Indiscusso
11 Ottobre 2012

Le grandi mamme industriali

di Marzia Marchi | 2 min

Comincia a Pontelagoscuro l’epopea della chimica ferrarese. 1812, l’impero napoleonico alla disfatta, Ferrara saldamente nelle mani del papato, il nordest italiano sotto l’impero austroungarico.

Un triestino asburgico dal nome italiano decide di delocalizzare la sua impresa di saponi sulle rive del Po per sfruttare l’asta idroviaria come canale privilegiato di smercio all’estero. Nasce quella che in breve diventerà l’azienda saponaria Chiozza & Turchi, gloriosa azienda locale che arriverà ad impiegare quasi 150 persone all’inizio del ‘900 e che nella sua storia ultracentenaria passerà indenne per l’unità di Italia e verrà ulteriormente delocalizzata a Milano durante il ventennio fascista. La storia di una “grande mamma” che assume generazioni di operai che si tramandano il posto, di un management efficiente e paternalista che gestisce l’azienda nel principio poi evolutosi in quello dell’amministratore plenipotenziario, cui la proprietà azionaria delega la gestione degli investimenti, interessata soprattutto ai dividenti. La storia di un’industria senza un’ora di sciopero, che anticipa la cassa mutua e fissa i regolamenti interni per i lavoratori. La storia di una chimica pulita e naturale che a metà anni  sessanta viene inglobata dalla galassia Montedison e sancisce l’ingresso della cosmetica  nel dominio della chimica artificiale gestita dalle multinazionali. A  Pontelagoscuro arriva un’altra grande mamma d’origine chimica, la Solvay e comincia un’altra storia…. Grazie all’orgoglio cittadino di alcuni pontesani e alla paziente ricerca di un archivista esce una pubblicazione sulla storia della saunara, il saponificio di Ponte, la cui storia fa da premessa a tante domande, rimaste inevase, sulla storia industriale del nostro territorio e la cui disanima introdurrebbe alla valutazione di alcune scelte di politica economica compiute dal dopoguerra i fino ai giorni nostri.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com