Politica
17 Giugno 2020
Kusiak: "Stimati 2 milioni di mancati incassi, richiesto sforzo enorme". Inseriti in bilancio i contributi regionali straordinari. Lega chiede di velocizzare la riscossione dei morosi

Scuola, morosità a quota 2 milioni. E ora fa i conti con la crisi Covid

di Elisa Fornasini | 3 min

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La scure dell’emergenza coronavirus si abbatte sul bilancio dell’Istituzione Scolastica, già afflitto dal problema della morosità. Che a Ferrara, stando ai numeri, assume i contorni di una vera e propria piaga. Le morosità pregresse ammontano a 2 milioni di euro negli ultimi cinque anni e hanno avuto un andamento crescente di anno in anno, toccando nel 2019 il picco più alto del 15% (nel 2015 era al 4%).

Per far fronte a questa criticità, sono stati accantonati 2 milioni nel fondo crediti di dubbia esigibilità su un avanzo di amministrazione pari a 3,6 milioni. Se si considera un milione per i fondi con destinazione vincolata, rimangono disponibili appena 578mila euro per gli investimenti.

È il dato più preoccupante emerso dalla commissione consiliare, che ha approvato il pareggio di bilancio 2019 in vista del consiglio comunale, che deve ancora fare i conti con la crisi Covid-19.

“Ad oggi le stime di mancati incassi ammontano a 2 milioni a fronte di 85mila euro di contributi straordinari stanziati dalla Regione; un buco di bilancio che verrà parzialmente coperto dai risparmi che non siamo ancora in grado di quantificare. Sicuramente la chiusura delle scuole non ha portato guadagni perché il personale è stato comunque pagato” spiega in videoconferenza l’assessore all’Istruzione Dorota Kusiak, per la quale “è richiesto uno sforzo enorme”.

Intanto è stata ratificata la variazione di bilancio 2020-2022 adottata in via d’urgenza dal sindaco per inserire i fondi regionali in aumento a seguito dell’emergenza sanitaria. I trasferimenti destinati dalla Regione al Comune per il 2020 ammontano complessivamente a 373mila euro, di cui 156mila euro aggiuntivi così ripartiti: 99mila euro ai gestori dei nidi privati convenzionati, 13mila euro ai gestori privati dei nidi comunali a gestione indiretta, 12mila euro a maggiori spese per prestazioni di servizio destinate ai nidi comunali, 30mila euro ad incremento del fondo di riserva il cui ammontare complessivo passa da 63mila a 93mila euro.

“I fondi sono stati suddivisi in maniera equa tra tutti i gestori dei servizi, usufruiti da 1139 bambini, ricordando che siamo stati tra i primi Comuni a deliberare l’esonero delle tariffe pur stimando un mancato incasso di 40mila euro a settimana” sottolinea Kusiak che per quanto riguarda la morosità segue la linea prudenziale: “Pensiamo alla possibilità di investimenti, ma abbiamo l’obbligo di tutelarci accantonando l’importo complessivo di quanto accertato e non ancora incassato”.

La Lega chiede a gran voce di velocizzare la riscossione: Annalena Ziosi è la prima a pretendere di “incassare dopo anni in cui non è stato fatto granché”, Stefano Solaroli (Lega) sollecita “atti più concreti rispetto all’avviso bonario” e Ciriaco Minichiello propone “un’indagine sulla tipologia di debitori per individuare la miglior strategia per il recupero del credito e arrivare prima all’Agenzia delle Entrate”. Dario Maresca (GaM) suggerisce di “rendere più agevoli i pagamenti”.

“L’attività di riscossione delle morosità nel 2019 è stata rallentata per ragioni tecniche a causa della implementazione del sistema Pago PA ed è stata poi sospesa a febbraio causa del grave stato di emergenza sanitaria” replica Mauro Vecchi, direttore dell’Istituzione dei Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie, preoccupato perché “il blocco delle riscossioni fino al 31 agosto o addirittura fino a fine anno è un problema serio, e in ogni caso le cifre incassate sono limitate”.

Se è ancora presto per parlare del ritorno a scuola a settembre – “non abbiamo alcuna indicazione chiara ma solo ipotesi” ripete l’assessore Kusiak – sono appena uscite le linee guida regionali sui centri estivi 0-3, “e stiamo lavorando per aprirli il prima possibile”.

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