Lo stato di natura
Ogni differenza, vista con gli occhi dell’ignoranza, produce lo stesso risultato, sia negli scimpanzé che nelle società umane: violenza contro chi non è identico a noi
Ogni differenza, vista con gli occhi dell’ignoranza, produce lo stesso risultato, sia negli scimpanzé che nelle società umane: violenza contro chi non è identico a noi
“Sì, ma qui da noi no”, è una frase che ogni ferrarese ha inciso a lettere di fuoco sulla sua anima. Le cose accadono ovunque, ma qui per qualche ragione, no
Un fascio, lo riconosci sempre. Le caratteristiche che lo individuano sono molteplici e sono sempre tutte presenti contemporaneamente, sebbene con gradazioni che variano da esemplare a esemplare
Non è Elon Musk che parla ai suoi “nonsodiprecisoquanti” figli, e non è nemmeno Crozza che fa l’imitazione di Razzi - amico caro, dammi retta, fatti i cazzi tuoi.
1 Adolescence, su Netflix, è la storia di un ragazzino di 13 anni che uccide a coltellate una sua coetanea. Lei è una ragazzina in difficoltà, presa in giro, poco inserita. Lui anche. Forse è il comune disagio che lo induce a sperare l’impossibile: che lei trovi...
Dicendo che alla base della violenza del maschio umano sulla femmina umana ci sono caratteristiche genetiche che l’educazione emotiva non può cambiare, i due ministri Nordio e Roccella – lui alza e lei schiaccia – hanno mirabilmente fatto il punto sul pensiero della destra sul tema della violenza di genere.
Per la destra la natura umana è originariamente malvagia.
Bisogna inasprire le pene perché solo la paura della sanzione può costringere un essere umano – geneticamente votato al male – ad astenersi dal farlo. La fiducia nell’umano, e l’idea che si possa aderire alle norme per sincera convinzione è – per la destra – una delle pericolose utopie della sinistra.
La fiducia nell’umano, come ogni fiducia o è velleitaria o non è.
La sinistra si chiama progressista perché ha fiducia che il futuro sia migliore del presente.
La destra si chiama conservatrice perché ogni cambiamento può solo essere peggiorativo.
È questa la frattura primaria tra destra e sinistra.
Una sta fiduciosa nel flusso della vita che è eterno mutamento, l’altra si oppone e costruisce muri.
Ma essere di destra o di sinistra, prima ancora che una scelta culturale e politica è qualcosa di istintivo, qualcosa di legato cioè alla esperienza emotiva che una persona ha fatto della vita e di se stessa.
Sostenere che l’educazione emotiva non ha utilità nella prevenzione della violenza è falso almeno come ritenere che i maschi umani siano geneticamente inclini alla violenza di genere.
Ma il punto è che la radicale sfiducia nell’umano della destra non nasce dall’esercizio della facoltà cognitiva di un processo deduttivo razionale, ma è la traduzione concettuale del sentimento di sfiducia e paura verso la vita.
Non convincerete Nordio citando gli studi che testimoniano che la prevenzione funziona, e se leggerà le statistiche che attestano che nei penitenziari dove si svolgono attività trattamentali le recidive crollano, non cambierà idea sul fatto che i detenuti sono – devono essere – irrecuperabili.
Se l’atteggiamento di fondo verso la vita è lo specchio della propria irresolutezza si accoglie solo ciò che conferma la propria paura. Se i dati raccontano che l’educazione emotiva funziona, peggio per i fatti, la Roccella potrà anche fingere di crederci ma in cuor suo non si sposterà di un centimetro, perché essere conservatori è qualcosa che inizia nel proprio intimo, cristallizzato in convinzioni che non possono essere scalfite, pena il crollo di una struttura posticcia, inadatta alla vita, intrinsecamente rigida.
La destra ha la disperazione del cuore. Ha lo sguardo ferito di chi non conosce la gentilezza. C’è un odio verso la vita che impedisce di riconoscere la bellezza di ogni essere: a cominciare da se stessi.
La destra invidia alla sinistra la cultura, la creatività, le canzoni, la comicità, l’ironia: ma questi sono i frutti dell’amore per l’umano, dello stare nel flusso della vita.
Non si fa arte se il cuore rimane chiuso e non si offre al mondo.
Si lo so. I destrorsi sono al potere in tutto il mondo, e con soggetti che hanno derive psichiatriche evidenti.
Il momento è grave ma non è serio.
La destra – per ciò che intrinsecamente rappresenta – non può durare. La conservazione in natura non esiste se non come episodio regressivo nello sviluppo di un organismo che va comunque verso una maggiore complessità.
La complessità si afferma sempre in danno della semplicità. É la storia del nostro universo, e poi della vita.
I primi batteri si sono evoluti in organismi sempre più complessi sino a produrre il mistero della coscienza umana. Le tribù dei primi sapiens sono diventate le complesse società umane in cui viviamo. Non è che sia un bene o un male, è semplicemente così che funziona il mondo.
Niente rimane ciò che è, perché ciò che è, è già mutamento. Tutto cambia ed evolve naturalmente verso una forma più complessa.
Tranne i fascisti, ok, ma occorre guardarli come episodi regressivi della storia umana. In realtà anche loro sono funzionali alla legge del cambiamento. E gli tocca anche una parte ingrata, che merita compassione.
Questo periodo storico è un’occasione preziosa, a dirla tutta, per acquisire consapevolezza.
Non come singoli esseri umani, come specie.
Come singoli ci toccano Nordio e la Roccella, Salvini e Meloni, Alan Fabbri e Naomo. Occorre però alzare lo sguardo (abbassarlo è difficile).
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