Stop all’acquisto di prodotti israeliani
In quanto associazione che promuove un consumo consapevole, riteniamo doveroso fare appello alla responsabilità etica di ciascuno
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Una nuova biblioteca con un archivio completamente automatizzato. Questa la notizia con cui ieri (3 giugno) è stato presentato alla terza commissione consiliare il progetto di ristrutturazione di palazzo Gulinelli-Contughi, ex sede della facoltà di lettere dell’Università di Ferrara
Oggi mercoledì 4 giugno, presso il Bar 381 in via Azzo Novello, Paolo Calvano capogruppo del Pd e consigliere regionale dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna terrà un incontro pubblico per discutere delle ragioni del voto favorevole ai cinque quesiti referendari
Nella mattinata del 2 giugno, giornata della Festa della Repubblica, un flash mob ha preso vita davanti allo scalone del Municipio. A organizzarlo è stato il gruppo Ferrara per la Palestina, che ha voluto trasformare la ricorrenza nazionale in un momento di denuncia politica contro il ruolo dell’Italia nel conflitto israelo-palestinese
"Oggi celebriamo una data fondativa della nostra democrazia: il giorno in cui, con un referendum, l’Italia scelse la Repubblica.
Era il 2 giugno 1946. Per la prima volta votarono anche le donne, segnando un passaggio epocale non solo istituzionale, ma anche culturale e sociale"
Vittorio Sgarbi
Era la conferenza stampa di fine anno del sindaco (ma più del suo vice, per la prima volta presente come attore protagonista in occasioni del genere), ma alla fine è stato Vittorio Sgarbi, ospite ‘di passaggio’ a regalare le notizie più interessanti.
La prima: per Palazzo dei Diamanti, al momento alle prese con i lavori di riqualificazione, “l’apertura è prevista per il 2 settembre con la mostra del Museo della Follia”, annuncia il presidente di Ferrara Arte, fissando una data precisa. Subito dopo nel ’23, cominceremo un grande percorso sul Rinascimento, faremo quattro grandi mostre, la continuazione della grande mostra del 1933 dalla quale nacque l’Officina Ferrarese”.
Seconda novità: “L’ad di Bper ha accolto proposta di prestarci gli spazi di Palazzo Koch e hanno previsto un intervento per circa 13 milioni di euro e quindi anche lì avremmo uno spazio importante dove possiamo mettere una parte del Museo Boldini, mentre si attende nel ’24 il recupero di Palazzo Massari”. Ma quegli spazi di Palazzo Koch trasformati in museo, ricorda Sgarbi, sono “nati per una non certamente polemica mostra su Italo Balbo, che ebbe la prima copertina del Time, fu ricevuto da Roosevelt, che non va valutato come fascista ma come personaggio che ha rappresentato un’idea dell’Italia di cui i grandi studiosi non mettono in discussione, al di là del fascismo che non è in gioco, quello che di utile e importante è stato fatto”.
Il critico d’arte, che un po’ ha fatto le veci del suo apostolo, l’assessore Marco Gulinelli, accena al futuro del Castello Estense: “Nei progetti fatti da Franceschini (Dario, il ministro, ndr) si realizza un’idea di Dell’Acqua che mi sembrava molto intelligente, ma che poi da sottosegretario non mandai avanti, che era quella di portare la Pinacoteca al Castello”. Forse lì troveranno spazio anche le opere della Fondazione Cavallini-Sgarbi, sulla cui destinazione lo stesso Sgarbi è parso essere in trattative e comunque alla finestra, in attesa anche degli investimenti che dovrà fare la Provincia: “La Cavallini-Sgarbi – dice il diretto interessato – attende di avere una collocazione prima della mia morte, in una prospettiva che non sia troppo lontana”.
Ovviamente, essendo un momento di riassunti e auto-celebrazioni, Sgarbi ha lodato i risultati del sistema museale ed espositivo – 250mila visite e le 60mila castello tra maggio e dicembre -, “miracolosi” quelli di Banksy e Ligabue “in questo slalom di aperture e chiusure” (qui un po’ di polemica su Franceschini, che Draghi gli avrebbe descritto come inflessibile ‘chiusurista’).
“La percezione che si ha di Ferrara da fuori è di una città amata e frequentata soprattutto per la sua bellezza che ovviamente è consolidata e legata ai siti museali – dice ancora il presidente di Ferrara Arte -. L’idea di aver riaperto dopo decenni d’indifferenza e di gestione, come dire, amatoriale, Palazzo Schifanoia con una allestimento, che posso definire di particolare intelligenza, è sicuramente un merito che va riconosciuto a questa Amministrazione”. Come lo è la riapertura della Chiesa della Consolazione “che ho voluto inaugurare e destinare ad auditorium connesso alle attività del Teatro Comunale per concerti e opere con meno pubblico”.
Ora “è importante portare a compimento San Paolo” e l’auspicio è quello di “riaprire come museo importante la Casa Minerbi, che sarà sede di Ferrara Arte: gli affreschi sono bellissimi, sono la storia della città, legandoli a Schifanoia, magari con un biglietto unico. È una proposta importante che porta quello che stiamo tentato di offrire alla pari di Mantova, che offre Pisanello e Mantegna, noi Del Cossa, Schifanoia e gli affreschi”.
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