Terre del Reno
25 Maggio 2022
Il procuratore generale ha chiesto la conferma della condanna di primo grado per l'omicidio colposo di Ennio Accorsi

Morì sbattendo contro un’auto abbandonata, a giugno la sentenza d’appello

di Daniele Oppo | 2 min

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Bisognerà attendere il 30 giugno per conoscere la sentenza d’appello del processo per l’assurda morte di Ennio Accorsi, avvenuta il 20 agosto del 2012 sulla superstrada Ferrara-mare.

Il motociclista mirabellese di 57 anni si era appena immesso nella super dopo il casello di uscita dalla A13, in sella alla propria moto e andò a finire addosso a un Opel Corsa abbandonata sulla corsia di marcia, venendo sbalzato e poi investito da un’auto in transito.

In primo grado, il tribunale di Ferrara condannò per omicidio colposo Sergio Bonora, l’uomo che aveva spinto l’automobile (rubata) lungo la Ferrara-Mare e lì l’aveva lasciata dopo essere finito senza benzina. Con lui, per concorso, vennero condannati anche i due agenti della Polstrada Gabriele Carlini e Marco Barbieri e il funzionario della Società Autostrade Giovanni De Luca, per aver evitato di mandare sul posto una pattuglia e un mezzo per rimuovere l’auto in panne e un’adeguata segnalazione dell’ostacolo, nonostante le numerose segnalazioni ricevute dalla centrale operativa provenienti dagli automobilisti, tutte di fatto rimaste lettera morta in un cortocircuito di comunicazione e competenze.

Ieri, martedì 24 maggio, il procuratore generale presso la corte d’appello di Bologna ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado, richiesta alla quale si è associato anche l’avvocato Giampaolo Remondi, che assiste i familiari di Accorsi costituitisi parte civile. Le difese hanno invece chiesto l’assoluzione o, in subordine, per quanto riguarda i poliziotti e il funzionario di Autostrade che venga dichiarata la prescrizione.

I giudici hanno rinviato l’udienza al 30 giugno per eventuali repliche e per la sentenza.

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