Attualità
30 Gennaio 2020
La testimone: "Una 'signora' è andata via pur di non farsi fare la tinta dalla parrucchiera nera". Italia Viva denuncia: "È il risultato di alimentare razzismo"

Discriminazione dal parrucchiere, rifiuta di farsi servire dalla dipendente di colore

di Elisa Fornasini | 2 min

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Frasi più taglienti delle lame usate per tagliare i capelli. Se le sono trovate tra le mani i parrucchieri di un noto coiffeur cittadino che avrebbero assistito, attoniti ma non inerti, a un grave episodio di discriminazione avvenuto mercoledì mattina in mezzo ai clienti in attesa di shampoo e piega.

A segnalare l’accaduto è proprio una testimone che ammette subito: “Se me l’avessero raccontato non ci avrei creduto. Sono dalla parrucchiera e una “signora” è andata via pur di non farsi fare la tinta dall’unica parrucchiera libera e di colore. Non credevo alle mie orecchie.Una vergogna indicibile. Ho chiesto scusa per lei venti volte”.

A stupire, questa volta in senso positivo, è stata la pronta reazione dei titolari che hanno invitato la cliente che attendeva di farsi il colore a uscire dal negozio, in un clima di indignazione generale da parte di tutti i presenti.

L’episodio è stato ripreso da Italia Viva Ferrara: “Si è verificato uno sgradevole episodio di razzismo. Una cliente si è rifiutata di farsi assistere da una dipendente dell’attività, perché di pelle nera. La cliente è stata gentilmente accompagnata alla porta dai titolari. Ciò non toglie gravità all’ennesimo episodio di discriminazione di cui anche Ferrara è protagonista”.

“Questo è il clima che si respira nella nostra città, grazie a chi da anni alimenta razzismo e xenofobia, gioca con le paure della gente per accaparrarsi consensi e voti. La nostra indignazione non basta – è l’appello del partito renziano -. Questi fatti vanno sempre denunciati perché ogni cittadino e cittadina ha il diritto di essere tutelato dalla trivialità di certe azioni”.

Manuela Macario, membro di Italia Viva e della segreteria nazionale di Arcigay, usa toni ancora più duri: “Questi fatti sono il risultato di un climax crescente di odio e discriminazione che si diffonde nella nostra città. La responsabilità politica c’è e ha un nome e cognome: con la propaganda perpetrata negli ultimi anni dal vicesindaco, non mi stupisco che possano accadere fatti di questo tipo. Bisogna denunciarli affinché le vittime siano tutelate e i responsabili smettano di sentirsi legittimati a farlo, e si sentono legittimati proprio da certa politica che deve assumersi le proprie responsabilità”.

“La gente è impazzita. Onore al negozio che non l’ha assecondata e l’ha messa alla porta. C’è ancora una speranza in questo mondo” è l’ultimo commento sui social della testimone. Contattata da Estense.com, la parrucchiera che ha risposto al telefono ha preferito non rilasciare dichiarazioni in assenza del titolare e della vittima che aveva finito il turno, ma conferma l’accaduto raccontatole dalle colleghe.

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