Anche ad Asdrubale il gatto del quinto piano piacciono gli pseudonimi. Si nasconde dietro falsi nome, Annibale, Scipione sono i suoi preferiti, e va nei condomini vicini a miagolare. Andando avanti tutta la notte gli tirano addosso le classiche scarpe rotte; ma Asdrubale resta innocente, si fa beffe degli altri gatti e dietro la maschera continua a emettere i miagolii più stridenti.
Già altri, a cominciare dall’amico Baratelli, hanno manifestato il loro disagio per il livello del dibattito che si svolge su questa testata. In una certa misura ciò è dovuto al fatto di essere, più volte, protetti da pseudonimi. Quando si scrivevano lettere ai giornali facendole pervenire per via postale, c’erano molti passaggi da fare: scrivere, imbustare, affrancare, imbucare. Questi riti attenuavano la “pancia” e potenziavano in qualche modo la “testa”. Sciocchezze se ne leggevano anche allora, ma meno. Con l’elettronica l’immediatezza viscerale la fa invece da padrona e la riflessione va in soffitta.
Avevo in animo di scrivere qualcosa sull’epocale decisione di Benedetto XVI di rinunciare al pontificato. La lettura di alcune dei commenti all’unico intervento dedicato al tema apparso su “estense.com” – quello che riportava le parole di mons. Luigi Negri – mi hanno dissuaso dal farlo.
Asdrubale, il gatto del quinto piano, si ritirerà anche lui in soffitta; è probabile che ci resti a lungo.