Politica
5 Ottobre 2020
Sotto al post del sindaco campeggiano reazioni razziste e nazifasciste. Ecco cosa accade a non misurare le parole. E a non moderare la pagina Facebook nonostante vi si dedichino tre comunicatori

Frase shock di Fabbri e commenti da estirpare

di Mauro Alvoni | 2 min

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“Tumori da estirpare!!! Ebbene sì! Perchè non sono tutti esseri umani”, “Dategli fuoco”, “Termovalorizzati”. Sono solo alcune delle tante frasi, chiamiamole ‘razziste’, di cui è costellato l’ormai famigerato post del sindaco Alan Fabbri sulla sua pagina istituzionale su Facebook. Quello in cui ha definito i clandestini che delinquono un “tumore da estirpare”. E che ha scatenato da più parti indignazione e critiche per i termini usati .

Commenti che evidentemente nessuno si è premurato di moderare, nonostante sindaco e giunta si siano dotati di ben tre – diconsi tre – addetti a vario titolo alla comunicazione politica che avrebbero dovuto quantomeno, loro sì, ‘estirpare’ le frasi più becere e incivili di certi commentatori.

Si tratta di commenti che sono presenti ormai da più giorni, quindi ci sarebbe stato tutto il tempo di cancellare gli obbrobri.

Termini come quelli utilizzati dal sindaco di Ferrara, del resto, non potevano che scatenare in qualche estremista e nostalgico reazioni simili, ed è anche per questo che da più parti si sono levati gli scudi a stigmatizzare un linguaggio definito inopportuno e propagandista, spargitore di odio e strumentale.

E’ pur vero che qualche estremismo è stato cancellato dai post, laddove erano presenti addirittura richiami ai forni crematori, ma lasciare commenti che richiamano concetti assai simili come “Termovalorizzati”, “Dategli fuoco” e “Va messo nell’acido” non è certo indice di una moderazione “illuminata” e nemmeno politicamente proficua, stante il fatto che la mancata cancellazione potrebbe anche passare come una sorta accondiscendenza ben poco remunerativa in termini di consensi, quando invece potrebbe essersi trattato di una semplice distrazione o dimenticanza fra centinaia di post.

Almeno così, per il bene di Ferrara, è preferibile pensare.

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