Attualità
9 Luglio 2020
Disponibili un centinaio di case popolari per la 32° graduatoria. Fabbri: "Basta discriminazioni tra stranieri e autoctoni". Domande online e allo sportello Acer

Alloggi Erp, primo bando con i criteri leghisti 

di Elisa Fornasini | 3 min

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Da giovedì 9 luglio esce il primo bando per l’assegnazione degli alloggi Erp ‘marchiato’ dalla giunta Fabbri che segue i valori leghisti: prima i ferraresi. Il primo principio per assegnare le case popolari (un centinaio disponibili su 3400 totali) è infatti quello della residenzialità storica per “attutire un danno provocato dalle precedenti amministrazioni e stabilire l’equità sociale per i cittadini residenti”.

A presentare il nuovo regolamento, che entrerà in vigore con la raccolta delle domande per formare la 32° graduatoria, è il sindaco Alan Fabbri che conferma la sua “battaglia portata avanti anche quando ero consigliere regionale contro l’iniquo trattamento tra residenti autoctoni e residenti di origine straniera: nell’ultima graduatoria, il 48% delle case popolari è stato assegnato agli italiani e il 52% a stranieri che rappresentano il 10% della popolazione residente. Ora ristabiliamo le percentuali in maniera corretta per contrastare razzismo e discriminazioni perché chi è consolidato nel tessuto territoriale ha più diritto ad avere un punteggio più alto”.

In concreto, vengono aggiunti 0,5 punti in più per ogni anno in cui il richiedente abita a Ferrara, anche non continuativi. Ai criteri si aggiungono la storicità della domanda (0,2 punti per graduatoria a partire dal 2015) e la verifica dell’impossidenza di beni all’estero (in questo caso non basta più l’autodichiarazione ma un certificato rilasciato dal consolato che attesti l’assenza di beni immobili di proprietà nei paesi di provenienza).

Sono stati riconosciuti punteggi specifici alle famiglie (nuclei da tre persone, “due genitori e un figlio per premiare la famiglia tipica” sottolinea il sindaco), alle giovani coppie (under 40 disponibili a trasferirsi nelle frazioni), agli anziani (specie se con minori o disabili a carico) e ai nuclei monogenitoriali e ai separati o divorziati con affido anche condiviso dei figli.

In questo caso è stata creata una sottograduatoria per i padri separati, a cui viene assegnato il 10% degli alloggi disponibili, “ma vale anche per le madri nel momento in cui ricada nelle stesse condizioni” puntualizza Fabbri. Sono stati infine introdotti il principio dello sfratto incolpevole (per premiare ad esempio chi è stato sfrattato per aver perso il lavoro) e il punteggio negativo per i richiedenti che hanno maturato un debito nei confronti dell’amministrazione comunale.

“Il bando sarà aperto fino al 30 settembre e invitiamo chi abbia i requisiti, sia chi non ha mai fatto domanda sia chi non ha ottenuto l’alloggio dalla precedente graduatoria, a richiedere l’alloggio senza titubanze” sottolinea l’assessore alle Politiche sociali e abitative Cristina Coletti che si aspetta “maggiori domande a seguito dell’emergenza coronavirus” e che punta ad avere “un centinaio di alloggi a disposizione in prima battuta, recuperando quelli piccoli e medi e invertendo così l’orientamento della giunta precedente”.

Le domande possono essere presentate online (con compilazione digitale sul portale Gradus dell’amministrazione, seguendo il video tutorial in caso di bisogno) o in forma cartacea, scaricando il modulo sul sito del Comune o di Acer da presentare allo sportello in corso Vittorio Veneto 7. L’amministrazione caldeggia l’utilizzo della prima procedura perché “è una novità importante offerta alla cittadinanza, ancor di più in un periodo di emergenza sanitaria”. La graduatoria rimane comunque aperta: le domande presentate dal 1° ottobre saranno inserite nella 33° graduatoria.

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