Le coincidenze non vanno mai sottovalutate.
Un’opera presente nella mostra Chassid, The Jews of New York City, inaugurata venerdì scorso da Zuni a Ferrara, mi ha fatto capire che il nostro legame con certi oggetti, alcune persone, determinati luoghi, spesso dipende proprio dal verificarsi di determinati accadimenti che nulla sembrano avere a che fare con il caso. Capita che, mai nella vita avremmo considerato alcune cose importanti per la nostra esistenza, se non fosse per le coincidenze che le hanno portate alla nostra attenzione.
Nei primi mesi del 2012, al Centro Studi Dante Bighi, si è iniziato a organizzare una mostra collettiva per rendere omaggio a Michelangelo Antonioni, all’interno del ‘Piano Antonioni’ nato per la celebrazione del centenario dalla nascita del regista (per saperne di più visitate il sito web dell’Associazione Michelangelo Antonioni).
La nostra mostra avrebbe raccolto a Villa Bighi le opere di 4 giovani artisti, avrebbe inaugurato il giorno della nascita del regista e si sarebbe chiamata Is Michelangelo dead?.
Silvia Forese è l’unica donna tra gli artisti chiamati a partecipare e, in quel periodo viveva a New York, data del rientro in Italia, prevista per fine luglio. Dall’altra parte dell’oceano mi mandava i suoi lavori, partecipando alle fasi di preparazione del progetto. I primi di giugno ho ricevuto un suo video via e-mail, accompagnato da poche righe che dicevano: “Elena, questo è un primo lavoro che ho realizzato per la mostra, appena avrò un po’ di tempo ti racconterò com’è nato”.
Alcuni di voi ricorderanno che Ferrara in quel periodo tremava spesso e ci scuoteva forte. Molti sapranno che si stava come d’autunno per Ungaretti, pronti a scattare al minimo rumore o soffio di vento. Così, quando ho iniziato a guardare il video di Silvia (che potete vedere cliccando qui: www.silviaforese.com) mi sono sentita un po’ male, ho pensato che non era possibile che, senza saperlo, avesse realizzato un video del genere nello stesso momento in cui a Ferrara veniva il terremoto. Non ero capace di individuare alcun legame con l’opera che mi scorreva davanti e il cinema di Antonioni, se non un impossibile collegamento terremoto – Ferrara – regista ferrarese che rivive proprio nell’anno in cui Ferrara muore un po’.
Da uno scambio di e-mail con l’artista ho poi saputo che, nel momento in cui realizzava il video, non c’era ancora stato alcun evento sismico e che le grucce che traballano appese ad un’asta, producendo un tintinnio monotono, all’interno del video, simboleggiano il cammino dondolante di individui solitari e alienati, abbandonati tra la folla della città metropolitana, richiamando certe suggestioni presenti in alcuni film di Antonioni.
È stato a questo punto che Silvia mi ha detto che il nome pensato fin dall’inizio per il suo video era Coincidence.
Certo è strano come tutto quello che ci circonda possa influenzare la nostra interpretazione di un’opera d’arte.
Alla fine di settembre, quando abbiamo inaugurato la mostra Is Michelangelo dead?, io, Silvia Forese e Silvia Meneghini, la curatrice delle mostre d’arte di Zuni a Ferrara, abbiamo deciso di organizzare una personale di Silvia (Forese) a Ferrara, mettendo in mostra per la prima volta un progetto iniziato a New York sul tema dell’ebraismo ortodosso. Allora ho pensato che, anche se non faceva parte di quel progetto, l’opera Coincidence, nata per il Piano Antonioni, doveva essere proiettata anche da Zuni, perché aveva dentro la fragilità, la tensione e il senso di perdita che i ferraresi conoscono bene e sono nei film di Antonioni e coincidono dentro gli occhi di chi si trovava in città la notte del 20 maggio 2012.
Non so chi dei presenti ha potuto notare questa suggestione, non so chi tra i lettori che avranno voglia di guardarsi il video avvertirà le stesse mie sensazioni. Non sono sicura che le coincidenze del nostro vissuto personale possano, se condivise, lasciare anche ad altri effetti di turbamento.
Nel dubbio meglio condividere anche qualcosa di più concreto, ad esempio un’iniziativa importantissima! Nella serata di sabato non potete perdere la festa di inaugurazione dello spazio Wunderkammer, all’interno dell’edificio degli ex Magazzini Savonuzzi, recuperato e affidato a questo consorzio di associazioni che in questo luogo gestisce attività tutte da conoscere. Tutte le informazioni si possano trovare comodamente qui: http://www.facebook.com/consorziowunderkammer?fref=ts.