Sport
12 Luglio 2013
La Giacomense rileva il marchio e giocherà in Seconda Divisione con colori e nome biancazzurri

Ufficiale: Spal ai Colombarini e in Lega Pro

di Federico Pansini | 11 min

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S011ono da poco passate le 17 dell’ennesimo pomeriggio pazzesco in casa Spal, quando da una stanza del Comune e da una riunione fiume di quasi 2 ore in cui non sono mancati momenti di palpabile tensione,  il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, fianco a fianco a vecchi e nuovi dirigenti biancazzurri annuncia ufficialmente l’inizio del nuovo corso biancazzurro: la Spal, o meglio, la S.P.A.L. passa alla famiglia Colombarini, che al marchio storico del sodalizio estense, unisce dirigenza, squadra e titolo sportivo di Lega Pro della Giacomense. Fine di una estate lunga, travagliata, difficile e tormentata per i gloriosi colori biancazzurri, con Ferrara che ritorna nel calcio professionistico, nelle mani di una dirigenza tutta ferrarese capace negli ultimi anni attraverso una gestione impeccabile di portare il calcio di terza serie in una piccola realtà come Masi San Giacomo. Un epilogo che ha visto vincitori, vinti, soddisfatti e delusi al termine di una giornata tutta da raccontare.

Di giovedì la notizia che, dopo l’ennesima trattativa fallita con Wind 4 Win (la seconda, in ordine temporale, dopo il “bluff” Candela) per il passaggio delle quote azionarie, l’ex patron spallino Roberto Benasciutti (pressato anche dalle Istituzioni locali, Sindaco Tagliani in primis) aveva riallacciato i contatti con Fabio Bulgarelli e la famiglia Colombarini: sul tavolo l’ipotesi nata e poi svanita lo scorso maggio di una fusione Giacomense-Spal, che avrebbe portato ai vertici del sodalizio estense la proprietà della Giacomense, con l’acquisto da parte di questi ultimi del marchio storico della Spal e l’unione con il titolo sportivo di Seconda Divisione dei grigiorossi. In sintesi, una unione che avrebbe permesso a Ferrara di rivedere i biancazzurri tra i professionisti e la gestione societaria in mano all’intero staff dirigenziale di Masi San Giacomo.

Ore ed ore di trattative per tutta la giornata, poi protrattesi nella notte: l’intesa viene formalmente raggiunta all’ora di pranzo di venerdì e viene convocata una conferenza stampa in Comune, con la presenza certa del Sindaco Tagliani a “benedire” il nuovo corso calcistico di Ferrara. Ma ecco il colpo di scena: con tutti i protagonisti già accomodati in una delle sale di Palazzo Municipale, telecamere e taccuini pronti a raccogliere le dichiarazioni e i documenti di “rinuncia” per l’iscrizione al campionato di serie D firmati da Benasciutti, giungono voci di una presunta iscrizione allo stesso torneo Dilettantistico effettuata da Roberto Ranzani, che della Spal nell’ultima stagione era stato Presidente e componente del Consiglio di Amministrazione avendo in dote il 5% delle quote (l’uscita formale dallo stesso quadro dirigenziale era avvenuta lunedì nel corso dell’assemblea dei soci). Una doccia gelata per tutti i protagonisti della vicenda: in termini regolamentari una città non può avere due squadra con la stessa denominazione iscritte a diversi campionati. Sale la tensione, Tagliani convoca tutti i protagonisti della vicenda in una riunione privata, mentre nella sala del Comune tra l’imbarazzo generale rimangono organi di stampa e alcuni tifosi biancazzurri presenti al battesimo della “nuova” Spal.

Nulla filtra sino a quando un arrabbiatissimo Walter Mattioli lascia la stanza scuotendo la testa: «Ci sono problemi, forse salta tutto» le poche parole dell’ex presidente della Giacomense, che poi fa ritorno alla riunione. Nel frattempo in Comune arrivano Ranzani e Mazzoni (rappresentante del Consorzio “La Spal nel cuore”, soci di minoranza all’interno della Real Spal con il 5% delle quote societarie) ed a questo punto i protagonisti della vicenda sono tutti presenti: Francesco Colombarini e Bulgarelli con Mattioli come potenziali acquirenti, Benasciutti, Ranzani, Mazzoni, Cestari per la “Real Spal”, il commercialista dei biancazzurri Bizzarri e infine il Sindaco Tagliani e l’Assessore allo sport Luciano Masieri. L’incontro, lontano da occhi indiscreti è di oltre un ora, durante il quale Colombarini minaccia di abbandonare, visto il “tira e molla” della controparte e le ormai evidenti differenze di vedute all’interno della dirigenza spallina, con Benasciutti, Mazzoni e Ranzani divisi su posizioni ed intenzioni. Una situazione al limite del paradossale in cui è decisiva la mediazione di Tagliani che in prima persona si attiva per il raggiungimento dell’intesa tra le parti, con tanto di firme su accordi di acquisto, di cessione del marchio e di revoche di iscrizione alla serie D. Nella sala del Comune rimangono in attesa pure Leonardo Rossi e Davide Vagnati, futuri allenatore e diesse della nuova Spal.

Il silenzio e l’attesa snervante vengono finalmente interrotti da Tagliani e da tutti i protagonisti della vicenda che prendono posto attorno alla “tavola rotonda” della sala Comunale. I volti sono provati dalla tensione e dalla stanchezza, ma è lo stesso primo cittadino ad annunciare la fumata bianca: «Partiamo dalla doverosa premessa – queste le prime parole del Sindaco – che la Spal, la scorsa estate, era sull’orlo della sparizione e se oggi è ancora esistente è perchè Roberto Benasciutti le ha consentito di sopravvivere iscrivendola in serie D. Arrivati a questo punto abbiamo però preso atto che l’attuale proprietà non ha avuto garanzie di tranquillità dai possibili acquirenti e da qui è nata la possibilità, riprendendo un discorso già iniziato nei mesi passati, di passare la gestione nelle mani della famiglia Colombarini. L’intesa è stata trovata: la Giacomense rileva il marchio e giocherà al “Paolo Mazza” nella prossima stagione con il nome ed i colori della Spal. Lunedì il Presidente Mattioli andrà in Lega e procederà al cambio di denominazione da Giacomense a Spal. I biancazzurri erano comunque già iscritti al campionato di serie D, una pratica a cui ha provveduto Ranzani. Ci sono state quindi un paio di problematiche burocratiche da sistemare ed in queste ultime ore mi ci sono impegnato personalmente. Ma ora è tutto sistemato, l’iscrizione alla serie D è stata revocata e la Spal torna tra i professionisti con questa nuova società: ho voluto personalmente che non ci fossero più dubbi e quindi che si uscisse da questo incontro con delle certezze che non possono più essere discusse, accompagnate da documenti firmati. E’ un risultato che si è raggiunto grazie allo sforzo di tutte le parti in causa, da Benasciutti, allo stesso Ranzani ed alla forte volontà della famiglia Colombarini, di Mattioli e Bulgarelli nel lanciarsi con entusiasmo in questa nuova avventura che speriamo possa portare benefici in termini di stabilità futura e risultati sportivi al calcio della nostra città. Anche l’Amministrazione Comunale come naturale conseguenza darà sostegno al nuovo progetto, partendo innanzitutto con la convenzione del “Paolo Mazza” che nei prossimi giorni sarà finalizzata con la nuova società».

Stravolto dall’emozione e dalla tensione, prende parola Walter Mattioli, a tutti gli effetti il nuovo Presidente della Spal: «E’ tutto incredibile – racconta – ho saputo della possibilità che questo progetto si poteva concretizzare ieri (giovedì;ndr) mattina alle 7.30.  Siamo contenti che l’Amministrazione ci abbia chiamati per questa nuova avventura che ci cambia la vita: un conto è fare calcio a Masi San Giacomo, un conto a Ferrara, con la Spal, la squadra della nostra città e di cui siamo tutti tifosi sin da bambini. E’ chiaro che sappiamo le responsabilità che ci attendono e cercheremo di fare il massimo per i colori biancazzurri ed i tanti tifosi. Io sarò il Presidente e Fabio Bulgarelli (Presidente della Mobyt Basket; ndr)  entrerà come socio di riferimento o amministratore delegato  nell’assetto dirigenziale mentre la famiglia Colombarini sarà  proprietaria della società. Lo staff e la squadra saranno quelli della Giacomense, con Leo Rossi allenatore e diesse Davide Vagnati. L’ossatura della squadra è buona, ci sono ragazzi che possono ben figurare ed ai quali, con quanto è accaduto nelle ultime ore, andremo ovviamente ad aggiungere alcune pedine di spessore che possano farci fare un salto di qualità in avanti. Il settore giovanile? Sarà possibile ampliarlo, magari mantenendo due squadre diverse (Spal e Giacomense; ndr) per diverse categorie, ma vedremo. Ci sono tante cose da fare e su cui dobbiamo metterci al lavoro da subito. Lo stadio? Sappiamo che c’è un problema alle luci, vedremo di risolverlo per mettere l’impianto ottemperando a quelle che sono le regole della Lega Pro. Noi non siamo mai stati antagonisti della Spal: i colori biancazzurru sono sempre stati il nostro punto di riferimento ed oggi è fantastico poter far calcio nella nostra città. La tifoseria ha delle aspettative dopo tante delusioni, lo sappiamo e sicuramente da dei ferraresi si aspetteranno qualcosa di più: cercheremo di non deluderli e di mantenere sempre intatta l’immagine della Spal a livello nazionale».

Da Mattioli a Bulgarelli: «Come vedete a questo tavolo non sono sedute solo persone contente, ma c’è anche il rammarico di alcune persone (il riferimento è a Benasciutti, Ranzani e Mazzoni; ndr) che lasciano un progetto. Quindi abbiamo profondo rispetto per questi diversi stati d’animo. Lavoriamo senza sosta a questa trattativa da 48 ore, ma conta poco: l’importante era arrivare ad un risultato e ci siamo riusciti, con uno sforzo importante da parte di tutti quelli che sono qui oggi, nessuno escluso a partire dall’aiuto fondamentale nelle ultime ore del Sindaco Tiziano Tagliani. Il progetto Spal è su base biennale, un po’ come abbiamo fatto con il basket: riuscire a creare basi solide e salire di categoria, in termini sportivi cercheremo di fare il massimo per conquistare la promozione nell’anno in cui il campionato di Lega Pro cambierà radicalmente (le prime otto classificate saranno automaticamente promosse nel campionato unico di Prima Divisione; ndr). In termini di ruoli dirigenziali posso dire che ci sarà un unione di intenti, che si legherà anche alla Mobyt: io farò parte anche dello staff spallino con i Colombarini che a loro volta entreranno nella società del basket. In più c’è il progetto della “Polisportiva” che vedrà unite, con i loro nomi, all’interno di una associazione le realtà di calcio, basket e football americano: nella prossima stagione la Spal, la Mobyt e le Aquile avranno tutte i colori sociali biancazzurri. Presidente di questa polisportiva sarà Raffaello Pellegrini. Mi piacerebbe che a questo progetto partecipasse anche Matteo Mazzoni, che oggi lascia la Spal: è un amico, ci conosciamo da anni, e lo considero comunque una risorsa importante che potrebbe portare sicuramente benefici per il futuro».

Dall’entusiasmo di Bulgarelli all’espressione piuttosto corrucciata di Benasciutti, che di fatto abbandona qualsiasi carica all’interno della società spallina dopo una annata piuttosto difficile e discussa: «La trattativa è nata nelle scorse ore, con il commercialista Bizzarri che mi ha messo al corrente dell’interesse della famiglia Colombarini. Ci siamo trovati d’accordo in poco tempo, abbiamo già messo tutto nero su bianco. Ho ceduto tutto, marchio incluso. Io sono fuori da tutto. Verrò allo stadio da tifoso? Non lo so, ora penso a riposarmi. La trattativa con Wind 4 Win? I tempi si sono allungati, non c’erano più le condizioni». Così invece Matteo Mazzoni: «Ringrazio Fabio (Bulgarelli;ndr) per la proposta, vedremo. Mi limito solo a dire che l’ipotesi Colombarini è stata da sempre quella più corretta per il futuro della Spal, è finita così, nella maniera probabilmente più giusta». Tocca poi a Ranzani: «Faccio un grande in bocca al lupo alla nuova società, alla famiglia Colombarini ed al mio caro amico Mattioli, ho iscritto la squadra al campionato di serie D perchè non volevo essere ricordato come l’unico Presidente nella storia a non aver fatto partecipare la squadra ad un torneo. Comunque tutto è bene quel che finisce bene. Ringrazio il Sindaco Tagliani, se non era per lui e per quanto ha fatto anche lo scorso anno, oggi la Spal non avrebbe un futuro. Se lavorerò nella nuova società? Non lo so, non credo, ma le vie del cielo sono infinite».

La parola passa poi a Leonardo Rossi, tecnico della nuova Spal: «Ci ritroviamo dove ci eravamo lasciati – spiega, emozionato -. Ho allenato questa squadra nel 2006, e riparto dall’entusiasmo di allora, da quelle 7mila persone al “Paolo Mazza”. E’ bellissimo tornare a lavorare in una città che sento mia. I tifosi della Spal sono unici, a loro posso chiedere di starci vicino e di pensare a dove eravamo ieri e a dove invece ci troviamo oggi: dai Dilettanti al calcio professionistico, senza aver vinto nulla sul campo».

La chiosa ha invece il volto giovane e leggermente malinconico dell’assessore Rizzati di Masi Torello: «Perdere la Giacomense equivale a perdere uno dei simboli della nostra realtà, con una società che ci ha regalato gioie indelebili negli ultimi anni. C’è quindi rammarico per questo addio, ma anche l’orgoglio di sapere che un paese di 2400 abitanti ha contribuito a dare un futuro ad una squadra gloriosa come la Spal. Sono felice per la famiglia Clombarini e Mattioli, professionisti esemplari: meritavano una occasione come questa e sono certo che sapranno fare il bene dei colori biancazzurri».

Il pomeriggio che segna l’inizio di una nuova era per il calcio ferrarese si chiude così, con Mattioli ed il suo staff subito al lavoro: in serata la nuova dirigenza spallina ha visitato il Centro di via Copparo dove la Spal si radunerà lunedì 22 luglio agli ordini di mister Leonardo Rossi. Un paio di giorni di lavoro in città prima della partenza per il ritiro di Sant Agata Feltria. Ad inizio Agosto, nei piani della società biancazzurra, una amichevole serale al “Paolo Mazza” che sarà l’occasione per la presentazione al pubblico della nuova squadra che nella prossima stagione prenderà parte al campionato di Seconda Divisione di Lega Pro (la vecchia C2; ndr). In parallelo è già in programma un incontro del Presidente Mattioli con Giancarlo Abete, massimo dirigente della Federazione Italiana Gioco Calcio: lunedì i due si ivedranno e verrà così formalizzata la richiesta del cambio di denominazione da Giacomense a S.P.A.L., con il ritorno a tutti gli effetti del marchio storico. Una operazione che, da quanto ha spiegato lo stesso Mattioli, ha già trovato consensi di massima in seno ai vertici della Federazione.

Il tutto mentre anche gli esponenti di Curva Ovest, cuore pulsante del tifo spallino, mostrano entusiasmo per le novità societarie: «Siamo felicissimi di come si sia conclusa questa vicenda – hanno spiegato – e vogliamo ringraziare pubblicamente la famiglia Colombarini e il Presidente Mattioli per aver riportato Ferrara e i colori biancazzurri nel calcio professionistico».

I tifosi biancazzurri tornano dunque a sognare, dopo le ultime annate travagliate e la stagione appena trascorsa nell’ ‘inferno’ del calcio dilettantistico. Solo ricordi, la nuova realtà della Spal da questa sera si chiama Lega Pro. La terribile estate del calcio estense si chiude nel modo migliore.

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