grazie alle innumerevoli iniziative delle contrade, dura in realtà 365 giorni all’anno”.
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