Politica
15 Luglio 2019
Il sindaco si difende dagli attacchi del comitato anonimo che lo accusa di aver "tradito i suoi elettori e il centrodestra"

Polemiche sul gay pride: Fabbri contro la “setta” cattolica. “Dal Medioevo il mondo è andato avanti”

di Ruggero Veronese | 2 min

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L’immagine pubblicata da Fabbri sui social network per prendere le distanze dal comitato

“Cari membri della setta Carlo Magno: vorrei ricordarvi che dal Medioevo il mondo è andato avanti”: se qualcuno si aspettava un ‘mea culpa’, almeno parziale, del sindaco Alan Fabbri dopo le critiche ricevute da parte del mondo cattolico per il suo supporto delle iniziative dell’Arcigay di Ferrara, allora rimarrà deluso nel leggere la sua risposta al ‘comitato Carlo Magno’. Che nei giorni scorsi lo ha accusato di aver “tradito i suoi elettori, le linee guida del centro-destra e del suo stesso partito”, chiedendogli di “invertire la rotta” e di “mettere in atto provvedimenti a favore della maternità e della famiglia, togliendo il sostegno a chi vuol distruggere la famiglia”.

Discorsi che non fanno breccia nella linea di Fabbri, che critica il comitato (definendolo addirittura “setta”) sia per il suo messaggio che per l’anonimato dietro il quale agisce: “In questi giorni – scrive Fabbri – siamo venuti a conoscenza di un gruppo di sconosciuti, senza volto (motivo per cui ho scelto questa immagine), riuniti in una sorta di setta religiosa dal nome ‘Carlo Magno’, che non ho ancora ben compreso chi o cosa rappresentino. Questi, che non vogliono dichiarare pubblicamente i propri nomi, sostengono puntualmente, e con ogni mezzo, che io avrei tradito i miei elettori. Tutto questo perchè ho incontrato i rappresentanti di ‘ArciGay Ferrara’ presso il Municipio e sono passato a salutare, come spesso faccio per tutti gli eventi della città, i partecipanti della festa dell’associazione di Ripagrande”.

La contestata foto di Fabbri e Lodi insieme a Manuela Macario ed Eva Croce di Arcigay

Fabbri rivendica il fatto che “durante la mia campagna elettorale ho costantemente affermato che sarei stato “il sindaco di tutti”, così come qualsiasi primo cittadino dovrebbe fare. Ho pubblicamente dichiarato, in più di un’ occasione, che non mi sarei mai interessato alle scelte sentimentali altrui poichè ritengo che, all’interno della propria sfera personale e privata, ognuno debba sentirsi libero di esprimersi nel modo che ritiene più opportuno”.

“Capisco e rispetto anche le battaglie per chi lotta in difesa della famiglia tradizionale come per qualsiasi altro diritto, e con ognuno di loro, a richiesta, avvierò un dialogo durante il mio mandato. L’unica novità – conclude Fabbri -, durante la giornata contro l’omofobia, sarà quella di non targare l’iniziativa con simboli di parte. Per il resto, nessun arretramento, ma ai membri di questa sorta di setta segreta voglio dire che dal medioevo il mondo è andato avanti”.

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