Bullizzato e aggredito su un autobus: denunciati due minori
Un normale viaggio in autobus verso la scuola si è trasformato in un episodio di violenza e prepotenza. È accaduto la mattina del 28 ottobre scorso a Ferrara
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Alberta Paola Sturaro
Sarà l’autopsia a determinare se davvero Alberta Paola Sturaro, 76 anni, sia stata o meno soffocata fino alla morte nel suo letto, nella casa di via della Ghiara che condivideva con i tre figli di 47, 45 e 55 anni.
E a quel punto, in caso di risposta affermativa, serviranno altri passaggi investigativi per capire se sia davvero proprio uno dei suoi figli, Stefano Franzolin, 47 anni, a toglierle la vita.
Lui dice di sì: lo ha detto ai fratelli lunedì mattina – “ho ucciso la mamma” -, lo ha detto agli inquirenti che lo indagano per omicidio in ore d’interrogatorio alla presenza del pm Ombretta Volta e del suo avvocato, il legale Alberto Bova.
Ma il suo stato psichico rende la sua confusa confessione ancora meno solida, bisognosa di essere presa con le pinze, creduta solo se arriveranno altri forti riscontri.
L’interrogatorio non li ha forniti: alla fine, poco prima delle 21, Franzolin non è stato messo in stato di fermo, ma verrà ospitato in clinica psichiatrica, anche perché all’arrivo dei sanitari, dei vigili del fuoco e dei carabinieri nell’abitazione lui era in uno stato di agitazione tale da minacciare il suicidio, dopo essersi rinchiuso in camera. Risolutivo è stato in questo frangente l’intervento dell’avvocato.
A rendere particolare la tragedia c’è anche l’sms che il fratello di Franzolin ha inviato a uno psichiatra, ancor prima di chiamare i soccorsi, in cui avvertiva il medico che Stefano aveva ucciso la madre in via della Ghiara. Il professionista, non avendo neppure il numero registrato in rubrica, ha subito allertato i carabinieri che si sono immediatamente fiondati sul posto e che, incrociando i dati dell’utenza collegata al numero, hanno confermato che l’utenza era relativa a un residente di quella via.
Da quanto si apprende, non è invece confermata lite del mattino presto che avrebbe scatenato una reazione violenta e fatale. Alcuni litigi si sarebbero verificati nei giorni precedenti ma, pare, non di tenore tale da essere rivelatori.
Inoltre in casa gli inquirenti non hanno rilevato tracce di colluttazione né il cadavere della signora Sturaro presentava tracce di violenza fisica. Difficile, anche per l’anatomopatologo, dire con certezza se sia stata soffocata o meno: alcuni segni potrebbero in effetti essere riconducibili a un possibile decesso per soffocamento, ma il medico non ha escluso che la donna possa aver avuto un malore di origine naturale.
Il giallo, per ora, rimane tale.
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