Indiscusso
23 Ottobre 2023

Obiettare alla spesa militare: si può!

di Marzia Marchi | 5 min

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Se costruisci armi, lo fai per usarle. Chi ha armi le usa. Con le armi si fanno le guerre e non si risolvono i conflitti! Sono dati di fatto incontrovertibili e storici!

Spesso, per non dire sempre, si usa la parola conflitto al posto di guerra nel tentativo di diminuire la terribile potenza della parola guerra. Conflitto è un urto, uno scontro, una contrapposizione tra parti (che siano persone o interi popoli) e non necessariamente si deve affrontare con le armi, come invece avviene con la guerra, che ha la sua peculiarità nella violenza armata.

Una società che costruisce armi legittima a priori l’uso della violenza nella risoluzione dei conflitti, a dispetto della storia in cui le guerre non hanno mai portato alla fine delle contrapposizioni che costituiscono l’anima del conflitto anzi, nella maggior parte dei casi, l’hanno solo esasperato o hanno innescato nuove guerre.

La violenza armata non sancisce la supremazia della ragione, né argina le ragioni del conflitto per arrivare alla sua risoluzione. La violenza armata semmai sancisce solo la supremazia del più forte, indipendentemente dalle sue ragioni. Non esiste la pace ottenuta con la guerra, esiste una fine dei combattimenti per sfinimento di una delle parti o per l’esaurimento delle armi stesse.

Non c’è nemmeno bisogno di saper di storia per verificarlo, ce l’abbiamo sotto gli occhi purtroppo quotidianamente e ne viviamo il terribile accerchiamento anche nel nostro Paese, che dall’ultima guerra è uscito dilaniato.

Ci sono ragioni del popolo palestinese come di quello israeliano che le guerre precedenti non hanno risolto, come la guerra del 2014 non ha risolto il conflitto tra Ucraina e Russia, tanto per stare solo alle più recenti e documentate. Ma gli esempi si potrebbero sprecare spaziando nel mondo e nel tempo.

Una soluzione alternativa c’è, basterebbe volerla: BASTA ARMI!

Non costruiamo più armi, affrontiamo le ragioni del conflitto con altri strumenti. Costruiamo un modello alternativo di difesa che si basi principalmente sui principi della diplomazia, della nonviolenza e della partecipazione popolare.

Sembra utopia ma è soltanto una scelta politica!

A oggi, invece, a fronte della necessità di una risposta articolata ad una questione così grande e delicata, l’Italia si è impegnata semplicemente ad aumentare le spese militari da 25 a 38 miliardi all’anno (da 72 a 100 milioni al giorno) e a un incremento delle esportazioni delle armi ai paesi coinvolti nelle guerre.

Da anni però una parte di popolazione si batte per sostenere un modello alternativo di intervento. Attraverso la campagna di Obiezione alle Spese Militari, OSM, promossa da Associazione per la Pace, GAVCI, Associazione Papa Giovanni XXIII, Lega Disarmo Unilaterale, Lega Obiettori di coscienza, Pax Christi, non ci stanchiamo di dichiarare al Presidente della Repubblica che:

  • siamo obiettori di coscienza alle spese militari;

  • vogliamo il cambiamento del sistema difensivo, orientato alla difesa civile non armata;

  • vogliamo una legge per l’opzione fiscale che ci permetta di non finanziare la costruzione di armi;

  • vogliamo vada in discussione in Parlamento il disegno di legge di iniziativa popolare “Un’altra difesa è possibile” consegnato alla Camera con più di 53mila firme nel 2015. Su questo argomento, nel giugno 2020 è stata presentata anche una petizione al Parlamento.

Alla campagna OSM può aderire chiunque si riconosca in questi 4 punti.

Occorre operare perché la Pace non sia pensata solo durante e dopo i conflitti, perché la difesa non rimanga in mano solo ai militari, perché lo Stato crei apparati per la Pace e un nuovo modello di difesa a favore delle persone e della democrazia, a prescindere dagli interessi economici delle grandi industrie armiere.

Chi si dichiara obiettore con la Campagna OSM, come la sottoscritta, destina anche una quota ad un’ iniziativa di pace,  compila il modello di adesione alla campagna e  lo consegna all’organizzatore di Ferrara che provvederà ad effettuare un unico versamento di tutte le quote ricevute e spedire tutti i moduli al Presidente della Repubblica e al coordinamento nazionale OSM. Si può versare il proprio contributo in contanti o tramite bonifico sul conto in Banca Etica intestato a Rete Lilliput.

Poiché la pace non si insegue ma si pratica, il gruppo OSM di Ferrara sostiene da 17 anni il progetto di pace “Adopt Srebrenica, il luogo dell’orribile genocidio di più di 8mila civili bosniaci, che testimonia di come la pace dopo la guerra sia ben lungi dal venire, nonostante ammirevoli persone che, come in questo caso, si impegnano a ricostruire una memoria collettiva della vita prima della guerra civile fratricida. Quest’anno abbiamo aggiunto un sostegno al Movimento Pacifista Ucraino secondo il quale “ogni individuo ha il diritto di rifiutare la partecipazione alle attività militari per ragioni di coscienza”. Inoltre, il Movimento Pacifista Ucraino chiede “l’attuazione completa di questo diritto nei contesti legislativi e giudiziari e condanna qualsiasi forma di discriminazione nei confronti di coloro che esercitano tale diritto. ll movimento si impegna a difendere il proprio diritto di rifiutare di uccidere e a sostenere coloro che si trovano nella stessa situazione in altre nazioni, come i russi e i bielorussi coinvolti in una guerra che va contro la loro coscienza.

Se non ci fossero armi, qualcuno che le costruisce, qualcuno che le commercia, non ci sarebbero i missili devastatori di Hamas, né le bombe e i carriarmati di Israele che tengono sotto assedio la popolazione di Gaza. Non a caso si chiede una tregua alle armi per salvaguardare la popolazione civile, quella stessa che, come noi, si potrebbe trovare vittima suo malgrado.

Aderite alla campagna OSM. Info: 3334985319

nuovo modulo di adesione 2023 (1)

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