Attualità
18 Settembre 2019
Il ministro tiene la bocca cucita sulla scissione renziana all'inaugurazione in Fiera: "Recupero dei beni culturali settore in crescita"

Il Salone del Restauro fa il “salto di qualità” nel silenzio di Franceschini

di Elisa Fornasini | 3 min

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Il ministro Dario Franceschini è stato il protagonista indiscusso dell’inaugurazione del Salone Internazionale del Restauro, giunto alla 26esima edizione nella storica sede di Ferrara Fiere. In piena scissione Pd, Renzi e l’intera situazione politica attuale diventano un tabù e l’unico argomento che si può affrontare è l’importanza del restauro dei beni culturali.

“Si tratta di un settore in crescita nei prossimi anni: è importante che Ferrara difenda questa fiera e che il nuovo esecutivo investa sulle sue eccellenze, a cominciare da questo Salone e dai tanti ricercatori. Per fare ciò servono risorse e le cifre importanti messe a disposizioni negli ultimi anni consentiranno alle imprese di lavorare per tutelare i beni culturali” è l’unico commento del ministro Franceschini che considera “poco elegante” giudicare l’operato del suo predecessore Bonisoli.

Ferrara potrebbe essere considerata un vero e proprio hub per il restauro ed essere candidata a capitale della cultura? Bocca cucita anche in questo caso, ma la visita del ministro ferrarese mercoledì mattina rappresenta comunque il primo incontro ufficiale con Alan Fabbri fasciato dal tricolore.

È lo stesso sindaco a metterlo in risalto: “È un piacere che sia presente Franceschini, è la prima volta che ci conosciamo in un’occasione ufficiale. Al netto dell’indotto economico di questo importante appuntamento, va sottolineata la passione dei restauratori che ci consente di mantenere viva la memoria, uno scrigno di ricordi riportati allo splendore attraverso il recupero di monumenti e oggetti”.

I 26 anni del Salone – che conta in 7 padiglioni oltre 150 espositori provenienti da tutto il mondo fino a venerdì 20 settembre – combaciano con due novità: il cambio di gestione dal patron Carlo Amadori a Ferrara Fiere Congressi srl e la concomitanza con RemTech Expo specializzato sulle bonifiche e rischi ambientali e naturali.

Un “passaggio di testimone armonico” che chiuderà “straordinariamente in attivo – spiega il presidente di Ferrara Fiere Filippo Parisini -: l’anno scorso abbiamo triplicato i visitatori, ce ne sono 12mila solo questa mattina, e quest’anno raddoppiamo il fatturato: un milione e 200mila euro con 300mila euro di utile”.

Una “veste rinnovata e potenziata” interviene il presidente di Assorestauro, Alessandro Zanini, che ha sottoscritto un “impegno pluriennale per l’internazionalizzazione dell’eccellenza del Made in Italy perché la conservazione dei beni monumentali tra saperi e innovazione è una chiave che può aprire molte porte internazionali”.

Un “upgrade che porta l’evento fieristico a un livello superiore” conferma Carlo Marina del Mise nel presentare il nuovo dipartimento Restauro Made in Italy, “un progetto promozionale straordinario ad hoc che sta registrando risultati inimmaginabili” e che “ospiterà 53 delegati da tutto il mondo per raccontare la bellezza del restauro italiano”.

Un “salto di qualità” che rende orgogliosa la consigliera regionale Marcella Zappaterra e il presidente della Camera di Commercio Paolo Govoni, tra gli ospiti dell’inaugurazione insieme a Marcello Balzani, direttore del Centro Dipartimentale Diaprem di Unife, che durante il tour con le autorità annuncia “l’apertura a Ferrara della prima scuola di specializzazione di restauro in regione per valorizzare il contribuito dei giovani ricercatori”.

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