Politica
4 Giugno 2019
L'ex europarlamentare a Ferrara per supportare la candidatura di Modonesi: "Alla domanda di sicurezza si risponde con l'inclusione". E sul caso Solaroli attacca Salvini: "Abdica al suo ruolo per per fare un favore alle lobby delle armi"

Elly Schlein e le “grandi ipocrisie della Lega”, da Bruxelles a Ferrara

di Ruggero Veronese | 4 min

Leggi anche

Calotte Hera, cambia la capacità ma non le bollette

Dal primo gennaio di quest'anno le calotte dei cassonetti Hera per il conferimento del rifiuto indifferenziato sono passate da 30 a 25 litri di capienza ma, denuncia Elia Cusinato (Pd), "le bollette emesse nel corso dell'anno 2025, vedono ancora i dati riferiti alla capacità di conferimento pari a 30 litri per ogni apertura di calotta, e non di 25 litri"

Palestra più cara, scontro frontale in Commissione

La ripartenza dei lavori, dopo la pausa estiva, della 5^ commissione consiliare del Comune di Ferrara è stata segnata dai toni sferzanti. L’argomento al centro del dibattito, ieri martedì 9 settembre, è stato l’adeguamento delle tariffe di concessione delle palestre comunali, che da questa stagione sportiva vengono riviste al rialzo

L’inclusione e il senso pratico di chi lavora per la collettività contro le “grandi ipocrisie della Lega”, che sia a livello nazionale che locale alimenta proprio quei problemi, a partire da quelli di ordine pubblico, che dichiara di voler combattere. È questa la traccia su cui si snoda il discorso di Elly Schlein, ex europarlamentare, a Ferrara per supportare la candidatura di Aldo Modonesi e protagonista negli ultimi anni di numerose battaglie in Europa, a partire dalla revisione dei trattati di Dublino che la portò già in diverse occasioni a duri scontri con l’allora collega a Bruxelles Matteo Salvini, che si schierò con il ‘blocco di Visegrad’ formato dalle repubbliche balcaniche e bocciò la proposta per la redistribuzione dei richiedenti asilo.

Un precedente che Schlein non dimentica e da cui prende spunto per denunciare le “contraddizioni della Lega”, contestando non le richieste di maggiore ordine e sicurezza sempre più diffuse nell’elettorato ma le politiche adottate dal partito di Salvini che, a livello pratico, finirebbero addirittura per andare contro l’obiettivo prefissato.

“Il trattato di Dublino – spiega Schlein – è basato su un criterio ipocrita, secondo cui il paese dove entra irregolarmente un immigrato se ne deve prendere carico. Non ci vuole molto per capire che questo criterio penalizza i paesi sul Mar Mediterraneo e per questo avevamo previsto un principio di equa distribuzione nei vari paesi dell’Unione. In 22 riunioni in cui si è trattato l’argomento non abbiamo mai visto Salvini, che nonostante affermi ‘prima gli italiani’, alla fine ha votato per fare un piacere all’Ungheria del suo amico Orban per lasciare tutto com’è. Forse qualcuno gli dovrebbe spiegare che, nella politica dei muri, l’Italia si trova dalla parte sbagliata, ma il ministro dell’interno campione di assenteismo ha sacrificato gli interessi degli italiani sull’altare delle alleanze internazionali”.

Più che sulla contrapposizione ideologica il discorso di Schlein punta quindi soprattutto sui risvolti pratici delle decisioni politiche, che non sempre nel caso della Lega corrisponderebbero alle intenzioni dichiarate. “I rappresentanti della Lega puntano il dito contro i migranti irregolari, ma non abbiamo mai sentito dire nulla contro quei datori di lavoro che assumendo in nero alimentano queste situazioni di illegalità”, afferma Schlein che vede proprio nella possibilità di accesso al lavoro uno dei principali fattori di inclusione: “La legge Bossi-Fini ha cancellato per molte persone la possibilità di entrare legalmente, lasciando la clandestinità come unica possibilità: il contrario di quello che la legge si proponeva di fare. Il Decreto Sicurezza di Salvini smantella il sistema di accoglienza e integrazione, che deve essere una parte fondamentale dell’economia locale perché, contrariamente a quanto si dice, i famosi 35 euro non rimangono in tasca ai migranti, ma ricadono sui territori”.

Alle “contraddizioni” delle politiche leghiste, Schlein contrappone una visione più inclusiva della società in grado di portare anche ricadute economiche, anche attraverso una maggiore collaborazione con la Comunità Europea che porti a investimenti a livello sociale e ambientale. “Alla domanda di sicurezza si risponde con una maggiore capacità di ascolto e inclusione”, afferma l’ex europarlamentare che tocca anche ‘l’argomento caldo’ del giorno, ovvero le polemiche sul video in cui il candidato consigliere leghista Stefano Solaroli si mostra sorridente a letto con una pistola Beretta al fianco. “Ministro – afferma Schlein rivolgendosi a Salvini – stai abdicando al tuo ruolo di garantire la sicurezza degli italiani per fare un favore alle lobby delle armi”.

Concetti ripresi anche da Fusari e Modonesi, secondo cui “Salvini ha promesso centinaia di nuovi agenti di polizia, ma in realtà nel 2019 sono previste solo 600 assunzioni tra polizia, guardia di finanza e carabinieri. Una volta quando Mussolini si spostava c’era l’aeronautica che lo seguiva sempre con gli stessi aerei, ora abbiamo gli agenti di Salvini, che si spostano per l’Italia pagati da noi. Se a questo aggiungiamo la spinta al possesso di armi, è chiaro che si tratta di una visione di sicurezza fatta di militarizzazione. Abbiamo visto oggi in città cosa voglia dire quando metti delle armi in mano a persone che non sono in grado di discernere l’utilizzo da farne. E non so se sia peggio la difesa del Viminale, come se il ministero si dovesse occupare dei problemi della Lega, o quella di Fabbri secondo cui è la sinistra a creare allarmismo”.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com