Perché tutti scelgono la Turchia per Ferragosto 2025?
Le Vacanze in Turchia rappresentano senza dubbio una delle scelte più affascinanti per chi desidera esplorare un paese a cavallo tra occidente e oriente durante il periodo di Ferragosto
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Bene, ecco la verità: l'Asia ha molto più asso nella manica dei soliti posti famosi su Instagram che tutti hanno già geolocalizzato. Sì, certo, Tokyo è selvaggia, Bangkok è un tripudio e Bali è solo... beh, Bali. Ma, onestamente? La vera magia si nasconde lontano dai soliti circuiti turistici
Riccardo Peccianti, revenue manager con esperienza decennale, ci spiega in cosa consiste la consulenza Revenue Management e perché è così importante per il successo delle strutture ricettive

Chiesa di san giovanni a tubre, Val Venosta
La Val Venosta, un angolo d’Alto Adige posto ai confini di tre nazioni europee (Italia, Svizzera ed Austria), è terra benedetta dal cielo. La conoscono molto bene coloro che amano gli sport invernali e che qui trovano il trampolino ideale per raggiungere le alte vette innevate. Anche in estate è abbastanza facile osservare le cime dell’Ortles (3.905 metri d’altezza) spruzzate di bianco. Chi ha avuto la ventura di compiere anche una breve sosta lungo queste contrade ha sicuramente gioito alla possibilità di gustare le specialità della tavola; la gastronomia è semplice quanto naturale perché i prodotti sono ricavati dalla terra che offre una fortunata commistione di carni (molta la selvaggina e tanti gli allevamenti), erbe e verdure, uva e frutta (vigneti e meleti disegnano geometrici ricami nel verde e soprattutto regalano prodotti di straordinaria qualità) dai quali derivano inoltre bevande ideali da miscelare con i diversi tipi di menù locale. Accanto ai paesaggi e alla cucina c’è inoltre un singolare piacere destinato agli amanti della cultura.
I sentieri del cielo E’ un richiamo irresistibile che intreccia architettura e pittura, una esplosiva varietà cromatica che abbina l’intimità della esplorazione artistica alla meditazione in irripetibili contesti punteggiati da pievi e torri, sfarzosi castelli, rocche imponenti, dolci chiesette e austeri monasteri entro i quali sono custoditi veri e propri tesori. Fanno parte di quegli itinerari, giustamente definiti “Sentieri del cielo” che sono compresi nel progetto interregionale Italia-Svizzera finanziato dall’Unione Europea con i fondi per lo sviluppo Fesr ed offrono la netta sensazione di avvicinarsi al trascendente attraverso la meraviglia dell’ambiente e delle arti antiche. Si tratta di gioielli dell’arte romanica sparsi nei dintorni di Merano, in Val di Non e nell’Oltradige, che vanno a tracciare un percorso che si snoda verso i Grigioni e l’Engadina fin quasi alle porte di Saint Moritz. Ogni fermata regala affreschi che ornano cappelle solitarie immerse nel silenzio o fanno sorridere i borghi che si affacciano ai fianchi delle montagne. E’ un mondo tutto da scoprire disteso su di un palcoscenico mozzafiato. Ad accentuare il senso di universalità che attraversa queste millenarie testimonianze c’è la miscela di lingue parlata dalla gente del posto. Tutti conoscono l’italiano, parlano perfettamente il tedesco, ma soprattutto si esprimono con idiomi locali che ammantano di internazionalità anche le più piccole frazioni. I luoghi in cui sostare sono tanti e si mettono in mostra con le cuspidi delle chiese che svettano numerose nell’arco di pochi chilometri o con le guglie delle torri monasteriali. Da Laces a Lana, da Burgusio a Malles, da Castelbello a Tubre e Prato allo Stelvio, è un susseguirsi di emozioni. Sono le primitive vie del sale lungo le quali si mosse Carlo Magno; lo documentano le opere carolingie e i dipinti del sette-ottocento (dunque oltre 1.200 anni fa) che si alternno al romanico puro. Al centro dell’itinerario Glorenza, la più piccola città fortificata del vecchio continente.La maggior parte dei siti romanici è raggiungibile con mezzi di trasporto pubblici. Basta dunque arrivare sino a Merano per liberarsi dell’auto e salire a monte con la ferrovia Retica che s’inerpica dolcemente sino a Malles. Con una tessera in abbonamento ci si può spostare da un luogo all’altro arrivando addirittura oltre confine. E’ infatti operativa una convenzione che permette una larga gamma di trasferimenti; fra le opzioni possibili c’è la combinazione ferrovia-bici a noleggio ( disponibili anche biciclette elettriche) da intervallare con dolci passeggiate fra i boschi che possono trasformare l’escursione in una festa per tutta la famiglia.
A spasso nella storia. Un tempo qui arrivavano pellegrini, mercanti e cavalieri; ora arrivano turisti da ogni dove, in buona parte dal Nord Europa, ma davvero tanti anche dalla pianura italiana. L’ospitalità poggia sull’efficienza, la qualità sul servizio. Quasi tutti gli alberghi dispongono di sauna e piscina e l’arte culinaria ha compiuto eccezionali progressi. Ogni sosta riserva delle sorprese. A San Giacomo di Castelaz presso Termeno, ad esempio, dopo la visita al sito romanico (di cui si ha notizia sin dal 1214) si può cenare in un ristorante che è una vecchia cantina dove gli antichi tini in cui fermentava il vino sono stati trasformati in angoli di intimità per un romantico incontro gastronomico a base di specialità locali. Sembra invece di entrare in una chiesa bizantina quando si arriva a San Giovanni in Tubre, un tempio sorto sulle mura di un convento benedettino già menzionato nel 9° secolo.
A soli circa 5 chilometri di distanza – siamo già dentro la Svizzera ma quasi non ci si è accorti del transito dalla frontiera – ecco invece il convento di San Giovanni a Mustair, il più significativo edificio clericale svizzero. E’ datato a cavallo del primo millennio ed accoglie il più grande ciclo di affreschi del primo Medioevo. Non a caso è stato inserito dall’Unesco fra i patrimoni dell’umanità.
Della bellezza di Glorenza – ora siamo rientrati in Italia – si potrebbe poi dire a lungo. Da quasi mille anni è città circondata da mura e le case ed i portici della via centrale sono un concentrato di architettura medioevale. Da non perdere la chiesa di San Benedetto di Malles, formata da tre absidi ridotte a nicchie completate da arcate a ferro di cavallo, che fu lo stesso Carlo Magno a voler edificare per regalare un punto di cura e di ristoro ai viandanti. Da non perdere infine l’abbazia di Monte Maria, sopra Burgusio, fondata nel 1146 dai monaci come luogo di preghiera e di lavoro secondo l’esempio di San Benedetto. I turisti possono pernottarvi (30 euro per notte, 27 dopo la terza giornata) in stanze recentemente rinnovate ma volutamente prive di telefono e tv. Un luogo ideale per riposare ma anche per analizzare un’antica collezione filatelica o per partecipare ad un momento di preghiera, insieme ai frati, nella stupenda cripta ricavata nella roccia sotto la basilica.
Tutti questi sono solo scampoli di un “sentiero” che è punteggiato da ben 30 siti culturali altoatesini.
Info: Chi volesse saperne di più o intendesse fissare prenotazioni può ottenere ogni dettaglio rivolgendosi all’Ufficio informazioni Alta Venosta Vacanze di via San Benedetto (a Malles) telefonando allo 0473-831190 o consultando il sito internet www.stiegenzumhimmel.it – E mail: mals@rolmail.net. Sono indicazioni che offriamo volentieri perché è facile immaginare come la via del romanico di questa terra altoatesina possa riuscire ad affascinare chi ha voglia di gettare uno sguardo sul mondo dei “secoli bui” del medioevo senza rinunciare alla comodità di una ideale sistemazione alberghiera e al beneficio di una cucina che appaga anche i palati più esigenti.
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