Al tragico incidente che ha scosso la tranquillità della spiaggia selvaggia di Benijo, a Santa Cruz de Tenerife, dove il 60enne Stefano Venturi, originario di San Biagio di Argenta, ha perso la vita precipitando con il parapendio, ha assistito molto da vicino Manfredi Roesler Franz, content creator romano presente sul posto con il suo van per realizzare contenuti social e non solo.
“Ero all’interno del mio van, stavo cucinando, quando all’improvviso ho sentito un rumore fortissimo”, ha dichiarato Roesler Franz. “A due metri da me, sul lato opposto della strada, l’uomo è caduto, schiantandosi vicino a un’auto parcheggiata. È stata una scena scioccante”.
La spiaggia di Benijo, nota per la sua bellezza selvaggia e distante circa 40-45 minuti dalla capitale, era quel giorno frequentata da un gruppo di parapendisti italiani. “Avevo parlato con loro poco prima”, racconta Roesler Franz. “Stavano tutti atterrando sulla spiaggia, uno dopo l’altro, e mi avevano detto di essere un gruppo del nord Italia e che avevano fatto un briefing il giorno prima, raccomandandosi di atterrare direttamente sulla spiaggia, evitando le montagne con i cavi della luce. Tutti hanno seguito queste indicazioni, tranne lui”. Secondo la testimonianza, Venturi avrebbe sbagliato manovra, avvicinandosi troppo alla montagna. “Ha preso i cavi della luce, che hanno tranciato i fili del parapendio. La vela è rimasta impigliata in alto e lui è precipitato da un’altezza di circa 40 metri, colpendo prima le rocce e poi finendo in strada”.
La scena è stata ancora più straziante perché ripresa dalla nipote della vittima, che stava filmando il suo atterraggio. “I suoi compagni si sono accorti subito dell’accaduto”, prosegue Roesler Franz. “Hanno gridato ‘i cavi della luce, ha preso i cavi della luce!’ Sulla spiaggia c’erano alcune infermiere che hanno iniziato a soccorrerlo e a praticargli a turno il massaggio cardiaco, allertando nello stesso tempo i soccorsi. Dopo circa 40 minuti sono arrivati elicottero e ambulanza quasi contemporaneamente. I sanitari hanno proseguito con le manovre, ma non c’era più nulla da fare. Quando hanno steso un telo bianco sul corpo, ho capito che era finita”.
“Sono scene che ti rimangono dentro”, conclude il testimone, ancora chiaramente scosso. La tragedia ha lasciato un segno indelebile non solo sui presenti, ma anche sulla comunità locale e sui compagni di avventura di Stefano Venturi, che si trovavano con lui per condividere la passione per il parapendio.
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