Lettere al Direttore
25 Marzo 2025

Palestina. “Il sindaco più imbarazzante della storia”

di Mauro Alvoni | 2 min
Ferrara non può essere complice.
In un momento storico segnato da un’atroce carneficina ai danni del popolo palestinese, con oltre 50.000 vittime, in gran parte donne e bambini, desta forte perplessità e indignazione l’incontro tra Lei Sindaco di Ferrara e l’ambasciatore di Israele in Italia. Come Le è venuta in mente una cosa del genere ?
Una visita che appare, agli occhi di molti cittadini e osservatori, come una scelta fuori tempo, fuori luogo e profondamente divisiva. In un contesto internazionale in cui crescono le denunce per violazioni dei diritti umani e si moltiplicano gli appelli alla pace, questo gesto rischia di inviare un segnale sbagliato.
La Corte Penale Internazionale (CPI) ha recentemente emesso mandati di arresto nei confronti del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex Ministro della Difesa Yoav Gallant, accusandoli di crimini di guerra e crimini contro l’umanità nella Striscia di Gaza, tra cui l’uso della fame come metodo di guerra e gli attacchi deliberati contro la popolazione civile.
Parallelamente, il Sudafrica ha presentato ricorso presso la Corte Internazionale di Giustizia (CIG), accusando Israele di genocidio, e ottenendo una misura cautelare che impone a Tel Aviv la sospensione immediata delle operazioni militari a Gaza.
Questi gravi sviluppi, provenienti dalle più alte autorità giudiziarie internazionali, evidenziano la drammaticità della situazione e l’urgenza di un’azione diplomatica orientata alla pace, alla protezione dei civili e al rispetto del diritto internazionale.
In questo scenario, l’incontro istituzionale con il rappresentante di uno Stato coinvolto in procedimenti così gravi rischia di essere interpretato come una forma di legittimazione o avallo politico, anche laddove non vi sia alcuna intenzione esplicita.
La città di Ferrara ha una lunga tradizione di solidarietà, rispetto dei diritti umani e attenzione alle dinamiche internazionali. È importante che le sue istituzioni rappresentino tale sensibilità, evitando atti che possano essere letti come distanti o indifferenti di fronte a sofferenze umane di tale portata.
A chi ha alzato la voce in consiglio comunale per esprimere dissenso civile e pacifico verso questa scelta, va riconosciuto il merito di aver riportato al centro il tema della responsabilità morale e politica delle istituzioni locali.
Oggi più che mai, il silenzio non è neutrale. Le scelte pubbliche hanno un peso e parlano. E sarebbe auspicabile che parlassero sempre in favore della pace, della giustizia e della dignità umana. Fabbri , Il Sindaco più ‘imbarazzante’ nella storia ferrarese.
Roberto Baldisserotto
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