Se agli agricoltori emiliani e veneti venisse mai l’idea di formare un partito politico, forse avrebbero buone probabilità di vincere le elezioni. Non capita spesso infatti, almeno a Ferrara, di vedere cinquemila persone scendere in piazza, per chiedere al governo italiano soluzioni immediate ai problemi che negli ultimi anni hanno messo in ginocchio il comparto agricolo in tutta Italia: dalla lotta alla cimice asiatica che ha paralizzato le aziende ortofrutticole, allo squilibrio nei prezzi di mercato che nasce dal confronto con i prodotti di importazione.
Oltre cinquemila persone – questa la stima di Agrinsieme, che ha organizzato la manifestazione – che sembrano aver definitivamente perso la pazienza nei confronti del governo italiano, e in particolare verso il ministro all’agricoltura Teresa Bellanova che già il 21 ottobre incontrò i rappresentanti di associazioni e aziende agricole in prefettura, promettendo di mettere in campo 80 milioni di euro per combattere la cimice asiatica e parlando di possibili modi per constrastarla (come l’introduzione della ‘vespa samurai’, antagonista naturale dell’insetto). Da allora sono passati esattamente tre mesi, mai problemi rimangono. E la pazienza del mondo agricolo sembra già terminata da un pezzo.
A confermarlo non sono solo i tanti agricoltori giunti a Ferrara da ogni angolo di Emilia-Romagna e Veneto per partecipare alla manifestazione, ma anche i numerosi rappresentanti di enti politici ed economici che hanno scelto di appoggiare Agrinsieme: dal presidente della Regione Stefano Bonaccini al numero uno della Camera di Commercio di Ferrara, Paolo Govoni, passando per il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini, i segretari del Pd a livello provinciale e regionale, Nicola Minarelli e Paolo Calvano, consiglieri regionali come Marcella Zappaterra e buona parte dei sindaci del territorio provinciale, o altri rappresentanti dell’amministrazione comunale come l’assessore alle finanze di Ferrara Matteo Fornasini che ha portato la fascia tricolore del sindaco (con delega all’agricoltura) Alan Fabbri e che a margine afferma che “a partire dall’anno in corso, grazie alla manovra di bilancio che verrà approvata nelle prossime settimane, il comparto agricolo risparmierà 500.000 euro di tassazione comunale grazie alla riduzione dell’Imu sui terreni agricoli e all’azzeramento della Tasi sui fabbricati strumentali”.
Il concetto chiave predicato e ribadito da buona parte dei presenti è la necessità di andare oltre le divisioni politiche per ottenere risultati concreti. Sul palco allestito in pizza Municipale si alternano quindi rappresentanti del mondo agricolo, politico, associazionistico e cooperativo, che chiedono al governo risposte immediate per “salvare un intero settore che rischia di scomparire”. Concetti ribaditi anche dallo stesso Bonaccini, che si appella all’unità del territorio affermando che “dobbiamo andare oltre alle divisioni politiche, come avvenne dopo il sisma del 2012 che portò tutte le amministrazioni a collaborare”.
Tra le critiche più accese ai governi che si sono succeduti nell’ultimo decennio c’è la decisione di ridurre sempre più le possibilità di utilizzo di una serie di fitofarmaci, in quanto dannosi per l’ecosistema, ma che rappresentavano gli unici strumenti a disposizione degli agricoltori per contrastare le invasioni di cimici e altri insetti infestanti. “Siamo contrari a questo ecologismo miope – ci spiega un agricoltore durante la sfilata -, perché noi agricoltori siamo i veri custodi del territorio e dell’ambiente, ma abbiamo necessità che non possono essere completamente ignorate. In un territorio senza più agricoltura non ci potrà essere neanche l’amore per l’ambiente”.
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