Spettacoli
20 Agosto 2020
Tutto esaurito per la serata dedicata al miglior cantautorato. Sul palco Cordini, Arcari e Bandini: "Canzoni rimaste nella storia"

In Castello l’omaggio dei musicisti di De André e Guccini

di Elisa Fornasini | 3 min

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Bastano tre musicisti per provare tutte le emozioni di uno studio di registrazione con Fabrizio De André, Francesco Guccini, Ivano Fossati e Paolo Conte. Specie quando i musicisti in questione sono tre fuoriclasse che hanno condiviso con loro amicizia e carriera: il chitarrista Giorgio Cordini, il fiatista Mario Arcari e il batterista Ellade Bandini, accompagnati dalla voce di Alessandro Adami.

Un mondo a più voci, questo il titolo della serata da tutto esaurito in scena mercoledì 19 agosto all’interno della rassegna Tempo d’estate in Castello, che ha richiamato 200 appassionati del miglior cantautorato italiano, seduti nel cortile del monumento estense rispettando le distanze di sicurezza anti-Covid e il nuovo obbligo di indossare la mascherina all’aperto di sera.

“La musica viene fatta dalle cellule: testo, accordi e ritmica ed è proprio quest’ultima quella più difficile e che a volte viene penalizzata dalle parole” fa gli onori di casa l’encomiabile Bandini nel presentare la prima parte della serata, dedicata appunto alle melodie, in modo da “provare la sensazione delle sale di incisione”.

Un’atmosfera intima per ascoltare la versione strumentale di Via con me di Conte e una toccante Se ti tagliassero a pezzetti, “a cui Faber era molto affezionato”. Il pubblico ascolta rapito i capolavori di Guccini e tiene il tempo con le mani per Cogli la prima mela di Angelo Branduardi fino a quando Cordini passa al microfono per intonare Alle prese con una verde milonga di Conte e I treni a vapore di Fossati resi celebri da Fiorella Mannoia, coppia perfetta anche per Oh che sarà tradotta dal brano del cantautore brasiliano Chico Buarque.

Il secondo tempo è interamente dedicato a De André, rappresentato magnificamente dalla voce di Adami e da una scaletta che tra La canzone dell’amore perduto e Via del Campo include anche Il bombarolo, “che non abbiamo mai potuto suonare assieme perché faceva parte di Storia di un impiegato e non voleva estraniarla dal concept album” racconta con un sorriso il suo chitarrista.

Prima di imbracciare il bouzouki per una versione da pelle d’oca di Crêuza de mä e Sidun, “grido di dolore di un padre che abbraccia il figlio schiacciato da un carro armato durante l’invasione del Libano. Cantarla a pochi giorni dalla tragedia di Beirut è ancora più forte” confessa Cordini insieme agli amici e colleghi sul palco del Castello.

“Una delle peculiarità di De André è che scriveva canzoni che sono rimaste nella storia, nella sensibilità di molti, per questo sono considerate dei classici che parlano dei grandi temi dell’umanità” raccontano i protagonisti prima delle indimenticabili La guerra di Piero, Bocca di rosa, Andrea e Il pescatore e di uno scatenatissimo assolo di Bandini, tutto braccia e cuore. Volta la carta sarebbe stato il pezzo di chiusura ma il pubblico chiede a gran voce il bis e viene accontentato con Il gorilla.

Due ore di grande musica d’autore e dei racconti di chi ha contribuito a scriverne la storia. Ad applaudire in prima fila Alessandro Mistri, direttore artistico del Gruppo dei 10 che ha collaborato alla riuscita dell’evento promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara e dalla Fondazione Teatro Comunale. La rassegna proseguirà il 25 agosto con la presentazione del nuovo album “Free man” di Roberto Formignani.

“Si tratta di un progetto ampio e variegato – ci spiega in chiusura il nuovo direttore artistico del Comunale, Marcello Corvino – per portare il teatro nei luoghi della città. Aprirsi a diversi generi per trasformare il teatro in una casa della cultura aperta, in un vero e proprio centro di produzione, è la politica che guida il Comunale, specie in un momento come questo in cui è fondamentale rilanciare una città d’arte e di cultura come Ferrara. Non a caso è stata una delle prime a ripartire con i grandi eventi, la cultura ci ha salvato durante il lockdown e lo farà sempre”.

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