Portomaggiore
17 Novembre 2012
Il sindaco di Torino a Portomaggiore non ha dubbi su chi puntare alle primarie

Fassino lancia Bersani: “Ha esperienza e capacità”

di Ruggero Veronese | 3 min

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Portomaggiore. Di passaggio tra un comizio e l’altro, nella campagna a favore di Bersani per le primarie del centrosinistra che oggi lo ha portato da Venezia a Ravenna, Piero Fassino è passato a Portomaggiore per pranzare al Centro Pd dell’Olmo. Proprio nel centro che tenne a battesimo otto anni fa. E infatti il sindaco di Torino è un personaggio molto popolare in paese e appena arrivato è stato accolto da un coro di applausi e accompagnato a fare un “giro d’onore” all’interno del centro dei democratici locali, dove ha tenuto un breve discorso sulle primarie della coalizione.

“Le primarie – ha esordito – sono ormai oramai entrate nella vita politica italiana grazie a noi: siamo noi ad averle inventate, siamo noi che le abbiamo fatte, e sono uno strumento importante perché consentono ai cittadini di partecipare alle decisioni importanti. Domenica prossima si sceglierà chi sarà il candidato del centrosinistra per guidare la competizione elettorale e se vinceremo, come dobbiamo fare, chi sarà il primo ministro”. I toni dell’ex segretario Ds sono molto più morbidi rispetto a quelli di altri leader del partito, e le priorità su cui insiste sono quelle di “stimolare un’ampia partecipazione”, di “mantenere la sfida entro i giusti limiti” e, naturalmente, appoggiare “il candidato più adatto”. In questo caso, sostiene Fassino, Pierluigi Bersani.

“Viviamo in un tempo in cui i partiti non sono popolari e c’è un senso di disagio verso la politica e delle istituzioni, che ha anche buone ragioni perché quando si legge di Formigoni o Fiorito è naturale trarne un’immagine negativa. Ma la politica non è solo quella: in Italia ci sono 8mila comuni che sono governati da sindaci e amministratori, non solo del Pd, che cercano ogni giorno di fare la propria parte. C’è gente come voi che vive la politica con passione, e la politica è anche questa. Proprio perché sappiamo che c’è una buona politica dobbiamo batterci contro quelli che la offendono e la sporcano”. Lo scopo delle primarie sarebbe quindi anche quello di “ripulire” la politica: “le primarie sono uno degli strumenti con cui possiamo recuperare la fiducia, e domenica noi avvicineremo la politica ai cittadini”.

Ma naturalmente lo scopo principale della visita di Fassino è di promuovere il proprio candidato di riferimento, e le sue ragioni sono basate “soprattutto sull’esperienza e sulla capacità di Bersani di riunire le varie anime del partito”. “Tutti e 5 i candidati sono persone per bene e con grandi capacità, ma dobbiamo scegliere in base a un criterio che deriva da una considerazione. L’Italia attraversa un periodo difficile, dopo aver mandato a casa Berlusconi e aver formato un governo e una maggioranza di emergenza per affrontare una situazione drammatica, che rischiava di farci finire come la Grecia. Il compito di questo governo era preciso, ma c’è bisogno di altro: evitato il tracollo bisogna lasciare il passo a una politica che rimetta in moto crescita e sviluppo, con una legislatura intera e una maggioranza non anomala come quella attuale. Per fare questo serve una guida forte e sicura, e Bersani è nella sua vita politica ha accumulato una grande esperienza politica: da assessore, presidente della Provincia e ministro. Ciò che lo premia sono l’esperienza e il fatto che abbia già dato prova di saper governare. Lo stesso Bersani ha detto ‘non vi chiedo di piacervi, ma di credermi’, perché il problema adesso non è essere brillante, ma solido nel guidare nel paese. E la sua figura dà queste garanzie”.

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