Potrà sembrare strano a diversi lettori, ma a pochi chilometri da Ferrara c’è una borgata i cui residenti sono ancora in attesa di un collegamento alla rete del gas e continuano a scaldarsi e cucinare attaccando caldaie e fornelli alle bombole di metano. E che per accedere alle forniture di Hera dovrebbero sobbarcarsi buona parte dei costi per la realizzazione di quella che sarebbe, di fatto, un’infrastruttura pubblica.
È la situazione denunciata pubblicamente dai residenti della zona Borgo Punta, l’estremità orientale della frazione di Quartesana situata lungo via Comacchio e che confina con il Comune di Masi Torello. Una cinquantina di famiglie in abitazioni anche di recente costruzione che hanno la sfortuna di trovarsi in una sorta di ‘zona grigia’ dimenticata da enti pubblici e gestori di servizi. Ovvero in quella manciata di chilometri che non è servita né dalle utenze del Comune di Ferrara – che si fermano all’abitato di Quartesana – né da quelle di Masi Torello, che malgrado la vicinanza non possono ‘sconfinare’.
A farsi portavoce delle richieste dei residenti sono il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Mauro Malaguti e il coordinatore di Ferrara Civica Riccardo Forni. Che spiegano che al di là del proprio supporto alla giunta Fabbri la situazione della borgata va risolta il prima possibile, anche per quanto riguarda la sicurezza di via Comacchio che proprio in quella zona, non illuminata e con tratti in curva e dissestati, registra un elevato numero di incidenti. “Apprezziamo l’attenzione dell’amministrazione per le frazioni – afferma Forni – e anche in virtù del piano di investimenti da 13 milioni per i piccoli centri annunciato dal sindaco chiediamo di intervenire per sbloccare la situazione e non far ricadere i costi delle opere sui residenti che pagano già le tasse”.
Un gruppo di residenti mostra infatti i preventivi di Hera per portare la rete del gas da Quartesana a Borgo Punta: 225mila euro iva esclusa a cui secondo Claudio Neri, titolare di un’officina, “ci era stato chiesto di contribuire versando circa 6-7mila euro a testa”. Un investimento di cui i residenti avevano discusso con l’amministrazione Tagliani, prima che le elezioni e il cambio di giunta mettessero l’opera in stand-by. “Non devono essere i cittadini a pagare per un’opera che non sarà nemmeno di loro proprietà – afferma Malaguti -. Il Comune si deve sedere a un tavolo insieme alla Holding Servizi e a Hera per capire come sbloccare questa situazione assurda”.

Il preventivo di Hera mostrato dai residenti
Alla questione delle utenze, come accennato, si aggiunge quella della sicurezza stradale: oltre alla mancanza di illuminazione, i residenti lamentano il degrado del fondo stradale causato anche dal cedimento dell’argine che costeggia, e chiedono anche attraverso una raccolta firme che verrà consegnata alla giunta di mettere in sicurezza o di tombinare il corso d’acqua e di creare una pista ciclabile per collegare Quartesana e Masi Torello. “La nostra zona – spiegano i residenti – ha avuto un grande sviluppo negli ultimi anni, anche grazie alla presenza dell’ospedale di Cona a pochi chilometri: ora c’è più richiesta di case, ma abbiamo ancora gli stessi problemi di sempre”.
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