Indiscusso
14 Luglio 2013

Nubifragio: se gli alberi li avessero potati…

di Marzia Marchi | 3 min

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Roberto era stato ricoverato all'ospedale di Cona in condizioni disperate. Trovata la nipote Giulia e l'amica Laura, iniziò un tristissimo calvario per lui e per tutti noi amici e conoscenti

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Intervengo per sottolineare per l’ennesima volta (e lo farò fino a che sarò consigliera) che quando si illustra un bilancio, ovvero una serie di numeri che riguardano  i soldi pubblici, sia per chiarezza di esposizione che per trasparenza politica, data la potente digitalizzazione vantata dall’amministrazione comunale, saggio sarebbe proiettare il documento alla pagina di cui si discute e magari, perché no qualche tabella riassuntiva con grafici riepilogativi di quanto si va raccontando

La sicurezza non si impone per legge, si costruisce

C’è uno strano rapporto che lega gli eletti e gli elettori di destra: si chiama paura. Gli eletti hanno paura di non riuscire a convincere i propri elettori della bontà delle proprie leggi e impongono ogni due per tre la fiducia nel voto al Parlamento e gli elettori di destra sono così imbottiti di paure da credersi perseguitati

Foto0732Porto a spasso il cane nel sotto e sopra mura a est della città verifico il disastro lasciato dal nubifragio di ieri sera (13 luglio), osservo i rami spezzati, gli alberi divelti, sono piante per lo più sane, ma incolte! Acacie del tipo robinia con fiotti di cespugli alla base del tronco che crescono in maniera indiscriminata e ostruiscono il passaggio nel sopra mura dei Baluardi, platani che mandano giù vecchie ramificazioni mai potate, bagolari divelti perché innestati su un pendio trascurato.

Mi rendo conto che gran parte degli alberi straziati dalla furia del vento avrebbero potuto essere salvati soltanto con un’efficace azione di manutenzione del verde pubblico, con evidente effetto sulla armonia del paesaggio ma anche sulla sicurezza delle persone e  delle strutture.

L’acqua ha trascinato mulinelli di  foglie e di rami in  corrispondenza di tutte le griglie di  scolo  che ora sono evidentemente otturate e non è detto che i temporali siano finiti.

Manutenzione è la parola chiave, purtroppo ormai desueta per l’amministrazione locale e centrale. Quanto tempo ci vorrà prima che siano raccolti foglie, rami, pigne e bacche che ricoprono tutte le aree verdi sfregiate dalla tempesta e che vanno invece accumulandosi ad intasare le fognature, provocando altri ristagni?

Una città sana la si giudica anche dalla capacità di mantenere integre le sue risorse, che siano piante, strade, canali, scoline,  marciapiedi, insomma risorse naturali e infrastrutture.

Abito in questa città da molti anni, sufficienti a constatare un degrado che avanza.

Apprezzo il grande recupero della cinta muraria intorno alle quali da ragazzina mi aggiravo come  nell’affrontare una intricata foresta, oggi sono uno spazio usufruibile che tuttavia è diventato per questo forse ancor più fragile. Verso la prospettiva di San Giorgio, “qualcuno” si sta mangiando le mura asportando i mattoni e la vegetazione incolta ne approfondisce le crepe.

La gestione del verde pubblico era in capo a Verde e DD srl, una società in cui socio unico è Amsefc Spa che gestisce numerose altre attività e che fa capo alla Holding Ferrara servizi. Un servizio banale e fondamentale come la manutenzione ordinaria dell’ambiente verde cittadino è passato negli ultimi dieci anni attraverso una serie di passaggi giuridico-amministrativi di cui si vedono inesorabilmente gli effetti.

A fronte di un cambiamento climatico che  ci sta sconvolgendo le stagioni e le previsioni, la città, come il Paese tutto, affonda nella burocrazia liberista che moltiplica società  pubbliche o pseudo tali  per cui diventa sempre più complicato fare quello che prima faceva in proprio una comunità solidale di cui oggi si è persa traccia.

Chi  è il responsabile della mancata potatura degli alberi del sottomura? Mancano i soldi? Si legga la relazione sulla gestione del bilancio ordinario al 31/12/2013 della Holding Ferrara servizi alla pagina  1, circa i passaggi societari della gestione del verde e pagina 7, Rapporti con imprese controllate, collegate, controllanti, circa gli esborsi economici finanziari dovuti ai vari passaggi di personale.

Dunque un’ attività di amministrazione ordinaria e priva di evidente ritorno economico come la gestione del verde, negli ultimi sei anni non fa altro che cambiare di ramo aziendale: da Hera a Holding Ferrara servizi nel 2007, da Holding  ad Amsefc spa, da Amsefc a Verde DD srl (giugno 2012) e ora di nuovo in capo (12/12/12) ad Amsefc!

Intanto i rami, quelli di legno, ci cadono in testa!

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