Attualità
10 Ottobre 2019
Confermata la direttrice Pacelli. Fabbri: "Ha lavorato bene, cambieremo solo il presidente". Tre mostre di De Nittis, Farina e Previati, nuova video installazione al Massari

Una stagione di sorprese al Diamanti prima della chiusura per lavori

di Elisa Fornasini | 4 min

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Maria Luisa Pacelli rimane salda alla guida di Ferrara Arte che presenta una programmazione ricca di sorprese fino a giugno 2020, quando palazzo dei Diamanti verrà chiuso per lavori di riqualificazione fino all’autunno del 2021, in caso di riapertura parziale, o addirittura fino alla primavera del 2022 in caso di riapertura totale.

Il futuro di Ferrara Arte non è quindi in discussione: il sindaco Alan Fabbri conferma la direttrice Pacelli, “ha lavorato molto bene e la sua posizione non è mai stata messa in dubbio nella riorganizzazione della macchina comunale” rivela il primo cittadino a dispetto dei rumors, ma si riserva di nominare un nuovo presidente “che non sarà più il sindaco ma una persona diversa che stiamo scegliendo perché è giusto che ci sia una gestione diversa e separata di questo titolo onorifico e gratuito, a breve comunicheremo il nome del mio successore”. 

Pacelli tira un sospiro di sollievo e se trova prematuro azzardare un cronopogramma del cantiere al Diamanti – “stiamo lavorando per creare meno disagi possibili e garantire la continuità, cercando di riaprire nel 2021 a lavori in corso o direttamente nel 2022 al termine degli interventi” – ha le idee ben chiare sul programma dei prossimi otto mesi “che riunisce progetti espositivi, valorizzazione del nostro patrimonio, occasioni di studio e ricerca e nuove acquisizioni”.

Il fulcro della stagione è la mostra De Nittis e la rivoluzione dello sguardo, dal 1° dicembre al 13 aprile, “eccezionalmente lunga per arrivare al lunedì di Pasqua e poter dare il via ai lavori di restauro a maggio-giugno” rivela la direttrice che ha scelto il pittore pugliese per il suo legame con Boldini che ha consentito uno scambio di opere tra le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara e la Pinacoteca De Nittis di Barletta.

La vasta selezione di opere di De Nittis, interessato all’arte giapponese e alla ‘rivoluzione dello sguardo’ dettata dall’avvento della fotografia nella Parigi di fine Ottocento, verrà affiancata dalle fotografie d’epoca firmate dai più importanti autori del tempo che raccontano i cambiamenti dell’arte che si affaccia alla modernità.

Anche il progetto didattico rivolto a scuole e famiglie propone una novità assoluta come Offside Kids, una sala interamente dedicata a bambini e ragazzi che potranno ammirare le opere alla loro altezza tra visite animate, uno speciale ‘album di ricordi’ e un’audioguida speciale.

Doveroso a un anno dalla scomparsa l’omaggio a Franco Farina, memorabile direttore della Galleria Civica d’Arte Moderna, la cui collezione, recentemente donata alla città dalla moglie e storica direttrice del Centro Video Arte Lola Bonora, sarà esposta dal 21 dicembre al 15 marzo al Padiglione d’Arte Contemporanea. Un “appuntamento significativo”, per usare le parole della Pacelli, per “raccontare in collaborazione con Unife una stagione prolifica dell’arte ferrarese attraverso la figura del maestro Farina, a cui dedicheremo una pubblicazione, e di alcune lettere e foto conservate nei nostri musei”.

Sempre il Pac ospiterà, dal 5 aprile al 31 maggio, la Biennale Donna dedicata alle donne fotografe fra il 1955 e il 1985 con la supervisione di Udi mentre il Castello Estense, in occasione del centenario della morte di Previati, raccoglierà una sessantina di opere “Oltre la cornice“, titolo del tributo del pittore ferrarese dall’8 febbraio al 7 giugno per superare gli Stati d’animo e indagare il rinnovamento artistico tra Ferrara e Milano.

Novità importanti sono anche la messa online dell’Archivio Michelangelo Antonioni, una grande attività di catalogazione e digitalizzazione sfociata in una sorta di ‘museo virtuale’, e l’acquisizione della video installazione La marcia dell’uomo di Angela Ricci Lucchi e Yervant Gianikian che hanno iniziato la carriera proprio al Centro Video Arte estense, il cui fondo è stato restaurato e messo al sicuro grazie al sostegno della Fondazione Pianori.

L’auspicio è di implementare il fondo con opere attuali per mettere in dialogo vecchio e nuovo a palazzo Massari dove, al termine dei lavori, verrà posizionata nel salone d’onore la video installazione con tre maxischermi a confronto con Gli orrori della guerra di Previati. Una scelta condivisa dall’assessore alla Cultura Marco Gulinelli, “a dimostrazione della determinazione con cui affronteremo il discorso cultura a Ferrara”.

Una “impostazione turistica” che piace anche ad Alan Fabbri perché “consente di creare sinergie con albergatori e ristoratori” allo scopo di “garantire il successo delle mostre e dell’accoglienza” di una città come Ferrara che “deve sì aprirsi al mondo ma anche far conoscere il proprio patrimonio” come Palazzo Ducale, “aperto il 3 novembre a turisti e cittadini per valorizzare un palazzo storico in un momento in cui sono ancora chiusi Duomo e Schifanoia”.

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