ll Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato conferma tutti gli impegni assunti in precedenza dal Mise in merito alla vertenza Berco: no all’annunciata procedura di mobilità nei confronti di 611 lavoratori dei tre impianti italiani per i quali il 30 aprile è scaduta la cassa integrazione; avvio immediato di contatti con il Ministero del Lavoro per l’attivazione dei necessari ammortizzatori sociali, privilegiando i contratti di solidarietà; incontro in tempi strettissimi con il Ceo tedesco della ThyssenKrupp per fare chiarezza sulle reali intenzioni della multinazionale.
È questo, in estrema sintesi, il bilancio dell’incontro che si è svolto ieri al dicastero di via Veneto e che – presieduto dallo stesso Ministro – ha visto la partecipazione del presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, della presidente della Provincia di Ferrara Marcella Zappaterra, del sindaco di Copparo Nicola Rossi e delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, confederali e di categoria.
Un incontro “di ambito”, senza la presenza dei vertici aziendali Berco, utile al nuovo Ministro per raccogliere il testimone lasciato del suo predecessore Passera ed essere infortmato nel dettaglio sullo stato dell’arte dellacomplessa vicenda Berco. Dall’approfondita discussione con istituzioni e sindacati è emersa inoltre la disponibilità ad avviare un confronto su un eventuale processo di ristrutturazione-riorganizzazione, ma solo nell’ambito di un piano di rilancio di tutti gli stabilimenti Berco.
“E’ stata riconfermata – ha riferito il segretario della Fiom Ferrara, Mario Nardini – l’esigenza di un incontro con la ThyssenKrupp (richiesta scritta già formalizzata dal ministro Passera che il nuovo ministro confermerà con una nuova lettera) e l’esigenza di ottenere un piano industriale a fronte di una reale esigenza produttiva. Abbiamo poi rinnovato, in modo ancora più urgente, l’esigenza di trovare presto soluzioni sulla questione degli ammortizzatori sociali scaduti, che per noi dovranno essere contratti di solidarietà. Se si trovasse una soluzione rapida su quest’ultimo punto, credo che su tutto il resto si possa ragionare con maggiore calma. E, soprattutto, si darebbe un segnale a un’inquietudine e a una rabbia dei lavoratori crescente, che ha bisogno assoluto di trovare nella soluzione agli ammortizzatori sociali un elemento di tranquillizzazione per non sfociare in azioni eclatanti, che noi ovviamente scongiuriamo, ma rispetto alle quali il rischio è concreto”.
Intanto si registra anche un’interrogazione parlamentare sulla vicenda Berco depositata il 30 aprile dal deputato Vittorio Ferraresi del MoVimento 5 Stelle. Ferraresi si rivolge proprio al ministro Zanonato chiedendo che non venga dato corso alla alla procedura di mobilità e sia fatta chiarezza sui futuri assetti proprietari del Gruppo Berco; fra le richieste anche che “la vendita del Gruppo Berco sia una opportunità per lo sviluppo delle attività produttive e dell’occupazione ed avvenga nel rispetto del protocollo definito a tal proposito all’interno del sistema di relazioni industriali di ThyssenKrupp, (Best Owner, Fair Owner, Comitato di accompagnamento)”. Lo sviluppo di un serio piano industriale e i contratti di solidarietà sono poi le istanze con cui si conclude l’interrogazione.
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