Spettacoli
19 Luglio 2019
Oltre 4mila persone in piazza Castello per l'ultimo album solista del frontman dei Radiohead

Thom Yorke, una “Anima” che fa palpitare Ferrara sotto le stelle

di Elisa Fornasini | 2 min

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(foto di Alessandro Castaldi)

Una rivelazione continua. Uno squarcio nel velo di Maya. Un ledwall stratosferico. Un vortice di musica che fa palpitare il cuore e le gambe. Ecco Thom Yorke a Ferrara. Il frontman dei Radiohead continua a stupire il suo pubblico. E sono oltre 4mila i fan che giovedì sera l’hanno raggiunto in piazza Castello per la quarta e penultima data – e quella più attesa – di Ferrara sotto le stelle.

Gli affezionati ricorderanno bene il concerto del 2003, quando il cantante e polistrumentista britannico portò tutta la carica rock dei Radiohead in città. Questa volta si presenta in versione solista per svelare la sua Anima, il nuovissimo album che dà una impronta onirica e distopica all’immaginario di Thom Yorke.

Non fa in tempo a salire sul palco che si posiziona al piano per Interference, tratta da Tomorrow’s Modern Boxes, il secondo disco solista che si rincorre in A Brain in a Bottle. Cervello in bottiglia, siamo pronti per addentrarci nella psichedelia di un artista fuori dagli schemi,per certi versi indecifrabile, come le immagini che accompagnano la scenografia ad alta fotosensibilità curata dal visual artist Tarik Barri.

Dalla penombra alla luce accecante, dalla tenebrosità al dancefloor, con Yorke basta un attimo. Sfuggente, impalpabile. Sinuoso ma allo stesso tempo primordiale. Già dal 2006, anno di pubblicazione dell’album di debutto The Eraser, prodotto come sempre dall’amico e collega fidato Nigel Godrich che lo accompagna sul palco sotto le stelle in un tripudio di synth da capogiro da Impossible Knots a Black Swan fino a Harrowdown Hill.

Un flusso sperimentale che scorre senza soluzione di continuità da Pink Section a Nose Grows Some fino a The Clock. Immancabile la riproposizione di Suspiria, la colonna sonora dell’omonimo film che risuona in Has Ended, anche se gli occhi e le orecchie sono tutti – manco a dirlo – per Anima, da scoprire con The Axe, Traffic, Ladies & Gentlemen thank you for coming e le incredibili Not the News e Dawn Chorus.

Dell’esperienza con il supergruppo Atoms for Peace rimangono Amok e Default, in mezzo all’encore di Runwayaway. We are forever, oggi come sei anni fa. Ne riparleremo ancora? “Buonanotte, grazie per essere qui. Ciao alla prossima” è il saluto in italiano di Yorke che lascia aperti nuovi scenari. Dall’interspazio a Ferrara, andata e ritorno.

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