Attualità
20 Novembre 2019
Il gruppo social supera già i 3mila iscritti: "Ferrara si slega". Ancora da definire data e luogo del flash mob anti-Salvini

Le sardine si mobilitano anche a Ferrara

di Elisa Fornasini | 2 min

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Anche Ferrara avrà le sue sardine. La mobilitazione che ha già riempito le piazze di Bologna e Modena è nata spontaneamente anche nella città estense. E in meno di 24 ore ha chiamato a raccolta oltre 3mila utenti social, pronti ad aderire al movimento che in pochissimo tempo è diventato un vero e proprio simbolo della protesta contro Salvini e le politiche della Lega.

Il tam tam su Facebook ha già scatenato la creatività delle sardine ferraresi, raffigurate in piazza Municipale, dietro il Castello o tra le braccia del Savonarola. Possibili indizi sulla location dove “tenersi stretti come le sardine per rendere il paese più sostenibile e più solidale”?

Per quello, in realtà, è stato pubblicato un sondaggio interno al gruppo che propone tre opzioni: piazza Castello, piazza Cattedrale e piazza Municipale, scartando la gettonata piazza Trento e Trieste per via delle bancarelle natalizie.

L’organizzazione è appena cominciata e la data non è stata ancora fissata. Per prendere il largo con un flash mob, c’è chi vorrebbe aspettare un possibile comizio di Salvini in città durante la tournée elettorale per le regionali oppure c’è chi scenderebbe in piazza anche senza il leader leghista, solo per far sentire che “Ferrara non si lega” nonostante il cambio di colore dell’amministrazione.

Si è anche rischiata una ‘frattura interna’: la crescita del gruppo “Ferrara civile” che conta circa 2mila iscritti dalla sua nascita lo scorso giugno ha mandato in confusione più di un navigante, pardon sardina, con la richiesta di unire i due gruppi per evitare dispersioni. Un unico banco di sardine, ça va sans dire.

Un banco apartitico, almeno nelle intenzioni. Ha sollevato qualche malumore, infatti, che tra gli organizzatori compaia il nome di Adam Atik, capolista di Coalizione Civica a sostegno di Roberta Fusari alle scorse amministrative.  L’attivista ha lanciato un gruppo su whatsapp, condiviso con gli organizzatori di Bologna e Modena, ovvero con gli ideatori del movimento, per iniziare a definire il piano della “Ferrara si slega”.

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