Attualità
2 Agosto 2019
Una mattinata tra attesa, mediazione e rassegnazione in via delle Bonifiche. Prima a lasciare il campo una donna con i suoi sei figli

Campo nomadi: è iniziato lo sgombero. Lodi: “In cinque giorni sarà svuotato”

di Ruggero Veronese | 3 min

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Mancano pochi minuti a mezzogiorno quando il pullman con a bordo la prima famiglia sgomberata dal campo nomadi di via delle Bonifiche si avvia verso Monestirolo, nell’appartamento affittato dall’Asp per i prossimi sei mesi. Si chiude così una mattinata fatta di incontri, confronti e anche qualche incomprensione tra Comune, associazioni, nomadi e, non ultimi, i residenti delle frazioni dove verranno trasferiti gli abitanti dell’area di sosta.

La partenza era infatti prevista attorno alle 9, ma poco dopo l’arrivo degli assessori Nicola Lodi e Cristina Coletti, accompagnati da polizia municipale, servizi sociali e Digos, si apre il fronte opposto: da Monestirolo giunge voce di problemi tecnici in uno dei due appartamenti presi in affitto dall’Asp e di qualche lamentela da parte di alcuni residenti. Lodi e Coletti partono verso la frazione, mentre al campo inizia una mattinata di rassegnata attesa, mentre gli abitanti del campo continuano a fare i bagagli e a dare una ripulita alla zona. Solo nelle fasi iniziali, all’arrivo dei funzionari, un uomo accenna a una singolare protesta: sale sull’automobile e fa alcune rabbiose sgommate sul piazzale ghiaiato, prima di essere riportato alla calma da un agente della Digos che va a mediare.

Del resto quasi tutti i circa 40 nomadi nelle ultime settimane si sono in qualche modo abituati all’attenzione degli enti pubblici e dei media, e alcuni ormai si fermano anche a scambiare qualche chiacchiera con giornalisti e funzionari, allentando un po’ quel muro di diffidenza che negli ultimi giorni sembrava difficile da scalfire. Ma in una fase delicata come quella del primo trasloco forzato, la stampa e buona parte delle forze dell’ordine si tengono comunque a una certa distanza dal piazzale delle roulotte, per evitare di far scaldare gli animi proprio nel momento più critico. All’interno del campo rimangono alcune mediatrici dell’Asp, che nel corso della mattinata continuano a organizzare i prossimi trasferimenti e cercano di tranquillizzare gli abitanti.

Attorno alle 10, la situazione sembra andare in stallo: il pullman privato incaricato di accompagnare le famiglie a Monestirolo entra nel campo, ma dopo pochi minuti fa dietrofront e si allontana per via delle Bonifiche. Tornerà poco più di un’ora dopo, dopo il ritorno di Lodi e Coletti che nel frattempo sono rientrati da Monestirolo e vanno a parlare con i nomadi. La situazione sembra essersi sbloccata, ma per ora sarà solo una famiglia a lasciare il campo, anche perché in uno degli appartamenti presi in affitto la cucina non è funzionante. A salire sul pullman è una donna con i suoi sei figli.

Nel riferire gli avvenimenti della mattinata alla stampa, Lodi predica tranquillità e afferma che “stiamo seguendo il cronoprogramma, anche se c’è stato un problema di natura tecnica in uno degli appartamenti. Oggi partiranno uno o due famiglie, mentre un’altro nucleo è andato a trovare un parente agli arresti domiciliari a Bologna e quando torneranno saranno accompagnati anche loro nella struttura assegnata. Nelle frazioni abbiamo tranquillizzato la cittadinanza e informeremo i residenti dell’arrivo di questi nuclei, in cui ci sono anche minori con disabilità e che quindi vanno trattati con la massima discrezione. Il lavoro sta procedendo senza tensioni e continuerà nei prossimi cinque giorni fino allo svuotamento del campo. Ogni nucleo familiare avrà un responsabile e le associazioni terranno monitorata la situazione anche per quanto riguarda il servizio scolastico”. Per quanto riguarda le eventuali tensioni con i residenti delle frazioni che ospiteranno i nomadi, Lodi risponde che “non ci sono cittadini sul piede di guerra, anche perché si tratta di strutture convenzionate con l’Asp che hanno già accolto richiedenti asilo e famiglie con situazioni di fragilità, quindi già sapevano che sarebbero arrivate persone da situazioni delicate”.

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